Una nuova alleanza tra Rocket Lab e la Difesa USA punta sul Neutron
La collaborazione tra Rocket Lab e l’Air Force Research Laboratory (AFRL) rappresenta un’evoluzione strategica significativa per la logistica spaziale militare. Il razzo Neutron, attualmente in fase di qualificazione, è stato scelto per un test di trasporto punto-a-punto previsto non prima del 2026. L’obiettivo della missione sarà quello di valutare le capacità di rientro e di consegna rapida globale, elementi fondamentali per il programma REGAL (Rocket Experimentation for Global Agile Logistics), promosso da AFRL e Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti (DOD).
Neutron: un veicolo per carichi medi ad alte prestazioni
Il Neutron rappresenta l’evoluzione diretta del lanciatore Electron, attivo dal 2018. A differenza del suo predecessore, Electron, che è monouso e trasporta fino a 300 kg in orbita terrestre bassa (LEO), il Neutron è parzialmente riutilizzabile e progettato per missioni più complesse, compresi i lanci per la sicurezza nazionale. Con una struttura in materiali compositi in carbonio, il Neutron raggiungerà i 43 metri di altezza e avrà un diametro di 7 metri, una dimensione che lo posiziona in una nuova categoria tra i lanciatori medi.
Al suo interno, il primo stadio sarà alimentato da nove motori Archimedes progettati internamente da Rocket Lab. La capacità di carico sarà di circa 13.000 kg in LEO, ampliando di molto le possibilità di trasporto spaziale rispetto all’Electron.
Il “hungry hippo” e l’atterraggio marittimo: soluzioni ingegneristiche innovative
Tra le caratteristiche più distintive del Neutron c’è il meccanismo di apertura della carenatura soprannominato “hungry hippo”, mostrato in un recente video pubblicato l’8 maggio. Questo sistema consente di rilasciare il secondo stadio contenuto completamente all’interno del primo, garantendo un profilo aerodinamico più efficiente durante la fase di ascesa. Una volta raggiunta l’altitudine desiderata, le “mascelle” della carenatura si aprono, permettendo il rilascio del carico utile.
Rocket Lab ha inoltre progettato una chiatta oceanica chiamata “Return on Investment”, che fungerà da piattaforma di recupero per il primo stadio. Questa infrastruttura è cruciale per massimizzare la riutilizzabilità e ridurre i costi di lancio.
Una fiducia crescente nelle capacità commerciali spaziali
Il contratto con l’AFRL è visto da Rocket Lab come un segnale tangibile della crescente fiducia del Dipartimento della Difesa nelle potenzialità del Neutron. Il CEO Peter Beck ha definito il razzo come “una nuova opzione potente” in grado di ridefinire gli standard di affidabilità, convenienza e prestazioni per utenti sia governativi che privati.
L’inizio dei lanci contrattualizzati è previsto per il 2026, subito dopo il volo inaugurale del Neutron, atteso entro la fine del 2025. Se i test avranno esito positivo, il Neutron potrebbe diventare un pilastro della logistica spaziale militare statunitense, con capacità di trasporto rapido e flessibile su scala globale.