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Alla Prima PaginaNews

Donald Trump oscura la crisi climatica: eliminati dati e ricerche dai siti governativi USA

By Paola Belli
Published 5 Febbraio 2025
5 Min Read
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Contents
Dati climatici oscurati dai siti ufficiali: cosa è successo?Impatto sulla ricerca scientifica: un danno irreversibile?Reazioni internazionali: critiche dall’Unione Europea e dalla comunità scientificaGli Stati Uniti si isolano nella lotta contro il cambiamento climatico?Un blackout informativo che non cancella la crisi climatica

L’amministrazione Trump ha deciso di eliminare dai siti governativi statunitensi numerose pagine contenenti informazioni sulla crisi climatica, suscitando un’ondata di critiche da parte della comunità scientifica e degli attivisti ambientali. Questa scelta, che si inserisce in un quadro più ampio di negazionismo climatico, sta mettendo a rischio l’accesso a dati fondamentali per il monitoraggio del riscaldamento globale.

Dati climatici oscurati dai siti ufficiali: cosa è successo?

Negli ultimi giorni, il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (USDA) ha ricevuto l’ordine di eliminare dai suoi portali ufficiali qualsiasi riferimento al cambiamento climatico. Diverse pagine web, contenenti strumenti di monitoraggio, studi scientifici e risorse per l’adattamento alle mutazioni climatiche, sono state rimosse o rese inaccessibili.

Provando ad accedere a questi contenuti, molti utenti si sono trovati di fronte a un messaggio di errore: “Non sei autorizzato ad accedere alla pagina”. Secondo alcuni funzionari governativi, i dati sarebbero stati solo “archiviati” per una futura revisione, ma senza alcuna garanzia che verranno ripristinati.

Questa mossa è stata interpretata da scienziati e attivisti come un tentativo deliberato di oscurare l’emergenza climatica agli occhi dell’opinione pubblica, limitando la diffusione di informazioni che potrebbero influenzare politiche e decisioni strategiche.

Impatto sulla ricerca scientifica: un danno irreversibile?

La rimozione di queste informazioni non rappresenta solo una questione politica, ma costituisce un grave ostacolo per la comunità scientifica. Ricercatori, climatologi e analisti ambientali si basano sui dati ufficiali del governo per monitorare il cambiamento climatico e proporre strategie di mitigazione.

Senza accesso a queste risorse, diventa più difficile:

  • Analizzare l’impatto delle emissioni di CO₂ e di altri gas serra.
  • Studiare le tendenze climatiche su base storica.
  • Sviluppare strategie per ridurre i danni causati da eventi estremi come uragani, incendi e siccità.

L’oscuramento di queste informazioni mina uno dei principi fondamentali della scienza moderna: l’accesso libero e trasparente ai dati. Senza di essi, il lavoro di ricercatori e studiosi subisce un drastico rallentamento, con ripercussioni non solo sugli Stati Uniti, ma su tutto il pianeta.

Reazioni internazionali: critiche dall’Unione Europea e dalla comunità scientifica

La decisione della Casa Bianca ha suscitato preoccupazione a livello globale. L’Unione Europea ha espresso forti critiche, sottolineando la necessità di un impegno collettivo per ridurre le emissioni inquinanti e rispettare gli accordi internazionali sul clima, primo fra tutti quello di Parigi.

Numerosi scienziati statunitensi si sono detti allarmati, affermando che la scelta di eliminare i dati climatici mina la credibilità del governo USA nel dibattito internazionale sulla crisi ambientale. Secondo alcuni esperti, si tratta di una strategia mirata a ridurre la consapevolezza pubblica sull’emergenza ecologica, rendendo più difficile l’accesso a informazioni che potrebbero influenzare le politiche ambientali.

Gli Stati Uniti si isolano nella lotta contro il cambiamento climatico?

Storicamente, gli Stati Uniti hanno giocato un ruolo chiave nelle politiche ambientali mondiali, ma con la presidenza di Donald Trump, si è assistito a una marcata inversione di tendenza.

Questa scelta potrebbe avere effetti disastrosi sugli sforzi internazionali per contrastare il riscaldamento globale. Se uno dei paesi più industrializzati del mondo riduce il proprio impegno ambientale, il rischio è che altri governi possano sentirsi autorizzati a seguire la stessa strada, compromettendo gli obiettivi di riduzione delle temperature globali.

Francia e Germania hanno già espresso forte preoccupazione, ribadendo la necessità di mantenere alta l’attenzione sul problema. Tuttavia, senza una chiara volontà politica da parte della Casa Bianca, le prospettive per una vera svolta ecologica si fanno sempre più incerte.

Un blackout informativo che non cancella la crisi climatica

L’eliminazione dei riferimenti alla crisi climatica dai siti governativi statunitensi rappresenta un segnale allarmante per il futuro della ricerca scientifica e della lotta ambientale. Nascondere il problema non lo farà sparire: al contrario, potrebbe aggravarne le conseguenze.

La comunità internazionale e la società civile devono continuare a mantenere alta l’attenzione, denunciando questi tentativi di censura e promuovendo un’azione climatica concreta. Il cambiamento climatico è una realtà che non può essere cancellata con un semplice click.

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