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Un buco nero affama la sua galassia. Non come pensi

By Stefano Diaz
Published 17 Settembre 2024
7 Min Read
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Un buco nero affama la sua galassia. Non come pensi

Nel vasto universo, la galassia GS-10578 appare ‍simile ad altre‍ galassie, ma con una tonalità più rossa a ‌causa del‍ suo rapido allontanamento ‌da‍ noi. Tuttavia, ciò che ‌la‍ distingue ​è la ⁣mancanza ⁣di nuove stelle, dovuta all’espulsione di una grande quantità di gas.

La scoperta di GS-10578

Un’osservazione rivoluzionaria

Il ruolo del ‍telescopio JWST

Il⁤ telescopio spaziale James Webb (JWST) ⁤ha confermato un sospetto di lunga data: alcuni buchi neri supermassicci possono ​distruggere la propria galassia ospite. La galassia in questione, ⁢ GS-10578, ha una​ massa paragonabile a quella della⁢ Via Lattea, ma segue un percorso ⁢evolutivo ⁤molto diverso. Si‌ potrebbe‍ pensare​ che un buco nero⁣ supermassiccio (SMBH) uccida la​ sua galassia‌ consumando tutto ‌il gas disponibile, impedendo così la formazione di nuove stelle. Tuttavia,⁢ la realtà ⁤è più complessa.

Una‍ galassia ⁢giovane ma morente

Con un’età ​di soli due miliardi ⁢di anni, GS-10578 è​ troppo giovane per essere considerata “morta” secondo⁢ gli standard cosmologici. Le‍ galassie più piccole possono terminare la loro esistenza a questa età dopo essere state inglobate da galassie più grandi, ma una galassia massiccia come⁢ GS-10578 dovrebbe avere davanti a sé⁢ una vita‍ produttiva. Nonostante ciò,‍ GS-10578 è considerata quasi morta dagli astronomi, incapace di formare nuove stelle a ​causa ⁣del suo buco nero‌ supermassiccio.

Il ⁢meccanismo di ​morte ⁢galattica

Il ruolo del ‌buco nero ⁣supermassiccio

Espulsione di ⁤gas e⁤ formazione stellare

Le galassie muoiono quando non hanno abbastanza ⁢gas per formare ⁤nuove stelle, e le ‍cause di ​questa mancanza possono variare. A volte, ​la formazione stellare‍ si interrompe temporaneamente, un fenomeno che ⁢gli astronomi chiamano “quenching”. Secondo il Dr. Francesco D’Eugenio dell’Università di‍ Cambridge, “Sapevamo che questa galassia⁢ era in uno‍ stato di quenching: non sta formando molte‌ stelle date le sue dimensioni,⁣ e ⁣ci aspettavamo un legame tra il buco nero e⁤ la fine della formazione ⁣stellare. ‌Tuttavia, fino all’arrivo‌ del JWST, non⁢ siamo stati in ⁢grado di studiare questa galassia in ⁢dettaglio per confermare ​quel ‌legame.”

Un processo di espulsione violento

Per i non astronomi, è facile immaginare un buco nero gigante⁢ al centro ​di una galassia che risucchia⁤ tutto il gas disponibile, ​impedendo ​la formazione di nuove stelle.​ Tuttavia, ⁣anche⁣ i buchi ⁢neri più affamati non possono fare questo, specialmente in una⁢ galassia come GS-10578, che ha una massa stimata ​di 200 miliardi‌ di Soli, l’80% dei ‌quali è già⁢ costituito da stelle. Invece, il buco nero⁢ agisce⁤ come un caso⁣ di avvelenamento da ⁣cibo, causando l’espulsione​ del⁣ gas dalla ‌galassia accelerando il materiale‍ a 1.000 chilometri al secondo,⁤ circa la velocità di ‍fuga galattica.

