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Cinque cose che probabilmente sbagli sul T. Rex

By Luigi Belli
Published 24 Dicembre 2023
7 Min Read
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Il Tyrannosaurus rex, o più comunemente noto come T. rex, è‍ uno ⁣dei dinosauri più​ iconici e riconoscibili ‍al‌ mondo.‍ La sua immagine è stata immortalata in innumerevoli ‌film,‌ libri e persino nella forma ‍di nugget di pollo. Tuttavia, nonostante la sua popolarità, ci sono molti miti e concezioni errate che‌ circondano questo⁤ gigante preistorico. In questo articolo, esploreremo e sfateremo cinque dei più comuni equivoci riguardanti il T. rex, rivelando la verità dietro queste leggende metropolitane.

Contents
Mito 1: Il T.​ rex aveva una ⁢cattiva vistaMito 2: I ⁢polli sono⁣ i discendenti ​diretti del T. rexMito 3: Il T. rex aveva⁢ braccia piccole e inutiliMito 4:​ Il‍ T. rex visse insieme allo StegosaurusMito 5: Il​ T. rex⁢ era squamoso e di colore grigio o verdeConclusione

 

Mito 1: Il T.​ rex aveva una ⁢cattiva vista

Contrariamente a ⁢quanto suggerito dal film “Jurassic Park”, gli scienziati‍ ritengono che‍ il T. rex avesse una vista eccellente. I suoi ‌occhi, grandi quanto un pompelmo, gli permettevano di distinguere gli oggetti con una precisione fino a cinque⁣ volte ‌superiore a quella di un falco e tredici volte migliore di quella di un essere⁣ umano. Inoltre, il T. rex possedeva una visione dei colori superiore, in grado di distinguere più colori dell’arcobaleno rispetto agli‍ esseri⁣ umani e di vedere la luce ultravioletta. Quindi, rimanere immobili non sarebbe stato ​sufficiente a nascondersi da un affamato T. rex.

Mito 2: I ⁢polli sono⁣ i discendenti ​diretti del T. rex

Sebbene tutti gli uccelli, compresi i polli, siano discendenti dei dinosauri e siano essi⁢ stessi classificati come dinosauri, il mito che i polli siano ⁣i discendenti diretti del T.‍ rex è ​infondato. Gli uccelli⁣ appartengono a una linea⁣ di dinosauri strettamente imparentata con i raptor, come il Velociraptor. I ​primi uccelli, come l’Archaeopteryx,⁢ avevano ‍ali simili a quelle degli‍ uccelli ​moderni, ma ⁤denti e lunghe code come ⁢i loro antenati. Questi ⁤antichi uccelli ‌apparvero nel ⁢periodo Giurassico, milioni di anni prima che il T. rex si evoluto. Gli scienziati‌ hanno identificato un antenato delle moderne anatre e polli nell’Asteriornis, soprannominato “wonderchicken” dagli scienziati, che visse durante il⁣ periodo del T. rex. Solo poche di queste umili specie ​di uccelli sopravvissero all’estinzione di ⁣massa che uccise‌ i loro parenti dinosauri, evolvendosi negli uccelli che conosciamo oggi. Il T. rex, quindi, piuttosto che essere il nonno del pollo moderno, è più⁣ simile a un cugino ingrandito di tutti gli uccelli.

 

Mito 3: Il T. rex aveva⁢ braccia piccole e inutili

Le ricostruzioni muscolari mostrano che le braccia del T. rex erano forti ‍per la loro dimensione e ⁢avevano un ragionevole raggio di⁢ movimento. È⁤ probabile che fossero utilizzate in⁢ una ⁢serie⁤ di comportamenti, tra ⁤cui lacerare e tenere ferma la preda e‍ comunicare tra individui di T. rex. In realtà, il T. ‍rex non poteva torcere le braccia per far sì che le mani si⁤ rivolgessero verso il basso, come spesso raffigurato. Per migliorare l’accuratezza della tua prossima ⁣imitazione del T. rex, posiziona i⁢ palmi‍ delle mani l’uno verso l’altro, come se stessi battendo‍ le mani. Con una lunghezza di circa un metro, le braccia​ del T. rex sono più grandi di quelle umane, ma ancora piccole rispetto ai loro corpi lunghi 13 metri. Le braccia⁣ piccole sono comuni tra i teropodi più grandi (dinosauri predatori⁤ bipedi) e si sono evolute diverse volte in⁣ questo gruppo. Altri dinosauri di questo gruppo avevano braccia ancora più piccole, come il Carnotaurus ‌lungo otto metri, un predatore cornuto del Sud America, con braccia tozze lunghe meno di 50 centimetri.

Mito 4:​ Il‍ T. rex visse insieme allo Stegosaurus

L’era dei dinosauri‍ è stata probabilmente⁤ più lunga di quanto si pensi. Il T.​ rex visse⁤ alla fine del periodo Cretaceo, poco prima dell’impatto dell’asteroide⁢ che uccise i‌ dinosauri 66 milioni di anni fa. Lo Stegosaurus e⁤ altri dinosauri popolari del Giurassico, come ⁤il Diplodocus, vissero circa 150 milioni di anni fa. ​Il T. rex visse più vicino ai giorni ⁢nostri rispetto al tempo dello Stegosaurus. Quando il⁢ T. rex camminava sulla Terra, lo​ Stegosaurus era già un fossile sotto i suoi piedi.

 

Mito 5: Il​ T. rex⁢ era squamoso e di colore grigio o verde

L’idea che‌ il ⁣T.‌ rex potesse avere ‍piume è controversa, anche tra i‍ paleontologi. Ci sono prove di piume in molte​ specie di dinosauri, portando alcuni ​scienziati a​ concludere che le piume fossero diffuse tra i dinosauri. Il Yutyrannus, un⁤ parente⁤ lungo‌ nove metri del T.⁢ rex, è stato trovato conservato con ‍un manto di piume soffici. ‍Ciò significa che anche il T. rex era soffice? Non così in fretta. Alcuni⁣ scienziati ritengono che un manto completo di piume avrebbe messo ⁢a rischio il gigante ​T.‍ rex, a ⁣sangue caldo, di surriscaldarsi. Questo ​pensiero ⁤è supportato da frammenti di pelle conservati trovati ⁣in molte ‌parti del corpo che sembrano essere squamati. Sebbene non sappiamo con certezza in entrambi i casi, il vero T. rex era probabilmente qualcosa tra completamente squamoso‌ e completamente soffice. La scienza del colore dei dinosauri è uno degli⁣ sviluppi più eccitanti nella recente paleontologia. Gli scienziati sono stati in grado di⁢ determinare i colori e i modelli di‍ alcuni dinosauri eccezionalmente ben conservati studiando capsule contenenti pigmenti fossilizzati all’interno delle cellule in piume e squame. Anche se nessuno ha ancora scoperto di che⁤ colore fosse il T. rex, ora sappiamo che i dinosauri avevano una gamma di‍ colori, tra cui‌ il rosso e il nero⁢ iridescente, e modelli come le strisce.

Conclusione

Il‌ T. rex rimane uno dei dinosauri più affascinanti e misteriosi della storia, ma è importante separare i​ fatti dalla finzione. Speriamo che‌ questo articolo abbia contribuito ⁣a chiarire alcuni dei miti più comuni e a fornire una visione più ‍accurata di questo incredibile predatore ⁢preistorico. La prossima volta che guarderai un film o leggerai un libro sul‌ T. rex, ricorda che la realtà è‍ spesso ‌più sorprendente della finzione.

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