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Addio a Gaia: la missione che ha riscritto la Via Lattea

By Giovanna Russo
Published 15 Gennaio 2025
4 Min Read
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La missione Gaia dell’Agenzia Spaziale Europea, che ha trasformato la nostra comprensione della Via Lattea, è pronta a spegnersi. Dopo oltre un decennio di osservazioni, il telescopio spaziale concluderà le sue operazioni scientifiche il 15 gennaio, segnando la fine di un’era straordinaria per l’astronomia. Lanciata nel 2013, Gaia è stata progettata per durare cinque anni, ma il suo successo ha portato a ripetute estensioni della missione.

Contents
Un creatore di mappe senza precedentiIl contributo di Gaia oltre la nostra galassiaSuccessi e prospettive futureL’eredità di GaiaIl futuro dell’astrometria

 

Un creatore di mappe senza precedenti

Gaia si distingue per la sua capacità di creare la mappa tridimensionale più dettagliata della galassia. Ha catalogato con precisione la posizione, il movimento, la temperatura e la composizione di oltre 1,8 miliardi di stelle, fornendo agli astronomi una visione unica sia del presente che del passato della Via Lattea. Tra i suoi risultati più sorprendenti ci sono la scoperta di antiche collisioni galattiche, il tracciamento del movimento dei gruppi di stelle, e l’identificazione del “cuore antico” della galassia, una struttura che racconta le origini della Via Lattea.

Il contributo di Gaia oltre la nostra galassia

Oltre a mappare la Via Lattea, Gaia ha rivelato segreti di altre galassie vicine. Ha dimostrato, ad esempio, che la Piccola Nube di Magellano, un satellite della Via Lattea, potrebbe in realtà essere costituita da due galassie distinte. Ha persino osservato fenomeni per i quali non era progettato, come quasar distanti e ammassi stellari al di fuori della nostra galassia.

 

Successi e prospettive future

Il successo di Gaia è stato reso possibile dall’utilizzo di un propellente a gas freddo per ruotare e scansionare il cielo. Tuttavia, con il propellente quasi esaurito, l’Agenzia Spaziale Europea ha deciso di concludere le operazioni scientifiche. Nonostante ciò, il suo impatto non si esaurirà con la fine della missione. I dati raccolti continuano a generare nuove scoperte, e sono previsti ulteriori rilasci nei prossimi anni.

 

Il Gaia Data Release 4, previsto per il 2026, comprenderà osservazioni effettuate in 5,5 anni di attività. Un rilascio finale, che coprirà l’intero periodo di 10,5 anni, è atteso entro la fine del decennio. Tutti i dati di Gaia sono liberamente accessibili, garantendo a scienziati e appassionati di tutto il mondo la possibilità di esplorarli.

 

L’eredità di Gaia

L’impatto di Gaia sull’astronomia è profondo. Ha aperto nuove frontiere nello studio della formazione ed evoluzione stellare, nella ricerca di sistemi planetari vicini al Sole, e nella comprensione delle stelle multiple. Le sue osservazioni hanno ispirato nuove generazioni di scienziati e alimentato la progettazione di missioni future, come la proposta GaiaNIR, che opererà nell’infrarosso. Questo nuovo telescopio potrebbe superare i limiti di Gaia, permettendo di scrutare attraverso la polvere cosmica e di studiare in dettaglio le aree più dinamiche della galassia.

 

Il futuro dell’astrometria

Anche se Gaia ha raggiunto risultati eccezionali, la mappatura della Via Lattea è tutt’altro che conclusa. L’osservatorio Vera C. Rubin, la cui prima luce è prevista nei prossimi mesi, si concentrerà su un catalogo di 17 miliardi di stelle, sebbene con una precisione inferiore rispetto a quella di Gaia. Tuttavia, sarà necessario un successore di Gaia per garantire una comprensione ancora più approfondita della galassia.

 

Gaia ha rappresentato un autentico trionfo scientifico, e la sua eredità continuerà a influenzare l’astronomia per i decenni a venire.

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