Il farmaco per adulti che si dimostra utile anche per adolescenti
Un recente studio clinico pubblicato sul Journal of the American Medical Association ha rivelato che la vareniclina, già impiegata da anni per aiutare gli adulti a smettere di fumare, può essere efficace anche nei giovani tra i 16 e i 25 anni per contrastare la dipendenza da sigarette elettroniche. Il dato sorprendente è che oltre la metà dei partecipanti trattati con questo farmaco ha smesso completamente di svapare al termine di un programma di 12 settimane.
Nello specifico, il 51% dei giovani che hanno assunto vareniclina, accompagnata da supporto psicologico e messaggi motivazionali via SMS, ha interrotto l’uso delle e-cig. Al contrario, solo il 14% dei soggetti che ricevevano lo stesso supporto ma un placebo ha raggiunto lo stesso obiettivo.
Una sfida medica e sociale sempre più urgente
Il cervello degli adolescenti è particolarmente vulnerabile alla dipendenza da sostanze psicoattive, in particolare alla nicotina. Durante l’adolescenza, infatti, le reti neurali responsabili di pensiero critico, memoria e gestione delle emozioni sono ancora in fase di sviluppo, e la nicotina può ostacolare questo delicato processo.
Secondo il National Youth Tobacco Survey del 2024, circa 1,2 milioni di studenti delle scuole superiori statunitensi (l’8% del totale) ha dichiarato di aver svapato nei 30 giorni precedenti l’indagine. Di questi, il 30% ha riferito un utilizzo quotidiano, indicativo di una forte dipendenza.
Una terapia che amplia le possibilità oltre la nicotina sostitutiva
Tradizionalmente, per i minorenni viene impiegata la terapia sostitutiva alla nicotina, tramite gomme o pastiglie, ma il loro uso può comportare difficoltà pratiche durante l’orario scolastico, richiedendo la supervisione dell’infermiere scolastico. Inoltre, la prescrizione di farmaci a minori può essere ostacolata da limiti normativi statali, che in molti casi richiedono il consenso dei genitori.
La vareniclina (commercializzata come Chantix) si distingue come un’alternativa più flessibile, essendo una compressa da assumere due volte al giorno, anche al di fuori dell’orario scolastico. Agisce legandosi ai recettori cerebrali della nicotina, riducendo sia il piacere derivante dal consumo sia i sintomi dell’astinenza.
Un’efficacia duratura anche dopo la fine del trattamento
Dopo la fine dell’intervento di 12 settimane, i ricercatori hanno proseguito il monitoraggio per altri tre mesi. Il 28% dei partecipanti trattati con vareniclina ha mantenuto l’astinenza tra la settimana 9 e la 24, contro solo il 7% nel gruppo placebo. Secondo la pediatra Lindy McGee del Baylor College of Medicine, si tratta di un risultato molto incoraggiante per una sostanza come la nicotina, tra le più assuefacenti conosciute.
Motivazione, supporto e trattamento: un approccio integrato
La dottoressa McGee sottolinea l’importanza di comprendere la motivazione individuale degli adolescenti che desiderano smettere. Quando crea un piano personalizzato, considera anche eventuali disturbi come ansia o depressione, per intervenire in maniera globale. Aggiunge che ora la vareniclina rappresenta una nuova opzione terapeutica concreta per i ragazzi di 16 e 17 anni, da valutare assieme alle famiglie.
Una svolta nel trattamento della dipendenza da svapo
Alla luce di questi risultati, la vareniclina si aggiunge agli strumenti a disposizione dei medici per affrontare il crescente problema dell’uso di sigarette elettroniche tra i giovani. La possibilità di offrire una terapia farmacologica valida e ben tollerata apre nuove prospettive nella lotta contro la dipendenza da nicotina nelle fasce più vulnerabili della popolazione.
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