Le immagini satellitari rivelano un fenomeno diffuso e preoccupante
Una recente ricerca pubblicata sulla rivista Nature Cities l’8 Maggio 2025 ha messo in luce un processo geologico tanto lento quanto pericoloso: 28 delle città più popolate degli Stati Uniti stanno sprofondando. Il fenomeno, noto come subsidenza, riguarda metropoli come New York, Chicago, Denver e Dallas, e si verifica a un ritmo che varia tra 2 e 10 millimetri all’anno. Le aree urbane del Texas, in particolare Houston, mostrano le velocità di abbassamento più elevate registrate finora.
Houston sprofonda più rapidamente: dati preoccupanti
Secondo il team di ricercatori del Virginia Polytechnic Institute e della State University, circa il 40% di Houston sta sprofondando a un ritmo superiore ai 5 millimetri all’anno, e il 12% della città supera addirittura i 10 millimetri all’anno. Questo comportamento del suolo viene monitorato con tecniche radar satellitari ad alta risoluzione, in grado di generare mappe dettagliate della deformazione del terreno.
Cause umane dietro l’80% della subsidenza urbana
Il fenomeno della subsidenza non è nuovo e ha spesso origini naturali, ma lo studio rivela che circa l’80% della subsidenza urbana osservata negli Stati Uniti è causata da attività umane, in particolare dall’estrazione intensiva di acqua sotterranea. Questa pratica, fondamentale per sostenere le grandi popolazioni urbane, riduce progressivamente la pressione nei sedimenti, facendo collassare lentamente il suolo.
Rischi strutturali e infrastrutturali: una minaccia latente
Gli edifici, le strade, i ponti e le ferrovie sono esposti a rischi crescenti a causa della subsidenza differenziale, che può provocare instabilità strutturale, fessurazioni e cedimenti improvvisi. Come sottolinea Leonard Ohenhen, autore principale dello studio, anche minime variazioni nel livello del terreno possono compromettere in modo invisibile e progressivo le infrastrutture esistenti.
Il professore Manoochehr Shirzaei, coautore della ricerca, ha evidenziato come la natura silenziosa di questo rischio rappresenti un problema serio: i danni diventano visibili solo quando raggiungono una soglia critica o catastrofica.
Le città interne non sono al sicuro: cresce il rischio di inondazioni
Non sono soltanto le città costiere a dover temere. Anche le metropoli situate nell’entroterra sono sempre più vulnerabili alle inondazioni, proprio a causa dell’abbassamento del suolo.
L’interazione tra subsidenza e cambiamento climatico – che provoca un innalzamento del livello del mare – crea una sinergia pericolosa per le aree urbane densamente popolate.
Le possibili contromisure: monitoraggio, gestione e resilienza
Gli scienziati della Virginia Tech non si limitano a lanciare l’allarme, ma suggeriscono azioni concrete per mitigare gli effetti della subsidenza urbana. Tra queste, si sottolineano l’implementazione di sistemi avanzati di monitoraggio, la revisione delle politiche di gestione delle acque sotterranee e la pianificazione urbanistica mirata alla resilienza.
L’intero studio, disponibile su Nature Cities (https://www.nature.com/articles/s44284-024-00032-0), rappresenta un’importante risorsa per comprendere le minacce latenti nascoste sotto le nostre città, e un punto di partenza per sviluppare strategie efficaci di adattamento.