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I confini astrofisici si spostano ancora più lontano: scoperto un quasar super energetico

By Luigi Belli
Published 5 Gennaio 2024
4 Min Read
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Contents
Una scoperta rivoluzionaria nell’astronomiaLa natura e l’osservazione​ di OP⁢ 313Sfide‌ nel rilevare quasar lontaniImplicazioni future e continuità delle osservazioni

Una scoperta rivoluzionaria nell’astronomia

La recente rilevazione del quasar lontano⁢ OP 313 a energie molto ⁣elevate da⁢ parte della Collaborazione ⁤LST rappresenta una⁤ pietra miliare per l’astronomia, mettendo in luce le capacità avanzate del telescopio ⁢LST-1 nell’esplorazione delle⁢ regioni più remote dell’universo.

Il 15 dicembre, la Collaborazione del ⁢Large-Sized Telescope (LST)‌ ha annunciato tramite un Astronomer’s Telegram⁤ (ATel) la rilevazione della⁢ sorgente ​OP 313 a energie molto elevate ​con l’LST-1. Sebbene OP 313 fosse⁢ già noto a energie inferiori, non era‌ mai stato rilevato al ​di‍ sopra dei 100 GeV, rendendo questa la prima scoperta scientifica dell’LST-1. Con questi risultati, OP‍ 313 diventa⁣ il Nucleo Galattico Attivo (AGN) più ⁣lontano mai rilevato da un telescopio Cherenkov, evidenziando ulteriormente l’eccezionale performance del ‍prototipo LST mentre è in fase di collaudo⁢ sul sito CTAO-Nord ⁤sull’isola di La Palma, in Spagna.

 

La natura e l’osservazione​ di OP⁢ 313

OP 313 è⁤ ciò che viene definito un Quasar ​a⁤ Spettro Radio Piatto o FSRQ, un tipo di⁢ AGN. Questi sono oggetti molto luminosi situati nei centri di alcune galassie, dove ‍un buco nero supermassiccio divora materiale dai suoi dintorni, creando potenti dischi di accrescimento e getti⁣ di luce⁤ e particelle relativistiche.

L’LST-1⁢ ha osservato ⁣questa sorgente tra il 10 e il 14 dicembre, dopo aver ricevuto un allarme ‍dal satellite Fermi-LAT che ⁤mostrava un’attività insolitamente elevata nel regime dei raggi gamma a bassa energia,⁢ confermata anche ⁣nel ​campo ottico con diversi strumenti.‌ Con soli quattro giorni di dati, la Collaborazione LST è stata in grado di rilevare la ⁤sorgente al di sopra dei 100 ‌Gigaelettronvolt (GeV), ‌un livello ‌energetico ‍un miliardo ⁣di⁢ volte ⁣superiore alla luce visibile che ⁢gli esseri umani​ possono ⁤percepire.

 

Sfide‌ nel rilevare quasar lontani

Sono noti solo nove ⁢quasar a energie molto ​elevate, e OP 313 è ora il‍ decimo. In generale, i quasar ⁢sono più difficili da rilevare a energie molto elevate rispetto ad altri tipi di ‍AGN.‌ Questo non solo perché la ⁢luminosità del ‌loro‌ disco di accrescimento indebolisce l’emissione‍ di raggi gamma, ma anche perché sono più ⁣lontani. In questo caso, ‍OP 313 si trova a uno spostamento⁣ verso il rosso di 0.997 o a circa 8 miliardi di anni ‍luce⁢ di distanza, rendendolo l’AGN più lontano e la seconda sorgente più lontana‌ mai rilevata a energie ​molto elevate.

Più⁣ la sorgente è lontana, più è difficile ⁤osservarla a energie ⁤molto elevate a causa della cosiddetta ​Luce di Fondo Extragalattica o EBL. L’EBL è la‌ luce collettiva ‍emessa ‍da ​tutti⁤ gli oggetti al di fuori della Via⁣ Lattea che si espande su molteplici lunghezze d’onda, dal visibile, all’infrarosso‌ e⁢ all’ultravioletto. L’EBL interagisce con‌ i ⁤raggi ⁤gamma ad alta energia, attenuando il loro flusso e, quindi, rendendo la loro osservazione impegnativa. Le caratteristiche dell’LST-1, con una sensibilità ottimizzata per ‍la gamma di bassa energia del CTAO, tra i 20⁤ e i 150 GeV, ⁣dove⁣ i ‌raggi gamma sono meno‌ influenzati dall’EBL, hanno permesso alla Collaborazione LST di estendere lo studio di questa sorgente a decine‌ di GeV per la prima volta.

Implicazioni future e continuità delle osservazioni

La Collaborazione LST continuerà a ​osservare questa‌ sorgente con l’LST-1 per ampliare il dataset ⁤e, quindi, ottenere un’analisi più precisa che consenta agli scienziati di migliorare la loro comprensione dell’EBL, studiare⁣ i campi⁢ magnetici⁤ all’interno di​ questo tipo di sorgente o approfondire la fisica intergalattica fondamentale.

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