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Una pillola potrebbe curare l’Ebola: sperimentazione sui macachi apre nuove prospettive

By Giovanna Russo
Published 17 Marzo 2025
4 Min Read
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Contents
Una scoperta rivoluzionaria per combattere il virus EbolaIl test sugli animali e i risultati promettentiUn farmaco con potenziale a largo spettroIl ruolo cruciale dei finanziamenti per la ricerca

Un recente studio scientifico, pubblicato su Science Advances, suggerisce che una cura orale per l’Ebola potrebbe essere possibile. La sperimentazione condotta su macachi rhesus e cynomolgus ha dimostrato che il farmaco Obeldesivir, una versione in pillola del Remdesivir, è in grado di eliminare il virus dal sangue degli animali infetti, aumentando le speranze per un trattamento più accessibile per gli esseri umani.

Una scoperta rivoluzionaria per combattere il virus Ebola

Il virus Ebola, identificato per la prima volta nel 1976, è un agente patogeno altamente letale che si trasmette attraverso il contatto diretto con fluidi corporei di persone infette. Provoca emorragie interne, insufficienza d’organo e, spesso, la morte. La malattia colpisce principalmente l’Africa subsahariana, dove la mancanza di risorse ha reso difficile lo sviluppo di cure efficaci.

Sebbene un vaccino sia stato approvato solo nel 2019, e siano disponibili due trattamenti con anticorpi monoclonali per via endovenosa, questi richiedono una conservazione a basse temperature e strutture sanitarie avanzate, rendendo complessa la loro distribuzione nelle aree più povere.

Secondo Thomas Geisbert, virologo dell’Università del Texas Medical Branch a Galveston, lo studio ha l’obiettivo di sviluppare un trattamento pratico e facile da somministrare, capace di controllare e contenere i focolai.

Il test sugli animali e i risultati promettenti

Per verificare l’efficacia di Obeldesivir, il team di ricerca ha infettato i macachi rhesus e cynomolgus con una dose estremamente elevata della variante Makona del virus Ebola.

Un giorno dopo l’esposizione, dieci scimmie hanno ricevuto una pillola al giorno per dieci giorni, mentre altre tre non hanno ricevuto alcun trattamento e sono decedute. I risultati sono stati straordinari:

  • Il 100% dei macachi rhesus è sopravvissuto.
  • L’80% dei macachi cynomolgus ha superato l’infezione.
  • Il farmaco ha eliminato il virus dal sangue e innescato una risposta immunitaria protettiva.

Questi dati sono particolarmente significativi poiché i macachi rhesus condividono molte caratteristiche biologiche con gli esseri umani, suggerendo che il trattamento potrebbe essere altamente efficace anche nelle persone.

Un farmaco con potenziale a largo spettro

Un aspetto rivoluzionario di Obeldesivir è la sua efficacia contro più ceppi del virus Ebola, a differenza degli anticorpi monoclonali che funzionano solo contro la specie Zaire.

Geisbert, che studia il virus da oltre quarant’anni, ha evidenziato come questo farmaco possa rappresentare un enorme passo avanti nella lotta ai virus filoviridae, che comprendono anche il Marburg, un altro patogeno mortale. Gilead, l’azienda farmaceutica produttrice, sta già portando il farmaco alla Fase 2 delle sperimentazioni cliniche per il virus Marburg.

Il ruolo cruciale dei finanziamenti per la ricerca

Il successo della sperimentazione è stato possibile grazie ai finanziamenti degli Istituti Nazionali di Sanità degli Stati Uniti. Tuttavia, negli ultimi anni, diversi tagli ai fondi per la ricerca hanno messo a rischio studi cruciali su patogeni emergenti.

Geisbert ha sottolineato l’importanza di investire in soluzioni terapeutiche per virus altamente letali, poiché una cura efficace per l’Ebola potrebbe rappresentare un salvavita per milioni di persone nei paesi più colpiti e un mezzo fondamentale per prevenire future epidemie globali.

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