La Terra non sarà sempre abitabile: un conto alla rovescia geologico
Sebbene la vita sulla Terra sembri oggi incredibilmente resiliente, le proiezioni scientifiche raccontano una storia molto diversa per il futuro del nostro pianeta. Gli studi più recenti tracciano una mappa temporale precisa che prevede non solo l’inabitabilità del globo, ma l’estinzione graduale e definitiva della biosfera terrestre. Il deterioramento non è solo causato dall’azione umana – per quanto devastante – ma da processi cosmici e geologici inevitabili.
Un futuro di fuoco: la Terra fra 250 milioni di anni
Secondo le proiezioni del Cabot Institute for the Environment dell’Università di Bristol, guidate dal ricercatore Alexander Farnsworth, nel corso dei prossimi 250 milioni di anni il nostro pianeta sarà profondamente trasformato. L’unificazione dei continenti in un supercontinente tropicale e l’aumento dell’attività solare porteranno a temperature estreme tra i 40 e i 70 °C, rese ancora più letali dalla crescita dell’umidità atmosferica e dalla doppia concentrazione di CO2. In tale contesto, nessun mammifero potrebbe sopravvivere (fonte: https://www.bristol.ac.uk/news/2023/september/future-earth-supercontinent.html).
Il declino dell’ossigeno: la grande deossigenazione
Ma ben prima che il calore renda invivibile il pianeta, un altro evento catastrofico avrà luogo: la perdita progressiva dell’ossigeno atmosferico. Secondo uno studio pubblicato su Nature Geoscience da Kazumi Ozaki (Università di Toho) e Christopher Reinhard (Georgia Tech), l’atmosfera terrestre, oggi ricca di ossigeno grazie alla fotosintesi, potrebbe collassare entro un miliardo di anni. La crescente luminosità del Sole, riducendo i livelli di CO2, inibirà la fotosintesi e metterà fine alla produzione di ossigeno, portando il pianeta indietro di miliardi di anni a un’epoca anaerobica e ostile alla vita complessa (fonte: https://www.nature.com/articles/s41467-021-21238-2).
Una biosfera al collasso in soli 10.000 anni
Una volta avviato, il processo di deossigenazione sarà rapido e drammatico, con un calo dell’ossigeno fino a un milione di volte rispetto ai livelli attuali, nell’arco di circa 10.000 anni. L’atmosfera sarà allora satura di metano, povera di CO2, e priva del filtro protettivo dell’ozono, rendendo letale la radiazione solare per qualsiasi forma di vita complessa. In questo scenario, solo i microbi anaerobici primitivi potranno sopravvivere in nicchie ecologiche isolate e ostili.
La vera fine: quando il Sole divorerà la Terra
La fine definitiva della vita sulla Terra, però, non avverrà né per il calore né per la mancanza di ossigeno. L’ultimo atto sarà cosmico: tra circa 5-7 miliardi di anni, il Sole diventerà una gigante rossa, crescendo al punto da inglobare i pianeti interni del sistema solare, inclusa la Terra stessa. A quel punto, nessuna forma di vita, neppure la più elementare, potrà più esistere (fonte: https://science.nasa.gov/astrophysics/focus-areas/how-do-stars-form-and-evolve/).
Una vita oltre la vita: la rivincita dei microbi
Curiosamente, la vita potrebbe non finire del tutto quando finirà la nostra. Dopo la grande estinzione dell’ossigeno, alcune forme di vita anaerobiche — simili a quelle che prosperavano 2,5 miliardi di anni fa — potrebbero riaffermarsi, trasformando la Terra in una nuova Arca microbica. Non avranno città, né arte, né scienza, ma continueranno a testimoniare, silenziosamente, la straordinaria resilienza della vita.