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Scoperto in Egitto un teschio fossile di un antico superpredatore africano

By Sabrina Verdi
Published 27 Febbraio 2025
3 Min Read
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Contents
Un cranio perfettamente conservato di hyaenodont rivela dettagli sull’evoluzione dei mammiferi carnivoriUn predatore all’apice dell’antica AfricaBastetodon syrtos: un cacciatore con un morso letaleUna scoperta che riscrive la storia evolutiva degli hyaenodonti

Un cranio perfettamente conservato di hyaenodont rivela dettagli sull’evoluzione dei mammiferi carnivori

Nelle sabbie dell’Oasi di Faiyum, in Egitto, gli scienziati hanno portato alla luce un cranio fossile straordinariamente ben conservato, appartenente a una nuova specie di hyaenodont, un temibile superpredatore che dominava le foreste dell’Africa circa 30 milioni di anni fa. Lo studio, pubblicato il 17 febbraio sul Journal of Vertebrate Paleontology, ha rivelato che questo animale, battezzato Bastetodon syrtos, aveva meno denti rispetto ai suoi parenti, una caratteristica che lo rendeva un cacciatore ancora più efficiente.

Un predatore all’apice dell’antica Africa

Gli hyaenodonti erano mammiferi carnivori con crani allungati e potenti mascelle, che regnavano incontrastati sulle foreste africane e della Penisola Arabica nel Periodo Paleogene, epoca che seguì l’estinzione dei dinosauri e vide la rapida ascesa dei mammiferi. Questi predatori erano probabilmente in cima alla catena alimentare, nutrendosi di primi elefanti, iraci e perfino dei nostri lontani antenati primati.

Il fossile di Bastetodon rappresenta una scoperta fondamentale, poiché fornisce nuove informazioni sull’evoluzione di questa famiglia di carnivori e sulla loro diffusione attraverso diversi continenti.

Bastetodon syrtos: un cacciatore con un morso letale

Gli studiosi hanno analizzato il cranio utilizzando scansioni 3D per studiare in dettaglio la sua struttura. I denti posteriori a forma di lama indicano una dieta basata prevalentemente sulla carne, mentre i muscoli mascellari estremamente sviluppati suggeriscono un morso potente.

Rispetto ad altri hyaenodonti, B. syrtos presentava un premolare e un molare in meno, il che rendeva il suo muso più corto e compatto, migliorando la capacità di chiudere le fauci con maggiore efficienza. Questa trasformazione è simile a quella osservata nei felini moderni, i cui volti si sono accorciati nel corso dell’evoluzione rispetto ai cani.

Proprio per questa somiglianza con i gatti, i ricercatori hanno scelto il nome Bastetodon, ispirandosi alla dea egizia Bastet, divinità leonina associata alla protezione e alla fertilità. Il significato del nome è “denti come la dea dalla testa di gatto”.

Una scoperta che riscrive la storia evolutiva degli hyaenodonti

Il paleontologo Matthew Borths, della Duke University, ha descritto questa trasformazione come una vera e propria “pitbullificazione” degli hyaenodonti, riferendosi al muso più corto e alla conseguente maggiore forza del morso.

Confrontando il cranio di Bastetodon con altri reperti fossili, il team ha potuto ricollocare alcuni esemplari scoperti nel 1906 nello stesso sito in Egitto. Inizialmente si pensava che questi animali avessero origini europee, ma le nuove analisi dimostrano che appartenevano a un ramo evolutivo africano.

Questa scoperta conferma che gli hyaenodonti si sarebbero evoluti proprio in Africa, per poi espandersi in ondate migratorie attraverso l’Asia, l’Europa e il Nord America, contribuendo a plasmare gli ecosistemi preistorici di diverse regioni del pianeta.

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