Una stretta da 1,81 miliardi di dollari colpisce la scienza pubblica
Tra Febbraio e Aprile 2025, il governo federale degli Stati Uniti ha interrotto circa 700 sovvenzioni elargite dai National Institutes of Health (NIH), equivalenti a 1,81 miliardi di dollari, ovvero il 3,3% del budget operativo dell’ente. Questi tagli, motivati dall’amministrazione Trump con la necessità di aumentare l’efficienza e ridurre i finanziamenti legati a diversità, equità e inclusione, hanno avuto un impatto sproporzionato su alcuni settori della ricerca biomedica.
Il bersaglio principale: la salute delle minoranze
Ad emergere tra i più colpiti è stato il National Institute on Minority Health and Health Disparities (NIMHD), che ha perso quasi il 30% del proprio budget annuale, equivalente a 224 milioni di dollari su un totale di circa 755 milioni. Questo taglio è dieci volte superiore rispetto alla media delle riduzioni applicate agli altri 24 istituti NIH coinvolti. Solo il NIH Clinical Center e il National Center for Complementary and Integrative Health sono rimasti immuni, per ora, dai tagli.
Come ha spiegato Michael Liu dell’Università di Harvard, il NIMHD è proprio l’ente incaricato di finanziare la ricerca critica sull’equità sanitaria, e l’entità della sua penalizzazione suggerisce una volontà politica precisa.
Tagli trasversali: pubblici e privati sotto lo stesso giogo
Contrariamente a quanto previsto inizialmente dagli analisti, a essere colpite non sono state soltanto le istituzioni private d’élite della East Coast, ma anche numerose università pubbliche. Questo indica un criterio di selezione dei tagli non geografico né tipologico, ma fortemente guidato da priorità politiche.
Un ulteriore dato allarmante è che circa il 20% delle sovvenzioni terminate erano destinate a ricercatori agli inizi della carriera, un colpo durissimo per il ricambio generazionale e l’innovazione. La formazione di nuovi scienziati indipendenti viene dunque ostacolata proprio in una fase storica in cui la medicina di precisione e l’intelligenza artificiale richiedono nuovi approcci e competenze.
Conseguenze a catena: progetti interrotti e vite sconvolte
Harlan Krumholz, professore alla Yale School of Medicine, ha sottolineato come l’incertezza generata da tagli improvvisi e politicamente motivati crei un ambiente non favorevole alla ricerca di qualità. Secondo Krumholz, l’impatto umano è già evidente: laboratori chiusi, studi clinici interrotti, famiglie e carriere messe in difficoltà. Ma il danno strutturale più grande potrebbe rivelarsi a lungo termine, con un calo del morale, una fuga di cervelli e una crescente difficoltà nel formare la prossima generazione di scienziati statunitensi.
La trasparenza dei dati come strumento di analisi
I dati utilizzati dal team di ricerca sono stati estratti dal database TAGGS (Tracking Accountability in Government Grants System), aggiornato secondo un promemoria presidenziale che impone una “trasparenza radicale” nelle spese. Incrociandoli con quelli del NIH RePORTER, è stato possibile identificare quali sovvenzioni sono state colpite, a quale fase di carriera appartenevano i beneficiari e quali istituti siano stati più penalizzati. Ma restano interrogativi irrisolti, come il destino del 70% dei fondi già spesi e dei partecipanti ai trial clinici interrotti a metà.