Un uomo immune a 16 specie di serpenti potrebbe rivoluzionare la medicina
Grazie a quasi due decenni di auto-immunizzazione volontaria, Tim Friede, residente nel Wisconsin, è diventato una figura chiave in un progetto scientifico che potrebbe cambiare radicalmente la gestione degli avvelenamenti da serpente. Dopo essersi sottoposto volontariamente a centinaia di morsi da parte di serpenti altamente velenosi, Friede ha sviluppato una risposta immunitaria unica, capace di neutralizzare contemporaneamente tossine prodotte da specie diverse, comprese alcune delle più pericolose al mondo, come il mamba nero, il cobra reale e il serpente tigre.
Anticorpi umani per un siero senza precedenti
Pubblicato sulla rivista Cell (link allo studio), lo studio evidenzia come per la prima volta gli scienziati siano riusciti a utilizzare anticorpi umani naturali, raccolti da Friede, per produrre un antiveleno a largo spettro. Questo rappresenta una svolta rispetto alla prassi tradizionale, che prevede la produzione di sieri a partire da anticorpi di cavallo o pecora, spesso causa di reazioni avverse nei pazienti umani e limitati alla neutralizzazione di veleni specifici.
Il nuovo metodo promette un approccio molto più versatile e sicuro, adatto a più aree geografiche e a un ventaglio più ampio di specie velenose.
Un cocktail rivoluzionario: tre componenti per coprire 13 specie letali
Il team di ricerca, guidato da Jacob Glanville, CEO di Centivax, Inc., ha lavorato su un pannello di test composto da 19 serpenti altamente velenosi, riconosciuti come prioritari dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Utilizzando i due anticorpi principali prelevati da Friede – denominati LNX-D09 e SNX-B03 – e una molecola inibitrice già nota alla scienza, la varespladib, sono riusciti a neutralizzare il veleno di 13 serpenti su 19, ottenendo una protezione completa, e una copertura parziale per le restanti 6 specie.
Secondo Glanville, l’aggiunta di un quarto componente potrebbe potenzialmente espandere la protezione a tutto il pannello, portando alla prima formulazione di un antiveleno davvero universale.
Prospettive future: antiveleno per viperidi e cani da compagnia
Attualmente, i ricercatori stanno testando l’efficacia del cocktail su altri modelli animali, con l’obiettivo di estendere il trattamento anche a specie domestiche come i cani, spesso vittime di morsi nei territori rurali. Parallelamente, il gruppo sta esplorando la possibilità di adattare la formula per affrontare anche i viperidi, famiglia di serpenti velenosi diffusa in Europa, America e Asia.
Peter Kwong, immunologo alla Columbia University, ha dichiarato che si stanno preparando i reagenti necessari per ottenere un cocktail minimo efficace contro i veleni dei viperidi, con l’ambizione di creare un siero pan-antiveleno, oppure due formulazioni distinte: una per gli elapidi e una per i viperidi, in base alla distribuzione geografica delle specie.
Fonti e approfondimenti
- Studio completo su Cell: https://www.cell.com
- OMS – Lista prioritaria di serpenti velenosi: https://www.who.int