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Titolo: Il ritorno dei salmoni nel fiume Klamath dopo la più grande rimozione di dighe al mondo

By Stefania Romano
Published 7 Maggio 2025
4 Min Read
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La rinascita del fiume Klamath dopo un secolo di ostacoli artificiali

Nel cuore del Nord America, tra l’Oregon e la California settentrionale, il fiume Klamath torna a scorrere libero per la prima volta dopo oltre un secolo, grazie a un’iniziativa colossale di ingegneria ecologica e giustizia ambientale. Conclusasi ufficialmente a Ottobre 2024, la rimozione delle quattro dighe inferiori segna un punto di svolta epocale nella storia della conservazione ambientale. Questo progetto senza precedenti, documentato nella nuova stagione di Our Changing Planet della BBC, ha visto l’abbattimento delle dighe Copco No. 1, Copco No. 2, J.C. Boyle e Iron Gate, tutte costruite tra il 1918 e il 1964.

 

Le conseguenze devastanti delle dighe per l’ecosistema del Klamath

Con una lunghezza di 414 chilometri, il fiume Klamath era un tempo uno dei più fertili per il salmone Chinook e Coho, oltre alla trota arcobaleno. Questi pesci migratori erano fondamentali per la dieta, la cultura e l’economia delle tribù Yurok e Karuk, così come di altre popolazioni indigene che vivono lungo le sue rive. La costruzione delle dighe da parte della società PacifiCorp aveva interrotto le rotte migratorie dei salmoni, impedendo loro di raggiungere i luoghi di riproduzione e alterando l’intero ciclo biologico del fiume.

 

L’interconnessione tra ecosistemi si è resa evidente quando gli scienziati hanno rilevato l’impatto negativo fino alle orche del Pacifico, che hanno subito una drastica riduzione del loro nutrimento principale, portando effetti a catena su leoni marini e foche.

 

Una catastrofe ambientale come punto di svolta

Nel Settembre 2002, una moria di oltre 34.000 salmoni – alcuni stimano fino a 70.000 – colpì la comunità locale. L’epidemia batterica causata dal parassita Ichthyophthirius multifiliis, aggravata da temperature elevate e scarso flusso d’acqua, fu un evento apocalittico per chi viveva del fiume. I ricordi dei bambini indigeni, che raccontano salmoni “grandi quanto loro” distesi in decomposizione sulle rive, hanno lasciato cicatrici profonde.

 

La mobilitazione delle comunità tribali e la rinascita di un intero ecosistema

La lotta per liberare il Klamath è durata decenni. Le tribù indigene non hanno mai cessato di fare pressione politica e legale, fino al 2022, quando hanno ottenuto il via libera per la rimozione delle dighe. L’operazione, iniziata formalmente il 5 ottobre 2024, ha comportato un’enorme mobilitazione logistica e ha previsto anche interventi di rinaturalizzazione, come il ripopolamento vegetativo manuale e aereo.

 

Quello che era iniziato come un progetto di smantellamento tecnico si è trasformato in un movimento spirituale e culturale, volto a ripristinare l’equilibrio tra natura e comunità umane. “I salmoni sono come il nostro popolo, sanno dove è casa e sono tornati appena hanno potuto”, ha dichiarato un anziano tribale.

 

Il ritorno dei salmoni: un segnale di speranza per il futuro

Il 15 ottobre 2024, appena pochi giorni dopo la rimozione dell’ultima diga, i ricercatori hanno documentato il ritorno del salmone Chinook nei tratti superiori del fiume, compresi i tributari della California inaccessibili da oltre sessant’anni. Questo evento ha rappresentato una rinascita non solo per l’ecosistema, ma anche per le comunità che lo abitano.

 

Il documentario Restaurare i nostri fiumi, ora disponibile su BBC iPlayer, mostra questo viaggio di rinascita. La presentatrice Liz Bonnin, testimone diretta della trasformazione, ha raccontato l’esperienza come un momento di rara intensità emotiva e scientifica: un esempio concreto di come la perseveranza possa cambiare il destino di interi ecosistemi.

 

Fonte BBC: Our Changing Planet – BBC iPlayer
Fonte scientifica sul progetto: Klamath River Renewal Corporation

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