La strategia retorica del segretario all’Energia Chris Wright
Il 26 Febbraio 2025, nei giardini della Casa Bianca, Chris Wright, nuovo Segretario dell’Energia sotto l’amministrazione Trump ed ex CEO di Liberty Energy, ha fatto dichiarazioni sorprendenti quanto fuorvianti sul cambiamento climatico. Nella sua lettera introduttiva al rapporto “Migliorare la vita umana”, Wright afferma che gli eventi meteorologici estremi non starebbero affatto aumentando in frequenza o intensità, attribuendo tale presunta constatazione ai rapporti dell’IPCC.
Tuttavia, la sua lettura è selettiva e distorta, come evidenziato da Jim Kossin, climatologo e autore IPCC, che ha ribadito l’aumento di eventi estremi come piogge torrenziali e siccità causati dall’attività umana.
Quattro tattiche per distorcere il rapporto IPCC
Chi mira a minimizzare l’urgenza climatica può trovare nel rapporto IPCC uno strumento, seppur scientifico, da manipolare. Ecco come:
- Concentrarsi solo sul “Sommario per i responsabili politici”
Questo sommario, approvato riga per riga da 195 paesi, è spesso filtrato politicamente, specialmente da nazioni esportatrici di combustibili fossili come Russia e Arabia Saudita. Ignorare il corpo principale del rapporto, che mantiene l’integrità scientifica, è un modo comune per svalutare l’allarme climatico.
- Citare rapporti IPCC obsoleti
Il ciclo di pubblicazione dei rapporti IPCC (ogni 6-7 anni) implica che i dati più recenti siano spesso esclusi. Chi nega la crisi climatica può così basarsi su studi datati, ignorando scoperte recenti che rafforzano il legame tra l’attività umana e il clima.
- Sfruttare l’incertezza scientifica
Il linguaggio dell’IPCC è cautamente conservativo. La richiesta di ampio consenso scientifico porta a un’enfasi sull’incertezza, elemento che può essere facilmente usato per ritardare politiche climatiche.
- Selezionare i risultati più convenienti
Come fatto da Wright, è possibile trovare sezioni del rapporto che sembrano supportare posizioni scettiche, ignorando però i contesti completi e le conclusioni più forti contenute nel testo integrale.
Cosa dice davvero l’IPCC sui cicloni tropicali
Il Sommario per i responsabili politici del 2021 non nega l’aumento dell’intensità dei cicloni, ma anzi evidenzia:
- È probabile che la percentuale di cicloni tropicali intensi (Cat. 3-5) sia aumentata negli ultimi 40 anni.
- La latitudine massima di intensificazione dei tifoni nel Pacifico Nord-occidentale si è spostata verso nord.
- C’è bassa confidenza su un cambiamento nella frequenza totale, ma alta confidenza sull’aumento delle precipitazioni estreme causate da questi eventi.
Il Capitolo 11 del rapporto, dedicato agli estremi climatici, aggiunge che la mancanza di trend osservabili nei dati non significa assenza di trend reali, ma solo limiti nei dati disponibili.
Altre evidenze scientifiche ignorate dai negazionisti
Le tecniche per minimizzare la responsabilità umana nel cambiamento climatico ignorano volutamente:
- Il rallentamento dei cicloni negli Stati Uniti, legato probabilmente al riscaldamento globale.
- L’intensificazione rapida di molte tempeste, sempre più frequente negli ultimi decenni.
- Il contributo significativo del riscaldamento antropico alle piogge estreme durante eventi come l’uragano Harvey del 2017.
Anche fenomeni come tornado, inondazioni e siccità sono ormai studiati con strumenti di attribuzione che dimostrano un impatto crescente del riscaldamento globale su questi eventi meteorologici.