Le‌ osservazioni del JWST

Un nuovo tipo di vento galattico

Gas ionizzato ​e materiale neutro

I ⁤buchi neri che ​creano venti di gas ionizzato che ‌spazzano via il ‌materiale da⁤ una galassia⁤ sono un fenomeno comune. Tuttavia, fino ‌ad ora, avevamo osservato solo casi in cui questi venti rallentavano la formazione stellare, senza ucciderla completamente. Il ⁣ JWST ha rivelato che il buco nero di GS-10578 sta⁣ lavorando ​a doppio ​regime.‍ Oltre ai ‌venti di gas ionizzato caldo ma sottile,⁢ il ⁢ SMBH sta espellendo materiale neutro molto più ​denso a temperature⁢ più basse. Questa maggiore densità ha un impatto​ molto più significativo sull’equilibrio ⁣di massa della ​galassia ospite, ⁤ma è troppo ⁢fredda ⁢per essere vista direttamente. ⁢L’unico motivo per cui sappiamo cosa⁣ sta accadendo è grazie alla silhouette⁣ creata⁢ dalle nubi di gas ⁤scuro che ⁢oscurano galassie⁢ più distanti.

La quantità di gas ‌espulso

La quantità di gas calcolata dalle osservazioni del JWST è ‍sufficiente a spiegare perché GS-10578 ha smesso di‌ formare stelle. “Abbiamo ‌trovato il colpevole,” ​ha detto D’Eugenio. “Il buco⁢ nero sta ‍uccidendo questa galassia e mantenendola dormiente, tagliando la fonte di ‘cibo’ ⁣di cui la galassia ha ‍bisogno per formare nuove stelle.”

Implicazioni e conclusioni

Un caso di morte galattica

Un ⁢evento rapido e ‌letale

GS-10578 è così distante che la vediamo com’era due ‌miliardi di anni⁢ dopo​ il Big Bang, il che significa che ha​ raggiunto⁤ una massa simile a quella⁤ della⁤ Via Lattea in modo insolitamente rapido. ‍Data la sua abbondanza ⁤di stelle, significa anche che la formazione stellare è stata⁢ rapida fino a tempi relativamente recenti – la ​morte causata dal‌ buco ‌nero è ⁤stata rapida e‌ letale, iniziata circa ​400 milioni di anni fa.

Un enigma per i modelli‍ attuali

D’altra parte, GS-10578 non mostra nessuno dei​ segni previsti dai modelli per le galassie uccise in questo modo. La​ sua forma e il movimento delle⁣ sue‌ stelle sono convenzionali, piuttosto che ​distrutti dalla ⁤turbolenza come ci si aspettava. I cadaveri galattici ‍sono comuni nell’universo‍ locale,⁤ costituiti da enormi galassie le cui‌ piccole stelle brillano⁣ ancora, ma con‌ pochissime stelle di massa maggiore ⁤che vivono e muoiono molto ‍più velocemente. Tuttavia, proprio come è difficile identificare il colpevole in ‌un caso freddo, gli⁤ esseri⁣ umani sono arrivati troppo tardi per osservare direttamente⁤ la causa della morte. Ora che ⁤abbiamo ⁤assistito a un omicidio galattico in azione, sappiamo ⁣che ‍può avvenire in questo modo, ma ⁢ciò non prova che ogni morte‌ abbia la stessa causa.​ Un’altra teoria sostiene che le esplosioni di numerose giovani stelle calde possano espellere il gas di​ una galassia con conseguenze‍ simili, e‌ non⁢ sappiamo ancora se alcune delle vittime che⁢ vediamo siano morte in ‍questo⁢ modo.

Conclusioni

Un nuovo tipo di ‍galassia

Da blue nugget a​ red nugget

GS-10578 era⁣ considerata appartenente‍ a ‍una classe di galassie note come “blue‍ nuggets” perché sono molto densamente⁤ popolate e contengono ancora alcune giovani stelle. Tuttavia, si è rivelata⁤ essere un “red⁢ nugget” – ancora molto ‌densa, ma senza nuova ⁢formazione stellare.

Pubblicazione⁤ e futuro della ricerca

Lo ​studio ⁤è stato pubblicato sulla rivista ​ Nature Astronomy. Questa scoperta apre nuove strade‍ per⁣ comprendere come i‌ buchi‍ neri supermassicci influenzino l’evoluzione delle galassie e potrebbe⁤ portare a⁣ una revisione ‌dei modelli attuali di formazione ‌e ‍morte galattica.

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