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Il buco nero supermassiccio più vicino inizia a divorare una nuova Stella

By Paola Belli
Published 10 Ottobre 2024
4 Min Read
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Il buco nero supermassiccio più vicino inizia a divorare una nuova Stella

Il buco nero supermassiccio più vicino inizia a divorare una nuova vittima

A oltre 200 ​milioni di anni ‌luce⁢ di distanza dalla⁤ Terra, un buco nero supermassiccio ha iniziato‍ a consumare una ⁣nuova vittima. Questo evento, sebbene ‍lontano,⁣ offre agli astronomi ​un’opportunità unica⁣ per osservare fenomeni cosmici straordinari e risolvere alcuni dei misteri più affascinanti dell’universo.

Il fenomeno della “spaghettificazione” e⁤ i buchi neri supermassicci

La natura dei ‌buchi neri

I buchi neri sono tra gli oggetti più misteriosi e⁢ affascinanti dell’universo. La loro capacità di⁢ attrarre ‌e distruggere tutto ciò che si avvicina troppo ‌è ben documentata, ma il modo in cui lo fanno è ancora oggetto di studio. Uno dei fenomeni più intriganti associati ai buchi ⁢neri ⁤è la cosiddetta​ “spaghettificazione”, un processo in⁤ cui la forza gravitazionale estrema del buco ‍nero allunga⁢ e distorce ⁢gli ​oggetti in lunghe ​strisce sottili.

Eventi di distruzione mareale

I buchi neri supermassicci (SMBH) situati al ​centro ⁤delle galassie possono spaghettificare intere stelle. Questo fenomeno, noto come evento di distruzione mareale (TDE), è stato teorizzato⁢ molto ⁤prima di essere osservato. Recentemente, gli astronomi ​hanno⁢ avuto ⁤l’opportunità di osservare ‍uno di questi eventi,⁤ fornendo ‌una visione senza precedenti di come una stella venga distrutta e assorbita ‌da un buco nero.

Osservazioni recenti e scoperte

AT2019qiz: un caso di studio

A ​una distanza di⁤ 215 ‍milioni⁢ di anni ⁣luce, l’evento ⁢ AT2019qiz ‌ha fornito la prova ottica più⁣ vicina di un⁤ TDE. Durante questo evento, una stella di massa simile ‍al nostro ⁣ Sole è stata allungata⁤ in una lunga striscia, ‌mentre il resto è stato inghiottito dal‌ buco nero.⁢ L’analisi della luce emessa ha rivelato che parte ‌della stella è diventata ⁤una nube sferica, spinta da ​potenti venti provenienti dal buco nero.

Interazioni con‍ altri‍ oggetti

Il materiale ⁢rilasciato ‍dall’evento ha avuto un impatto significativo su un ‍altro oggetto che orbita attorno al SMBH. Sebbene ⁤non sia possibile‌ osservare direttamente questo ​oggetto, ⁤si sa che attraversa‌ i detriti della stella distrutta circa ogni due giorni‌ terrestri. Questo passaggio provoca esplosioni di raggi​ X, osservate​ dai telescopi spaziali Chandra e NICER.

Implicazioni e ⁢futuri studi

Comprendere le ​eruzioni quasi-periodiche

Le esplosioni di raggi⁢ X osservate sono simili‍ a quelle già viste in passato,​ note come‌ eruzioni quasi-periodiche (QPE). Prima di questo evento, la loro origine ‌era ancora​ oggetto di ‍dibattito. Tuttavia, l’osservazione di AT2019qiz ha fornito indizi significativi ⁤sul fatto che queste eruzioni siano causate‌ dal passaggio di un oggetto orbitante attraverso i detriti di un TDE. Questo non prova che tutte le QPE abbiano la stessa origine, ma ⁢offre un’importante pista da seguire.

Il futuro delle osservazioni astronomiche

Gli autori dello studio stimano che le QPE siano circa un ⁣decimo più comuni dei‌ TDE. Se‍ confermato, questo dato potrebbe fornire informazioni preziose sugli ambienti attorno ⁢ai⁣ SMBH e sulla frequenza con cui le stelle si trovano​ in ​zone pericolose. L’energia di queste⁢ esplosioni proviene dall’energia potenziale gravitazionale dell’oggetto orbitante,⁣ che ⁤viene gradualmente consumata dal⁣ passaggio attraverso i detriti.

Conclusioni

I buchi neri supermassicci non mostrano alcuna avversione per il cannibalismo cosmico. Qualunque sia la ⁣natura dell’oggetto più piccolo, esso verrà ⁢inevitabilmente‍ consumato. Se⁤ si⁣ tratta di una stella, potremmo assistere​ a una ripetizione del fenomeno, con la formazione ‌di un nuovo disco di detriti pronto ‍a intrappolare ulteriori prede. Questo ciclo cosmico dimostra che non ci si può salvare dai predatori sperando che qualcun altro venga divorato per⁤ primo. Lo studio è stato pubblicato in accesso aperto su Nature.

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