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Pericoli geologici: uragani, vulcani, frane e altri eventi estremi

By Mirko Rossi
Published 16 Maggio 2025
4 Min Read
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La furia della natura: tra vulcani, terremoti e tsunami

I pericoli geologici rappresentano una delle minacce più potenti e imprevedibili per l’essere umano e per l’ambiente. Tra questi si annoverano vulcani attivi, scosse sismiche devastanti, tsunami ad alta energia, ma anche fenomeni meno noti come la liquefazione del suolo, i terreni espansivi, le frane e le mine abbandonate. Questi eventi possono cambiare radicalmente la morfologia del territorio e causare la perdita di migliaia di vite.

 

Terremoti: scuotimenti improvvisi con effetti devastanti

I terremoti si verificano a causa del rilascio improvviso di energia lungo le faglie geologiche. Possono colpire in modo imprevedibile, radendo al suolo centri urbani, provocando frane e innescando tsunami. Gli effetti variano in base alla profondità, alla magnitudo e alla distanza dagli insediamenti umani. Alcuni dei terremoti più devastanti hanno distrutto intere città e modificato il corso dei fiumi.

 

Tsunami: onde giganti che arrivano senza preavviso

I tsunami sono tra gli eventi più spettacolari e distruttivi. Questi muri d’acqua si generano a seguito di terremoti sottomarini, eruzioni vulcaniche o frane costiere. Il più impressionante della storia si è verificato a Lituya Bay, in Alaska, dove l’onda raggiunse un’altezza record. In particolare, l’Oceano Pacifico è la zona più esposta, mentre gli tsunami atlantici, seppur più rari, rappresentano una minaccia per milioni di persone.

 

Vulcani: l’esplosività che modella il paesaggio

L’attività vulcanica è misurata attraverso l’Indice di Esplosività Vulcanica (VEI), che valuta la potenza eruttiva in base al volume di materiale espulso. Alcuni vulcani rilasciano quantità colossali di tefra, gas e lava, creando pericoli secondari come lahares (colate di fango), incendi e avvelenamento dell’aria. Le eruzioni più violente possono influenzare il clima globale per anni.

 

Frane e terreni instabili: pericoli silenziosi ma diffusi

Le frane possono verificarsi in seguito a forti piogge, terremoti o interventi umani. Spesso sottovalutate, queste masse in movimento travolgono abitazioni e infrastrutture. I terreni espansivi, invece, sono suoli che si gonfiano e si contraggono in base al contenuto d’acqua, danneggiando fondamenta, strade e condutture: causano più danni di uragani, tornado e inondazioni messi insieme.

 

Liquefazione: il terreno che perde coesione

Durante un forte terremoto, i terreni saturi d’acqua possono subire un processo di liquefazione, perdendo la loro consistenza solida e comportandosi come un fluido. Questo fenomeno può far crollare edifici, strade e ponti anche se inizialmente non danneggiati dal sisma.

 

Miniere abbandonate: un pericolo spesso ignorato

Le miniere abbandonate, spesso presenti in zone montane e isolate, rappresentano una minaccia per la sicurezza pubblica. Ogni anno, tra 20 e 30 persone perdono la vita in incidenti che potrebbero essere evitati con la chiusura e messa in sicurezza dei siti dismessi.

 

Uragani: tempeste dal potere distruttivo

Gli uragani sono classificati in base alla velocità del vento, alla gravità dei danni provocati e al numero di vittime. Ma tra tutti i loro effetti, il più pericoloso è la storm surge, ovvero l’innalzamento del livello del mare causato dal ciclone. Questo fenomeno può inondare vaste aree costiere, spazzare via abitazioni e infrastrutture e causare migliaia di morti.

 

Strumenti e conoscenza: difendersi dai pericoli

Per chi studia questi fenomeni, gli strumenti di geologia sono fondamentali: martelli da campo, picconi, carte topografiche, lenti di ingrandimento, ma anche la conoscenza linguistica, come quella offerta da un dizionario di geologia, che contiene migliaia di termini tecnici.

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