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Milioni di persone soffrono l’inquinamento ignorato dall’EPA

By Giovanna Russo
Published 19 Gennaio 2025
5 Min Read
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Contents
Punti ciechi e mancanza di sensori: una realtà preoccupanteUna bellezza ingannevole: il paradosso di LancasterDisparità sociali nei punti ciechi dell’inquinamentoL’inefficienza dei sensori governativi e il ruolo delle comunità localiUna promessa infranta

A Manheim, un piccolo borgo nella Contea di Lancaster in Pennsylvania, la qualità dell’aria è diventata un parametro essenziale per la vita quotidiana di molti abitanti. Tra questi, Stephen Haldeman e sua moglie Suzy Hamme, entrambi ultrasettantenni, vivono con la consapevolezza che un’aria inquinata può mettere seriamente a rischio la loro salute. Haldeman, affetto da problemi respiratori, consulta ogni mattina diverse app per decidere se sia sicuro uscire di casa.

 

“Vorrei non doverlo fare,” afferma, sottolineando che il suo monitor personale installato nel cortile fornisce dati più precisi rispetto all’app AirNow dell’EPA. Questo accade perché i sensori ufficiali sono troppo distanti, lasciando molte aree come Manheim in quello che gli esperti definiscono “punti ciechi” dell’inquinamento atmosferico.

 

Punti ciechi e mancanza di sensori: una realtà preoccupante

Uno studio condotto dall’Università della California, Berkeley ha rivelato che circa 20 milioni di americani vivono in aree urbane prive di una copertura adeguata da parte dei sensori governativi. Questi “punti ciechi” rappresentano circa il 44% delle aree urbane statunitensi, dove i livelli di particolato fine spesso superano i limiti di sicurezza fissati dall’EPA.

 

Il ricercatore Yuzhou Wang, autore principale dello studio, ha evidenziato come la scarsità di monitor governativi renda difficile valutare con precisione l’entità dell’inquinamento atmosferico. Lancaster, per esempio, conta solo due sensori regolatori, una quantità appena sufficiente per rispettare i requisiti minimi, ma insufficiente a monitorare un territorio complesso e popolato.

 

Una bellezza ingannevole: il paradosso di Lancaster

Conosciuta per i suoi paesaggi rurali e le sue tradizioni Amish, Lancaster nasconde dietro la sua apparente tranquillità una qualità dell’aria tra le peggiori degli Stati Uniti. L’American Lung Association la classifica al 30° posto per esposizione a particelle sottili a breve termine. Questi microscopici inquinanti, facilmente inalabili, sono collegati a gravi malattie respiratorie, cardiovascolari e oncologiche.

 

Mentre la contea è ufficialmente conforme agli standard dell’EPA per le particelle fini, molti ambientalisti locali ritengono che i dati sottostimino il reale livello di rischio. Gli abitanti accusano fonti diverse, tra cui il traffico, le attività agricole e la combustione di rifiuti, ma senza una rete di monitoraggio capillare, risalire all’origine dell’inquinamento rimane complesso.

 

Disparità sociali nei punti ciechi dell’inquinamento

L’analisi demografica condotta dal team di Berkeley ha rivelato che l’impatto dell’inquinamento atmosferico è distribuito in modo diseguale. Le comunità di persone di colore e quelle a basso reddito sono colpite in modo sproporzionato. Il 50% degli abitanti dei punti ciechi appartiene a minoranze etniche, nonostante rappresentino solo il 25% della popolazione statunitense.

 

Questa disparità evidenzia una questione di giustizia ambientale. Mentre l’amministrazione Biden ha promesso di affrontare il problema, stanziando milioni di dollari per l’espansione della rete di monitoraggio tramite l’Inflation Reduction Act, la distribuzione dei fondi sembra ancora inefficace. Lancaster, ad esempio, non è tra le aree che beneficeranno di nuovi sensori, nonostante l’evidente necessità.

 

L’inefficienza dei sensori governativi e il ruolo delle comunità locali

I sensori regolatori ufficiali sono costosi e complicati da installare, con un prezzo di oltre 20.000 dollari ciascuno. Inoltre, devono essere posizionati rispettando rigorose specifiche, lontano da alberi e strade. Questo limita la possibilità di un’espansione rapida e capillare. Al contrario, i sensori privati come quelli di Purple Air sono più economici e accessibili, ma le loro letture non hanno valore legale e non possono influenzare le decisioni politiche.

 

In risposta a questa mancanza, molte comunità locali hanno adottato soluzioni fai-da-te. Haldeman, ad esempio, utilizza un monitor installato nel suo cortile per raccogliere dati più accurati sulla qualità dell’aria. Tuttavia, questi strumenti, pur utili, non possono sostituire i sensori ufficiali nel guidare azioni governative concrete.

 

Una promessa infranta

Negli anni ’70, il Clean Air Act rappresentava una promessa di protezione ambientale. Oggi, però, per molti cittadini come Haldeman, questa promessa sembra svanire. La lentezza nell’aggiornamento delle infrastrutture di monitoraggio e la mancanza di azioni decisive rendono difficile affrontare un problema che, se ignorato, continuerà a mettere a rischio milioni di vite.

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