Il potenziale terapeutico di StarStarter
Un innovativo gioco per smartphone, chiamato StarStarter, sta attirando l’attenzione della comunità scientifica per il suo potenziale nel ridurre l’ansia sociale. Il meccanismo è semplice ma potente: il giocatore guadagna punti quando evita volti arrabbiati e si concentra invece su quelli sorridenti. Questo allenamento attentivo aiuta a deviare lo sguardo da segnali minacciosi e ad orientarlo verso segnali sociali positivi, contribuendo così a modulare le risposte ansiose.
Secondo i risultati raccolti da un team guidato da Tracy Dennis-Tiwary, psicologa presso la City University di New York, chi utilizza il gioco più volte a settimana mostra un calo significativo nei punteggi relativi all’ansia sociale, rispetto a coloro che utilizzano una versione placebo del gioco.
Terapie digitali brevi e accessibili
Il lavoro condotto da Dennis-Tiwary si inserisce nel più ampio panorama delle terapie digitali brevi, pensate per abbattere le barriere all’accesso ai trattamenti per la salute mentale. In un periodo in cui molte persone, per motivi economici, geografici o culturali, non riescono ad accedere a trattamenti psicoterapeutici convenzionali, strumenti come StarStarter potrebbero rappresentare una soluzione complementare efficace e democratica.
Lo studio evidenzia come l’interazione ludica con feedback positivi possa influenzare l’elaborazione cognitiva dei segnali sociali, elemento centrale nei disturbi d’ansia. Allenando il cervello a notare stimoli non minacciosi, si può gradualmente ridurre l’iper-vigilanza tipica di chi soffre di ansia sociale.
Nuove frontiere per la salute mentale digitale
L’uso di videogiochi terapeutici, validati scientificamente, è in aumento, e sempre più studi supportano la loro efficacia clinica. Nature, The Lancet Digital Health e il New England Journal of Medicine hanno pubblicato ricerche che sottolineano l’importanza di soluzioni digitali interattive, anche per bambini e adolescenti.
Con StarStarter, si apre un nuovo capitolo in cui il game design incontra la psicologia clinica, offrendo strumenti accessibili, discreti e persino divertenti, per affrontare una delle condizioni più diffuse e invalidanti della nostra epoca.