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L’osservatorio Cherenkov Telescope Array diventa un Consorzio europeo di infrastrutture di ricerca

By Giovanna Russo
Published 7 Gennaio 2025
5 Min Read
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Contents
Un nuovo traguardo per l’astronomia dei raggi gammaSoftware avanzato e una rete globale di ricercaUn progetto sostenuto da nazioni e istituzioni prestigioseIl riconoscimento internazionale e i prossimi passi

Oggi, martedì 7 gennaio 2025, la Commissione Europea ha ufficialmente istituito il Cherenkov Telescope Array Observatory (CTAO) come ERIC (Consorzio Europeo di Infrastrutture di Ricerca). Questo riconoscimento rappresenta un passo decisivo per la realizzazione del più grande e avanzato osservatorio al mondo dedicato all’astronomia dei raggi gamma. L’acquisizione dello status di ERIC non solo accelera la costruzione dell’osservatorio, ma crea un sistema integrato per la gestione e la distribuzione globale dei dati, ponendo solide basi per scoperte scientifiche rivoluzionarie.

Aldo Covello, presidente del Consiglio dei rappresentanti governativi, ha dichiarato che l’ERIC semplificherà la gestione e la realizzazione del progetto. «Questo status garantisce al CTAO la stabilità giuridica e i vantaggi amministrativi necessari per crescere a livello globale, attrarre talenti e incentivare nuovi investimenti», ha sottolineato.

Un nuovo traguardo per l’astronomia dei raggi gamma

Il CTAO ERIC è nato grazie alla collaborazione di 11 nazioni e di una organizzazione intergovernativa, tutte impegnate nello sviluppo tecnologico e nella costruzione dell’osservatorio. Stuart McMuldroch, direttore generale del CTAO, ha espresso gratitudine ai membri fondatori e alla Commissione Europea, definendo questo risultato il frutto di anni di pianificazione. Con il nuovo assetto giuridico, il CTAO potrà consolidare gli sforzi per completare l’osservatorio, progettato per comprendere oltre 60 telescopi distribuiti su due siti: La Palma nelle Isole Canarie e il Deserto di Atacama in Cile.

Un rendering dei telescopi mostra chiaramente l’ambizione del progetto. Nella sede di CTAO-Nord, situata in Spagna, è già in corso il collaudo del Large-Sized Telescope (LST), mentre nei prossimi due anni verranno installati altri tre telescopi dello stesso tipo e un Medium-Sized Telescope (MST). Nel sito di CTAO-Sud, in Cile, i primi cinque Small-Sized Telescopes (SST) e due MST saranno completati entro il 2026, rendendo operativa una configurazione intermedia di telescopi.

Software avanzato e una rete globale di ricerca

Oltre agli avanzamenti nell’hardware, il CTAO si prepara a integrare un sofisticato sistema software per il controllo dei telescopi e per l’elaborazione dei dati scientifici. Nei prossimi mesi, il reclutamento di personale qualificato sarà cruciale per supportare lo sviluppo delle strutture centrali, tra cui il quartier generale in Italia e il centro di gestione dati scientifici in Germania.

Questo progetto non è limitato ai confini europei: il CTAO è riconosciuto come una delle principali infrastrutture scientifiche globali. Federico Ferrini, co-direttore generale, ha spiegato che la rete di collaborazioni internazionali è destinata a crescere, coinvolgendo partner da tutto il mondo, tra cui Giappone, Stati Uniti e Brasile. L’obiettivo è costruire un osservatorio che soddisfi le ambiziose esigenze della comunità scientifica internazionale, approfondendo la comprensione di fenomeni come i buchi neri, i raggi cosmici e la materia oscura.

Un progetto sostenuto da nazioni e istituzioni prestigiose

I membri fondatori del CTAO ERIC includono Austria, Francia, Germania, Italia, Spagna, Polonia, Slovenia, Repubblica Ceca e l’Osservatorio Europeo Australe (ESO). La Svizzera partecipa come osservatore, mentre Australia, Brasile e Stati Uniti contribuiscono come partner esterni. Questo consorzio garantisce un impegno collettivo per il successo a lungo termine dell’osservatorio.

Roberto Ragazzoni, presidente dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), ha sottolineato l’importanza scientifica del progetto, dichiarando: «Stiamo costruendo un nuovo strumento per comprendere i fenomeni più energetici dell’universo, impossibili da riprodurre in laboratorio o nel nostro sistema solare».

Il riconoscimento internazionale e i prossimi passi

Il CTAO è stato identificato come un’infrastruttura strategica nel Forum Europeo Strategico sulle Infrastrutture di Ricerca (ESFRI) e classificato come priorità nella Roadmap 2022-2035 di Astronet. Con lo status di ERIC, il progetto si posiziona al centro della comunità scientifica internazionale, rafforzando collaborazioni con osservatori di rilievo in tutto il mondo.

Questo straordinario traguardo rappresenta una pietra miliare per il CTAO, consolidandone il ruolo di attore chiave nello studio dei fenomeni più misteriosi dell’universo.

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