Un’antica collina vulcanica rivela uno dei più grandi tesori dell’età del bronzo dell’Europa centrale
Nel cuore della contea di Veszprém, nella parte nord-occidentale dell’Ungheria, sorge Somló Hill, un altopiano vulcanico di 431 metri che oggi domina silenziosamente i vigneti della regione. Ma sotto la sua superficie si cela una delle scoperte archeologiche più straordinarie degli ultimi anni: un vasto deposito di manufatti risalenti a oltre 3.000 anni fa, che potrebbe riscrivere la storia della metallurgia e della cultura materiale in Europa centrale.
Oltre 300 reperti riportati alla luce in un solo anno
Le prime campagne di scavo, avviate nel 2023 dall’Istituto Nazionale di Archeologia dell’Ungheria, hanno rivelato più di 300 oggetti antichi disseminati sul fianco della collina, in particolare nella zona con la maggiore concentrazione di metalli. Questi reperti, molti dei quali rinvenuti grazie a metal detector, includono armi, utensili, gocce e getti di colata, lingotti frammentati e altri resti della lavorazione del bronzo. Alcuni oggetti erano stati ritualmente sepolti all’interno di vasi ceramici, una pratica mai documentata prima per quell’epoca e contesto geografico.
Una fucina del passato: bronzo e ferro si incontrano su Somló Hill
La cronologia dei manufatti copre un arco che va dalla tarda età del bronzo (1400–900 a.C.) alla prima età del ferro (800–450 a.C.), suggerendo una continuità insediativa straordinaria. Il sito, secondo gli archeologi, potrebbe essere stato un centro produttivo per la cultura di Hallstatt, civiltà che ha rivoluzionato l’Europa centrale con le sue avanzate tecniche agricole e metallurgiche. Fino a oggi, i ritrovamenti legati a questa cultura erano stati concentrati principalmente in Austria e Germania. La scoperta in Ungheria amplia notevolmente la mappa archeologica della civiltà hallstattiana.
Non solo metallo: resti di cibo, abiti e ornamenti
I ricercatori guidati da Bence Soós, archeologo del Museo Nazionale Ungherese, hanno trovato molto più che metallo: perline d’ambra, zanne di cinghiale, resti di suini domestici, tracce di tessuti e cuoio, ma anche semi di lenticchie e residui di miglio, coltivazioni base nella dieta delle comunità della preistoria europea. Questi elementi offrono una finestra unica sulle abitudini alimentari, sulla struttura economica e sulle pratiche rituali delle popolazioni che abitarono Somló Hill.
Il valore cronologico della scoperta: l’età del bronzo incontra quella del ferro
Uno degli aspetti più promettenti della scoperta è la possibilità di datazione al radiocarbonio di alcuni materiali organici. Questo approccio potrebbe finalmente fornire una cronologia precisa del passaggio dalla tarda età del bronzo alla prima età del ferro, un periodo spesso poco chiaro a causa dell’assenza di resti databili. “Questo tesoro potrebbe diventare un riferimento fondamentale per ricostruire la transizione culturale dell’intera regione”, osservano gli studiosi.
Una collina intatta, silenziosa custode del passato
La sommità della collina, mai alterata da scavi o attività industriali moderne, ha protetto questi tesori per millenni. Nonostante alcuni riferimenti ottocenteschi segnalino ritrovamenti precedenti, è solo grazie alle recenti mappature laser del 2024 che la ricchezza di Somló Hill è stata finalmente portata alla luce in modo sistematico.
Fonti:
- Hungarian National Museum
- LiveScience – Archaeologists discover 3,000-year-old metalworking hoard