Un nuovo studio giapponese suggerisce una soluzione naturale contro l’affaticamento mattutino
Chi si sveglia spesso già stanco, nonostante una notte di sonno regolare, potrebbe trovare beneficio da un intervento semplice ma sorprendente: 20 minuti di luce naturale prima del risveglio. A dirlo sono i ricercatori dell’Università Metropolitana di Osaka, che hanno dimostrato come l’esposizione alla luce solare poco prima di alzarsi dal letto possa migliorare la vigilanza e ridurre la sonnolenza.
Simulare l’alba in modo naturale: il punto chiave dell’esperimento
Studi precedenti avevano già rilevato che la luce artificiale mattutina, progettata per simulare l’alba, può migliorare l’energia dopo il risveglio. Tuttavia, questa soluzione presenta limiti pratici evidenti, soprattutto legati alla posizione della fonte luminosa e ai movimenti notturni dell’individuo, che possono interferire con la quantità di luce ricevuta.
Nel nuovo studio, il team giapponese ha invece sfruttato la luce del sole reale, agendo direttamente sulla finestra orientata a est di una camera da letto ricreata in laboratorio. Grazie a tende motorizzate programmate per aprirsi lentamente, hanno replicato l’effetto di una naturale alba progressiva, evitando le irregolarità tipiche dei dispositivi artificiali.
Tre modalità di esposizione alla luce per confrontare gli effetti sul corpo
Lo studio, pubblicato sulla rivista scientifica Building and Environment, ha coinvolto 19 studenti universitari tra i 20 e i 30 anni, con orari di sonno regolari. Ogni partecipante ha sperimentato, in ordine variabile, tre condizioni differenti:
- Esposizione alla luce solare per 20 minuti prima del risveglio, grazie all’apertura programmata delle tende.
- Esposizione continua alla luce dall’alba fino al risveglio.
- Assenza totale di luce naturale, con tende chiuse per tutta la notte.
Dopo ogni risveglio, i ricercatori hanno analizzato livelli di vigilanza, sonnolenza e stanchezza sia soggettivi (questionari) sia oggettivi (elettrocardiogramma ed elettroencefalogramma).
La luce del sole al momento giusto migliora la prontezza mentale
I risultati hanno mostrato che le due condizioni con esposizione alla luce naturale hanno portato a miglioramenti significativi rispetto al buio completo. Ma è il momento dell’esposizione a fare la vera differenza: 20 minuti di luce prima del risveglio si sono dimostrati più efficaci nel ridurre la sonnolenza cerebrale, rispetto alla luce continua dall’alba.
Secondo gli autori, una luce solare troppo precoce può infatti disturbare il sonno profondo, mentre un’esposizione più mirata e breve, programmata prima della sveglia, risveglia il cervello in modo più delicato ed efficace.
Una strategia semplice, ma influenzata da variabili ambientali
Per chi vive lontano dall’inquinamento luminoso urbano, potrebbe bastare lasciare aperte le tende di notte per ricevere la luce del mattino. Tuttavia, nelle aree urbane, dove i lampioni o le insegne disturbano la qualità del buio notturno, dispositivi con tende automatizzate potrebbero rappresentare una valida soluzione.
Il prossimo passo, affermano i ricercatori, sarà comprendere come adattare questo approccio al variare delle stagioni e delle latitudini, per rendere il risveglio più naturale ed energico tutto l’anno.