Narvali: creature misteriose dell’Artico
I narvali (nome scientifico Monodon monoceros) sono cetacei artici che popolano i freddi mari di Canada, Groenlandia e Russia, e sono celebri per la loro spettacolare zanna a spirale, che ha alimentato per secoli miti e leggende legati agli unicorni. Ma c’è di più: in casi rarissimi, alcuni narvali sviluppano due zanne, rendendo la loro anatomia ancora più enigmatica.
Uno di questi esemplari a doppia zanna è oggi conservato al Museo di Storia Naturale di Londra, dove Richard Sabin, Curatore Principale dei Mammiferi, studia da vicino queste rare anomalie. Come spiega lo stesso Sabin, sia i maschi che le femmine hanno due denti canini mascellari, ma solo uno — quello sinistro, nei maschi — si sviluppa nella tipica zanna. Tuttavia, può succedere che anche il dente destro cresca all’esterno, portando alla formazione di due zanne visibili.
Una zanna da tre metri: fra arma, sensore e richiamo sessuale
La zanna del narvalo è in realtà un dente allungato e avvolto a spirale, che può raggiungere i 3 metri di lunghezza. Sebbene per molto tempo la sua funzione sia rimasta un mistero, oggi gli scienziati hanno avanzato varie ipotesi. Uno studio del 2020, pubblicato su Biology Letters da Zackary Graham et al., propone che la zanna sia un carattere sessuale secondario, utilizzato nei combattimenti tra maschi per l’accesso alle femmine.
Ma questa zanna non è solo un’arma. La sua struttura esterna è ricchissima di terminazioni nervose, tanto che alcuni ricercatori ritengono possa funzionare come organo sensoriale, capace di percepire cambiamenti di temperatura, pressione e salinità nell’ambiente marino.
Fonte studio: Royal Society – Biology Letters, Graham et al. 2020
Nuovi filmati mostrano i narvali in azione
Nei primi mesi del 2025, alcune straordinarie riprese video hanno documentato i narvali mentre cacciano attivamente pesci di grandi dimensioni, come il salmerino alpino (Salvelinus alpinus), colpendoli con la zanna per stordirli prima di ingoiarli. Ma le zanne vengono usate anche durante interazioni con gabbiani come il gabbiano glauco (Larus hyperboreus), che tentano di rubare loro il cibo.
Inoltre, si sono osservate situazioni di competizione alimentare tra individui, in cui la zanna sembra giocare un ruolo anche di blocco o dissuasione nei confronti di altri narvali.
Genetica sorprendente e adattamenti straordinari
Oltre alla loro anatomia peculiare, i narvali sorprendono per la loro bassa variabilità genetica. Nonostante ciò, la specie prospera, un fatto che continua a incuriosire i genetisti. La loro storia evolutiva è altrettanto affascinante: i narvali, come tutti i cetacei, discendono da mammiferi terrestri tornati al mare, dove hanno sviluppato forme e strategie di sopravvivenza estremamente specializzate.
Perché non li vediamo mai negli acquari
Chi si chiede perché i narvali non siano presenti negli acquari troverà la risposta nella loro estrema sensibilità ambientale, nella complessità del loro habitat e nella difficoltà di replicare le condizioni artiche naturali in cattività. Questo fa dei narvali animali tanto sfuggenti quanto affascinanti da osservare nel loro ambiente naturale, dove — con un po’ di fortuna — si potrebbe perfino avvistare un rarissimo ibrido narluga, risultato dell’incrocio tra un narvalo e una beluga.