Messier 77 e il mistero dei neutrini invisibili
La Galassia del Calamaro, conosciuta anche come NGC 1068, è una galassia a spirale barrata distante circa 47 milioni di anni luce dalla Terra. Questo oggetto celeste affascinante ha attirato l’attenzione degli astronomi per la sua anomalia nell’emissione di neutrini, particelle elusive e quasi prive di massa che riescono a penetrarci continuamente senza lasciare traccia.
A differenza di altre galassie attive, Messier 77 emette un numero straordinario di neutrini ma una quantità insolitamente bassa di raggi gamma. Questo comportamento ha sconcertato gli scienziati, dato che, in genere, queste due emissioni sono strettamente correlate e originate dalla stessa regione: il nucleo attivo galattico, dominato da un buco nero supermassiccio.
Il ruolo dell’elio nel cuore della galassia
Secondo un recente studio pubblicato su Physical Review Letters, la chiave di questo fenomeno potrebbe risiedere in un nuovo meccanismo fisico. I ricercatori ipotizzano che non solo i protoni dell’idrogeno, ma anche gli atomi di elio vengano accelerati all’interno dei getti generati dal buco nero. Quando questi nuclei di elio collidono con fotoni, i neutroni al loro interno possono essere separati e successivamente decadere, generando neutrini ma senza produrre raggi gamma, al contrario di quanto accade con l’idrogeno.
Il Professor Alexander Kusenko dell’UCLA e Koichiro Yasuda dello stesso ateneo, entrambi coinvolti nella ricerca, sottolineano quanto sia cruciale comprendere questi ambienti estremi. L’elio, essendo il secondo elemento più abbondante dell’universo, potrebbe fornire una nuova chiave per svelare i segreti delle regioni centrali oscure delle galassie attive.
IceCube e l’astronomia dei neutrini
Le interazioni dei neutrini vengono catturate da strumenti specializzati come IceCube, l’osservatorio sotterraneo costruito sotto il ghiaccio dell’Antartide, che sfrutta un approccio rivoluzionario: la rilevazione di eventi rari prodotti dai neutrini quando occasionalmente interagiscono con la materia.
Grazie alla loro assenza di carica elettrica, i neutrini viaggiano in linea retta dalla loro origine, rendendoli dei traccianti cosmici ideali per risalire agli eventi che li hanno generati. L’identificazione della Galassia del Calamaro come sorgente primaria di neutrini cambia il modo in cui interpretiamo le dinamiche nei pressi dei buchi neri supermassicci, e apre la strada a un’esplorazione più completa dell’astronomia multi-messaggero.
Un nuovo linguaggio per esplorare l’universo
L’astronomia sta vivendo una profonda trasformazione. Non si osservano più solo le stelle attraverso la luce visibile o i raggi X, ma si cercano anche segnali in particelle fondamentali come i neutrini e persino le onde gravitazionali. Questo nuovo approccio multidisciplinare sta riscrivendo il nostro rapporto con il cosmo, rendendoci capaci di scrutare ambienti altrimenti invisibili e di comunicare con l’universo attraverso nuovi messaggeri.