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Mini-lune terrestri: nuovi indizi rivelano un’origine lunare sorprendente

By Mirko Rossi
Published 6 Maggio 2025
4 Min Read
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Le mini-lune della Terra potrebbero essere frammenti della Luna stessa

Un nuovo studio pubblicato sul server di pre-print arXiv e in attesa di uscita sulla rivista Icarus, sta rivoluzionando la nostra comprensione dell’origine delle mini-lune che, di tanto in tanto, orbitano attorno alla Terra. Questi piccoli oggetti celesti, spesso asteroidi o comete, possono essere temporaneamente catturati dalla gravità terrestre, rimanendo in orbita per brevi periodi prima di essere nuovamente espulsi nel loro percorso eliocentrico.

 

Contrariamente all’ipotesi predominante secondo cui queste lune minori provenissero dalla cintura degli asteroidi, i nuovi dati indicano una possibile origine lunare. In particolare, uno degli ultimi oggetti osservati, 2024 PT5, ha rivelato caratteristiche spettroscopiche che richiamano la composizione della superficie lunare.

 

2024 PT5: una mini-luna potenzialmente nata dalla Luna

Lo scorso Agosto 2024, gli astronomi hanno avuto l’opportunità rara di osservare 2024 PT5, un piccolo corpo catturato temporaneamente dalla gravità terrestre. Secondo le osservazioni riportate nello studio, il suo spettro visibile è coerente con un asteroide di tipo Sv, ma presenta anche affinità con le brecce da mare lunare, ovvero materiali rocciosi fratturati presenti in specifiche aree basaltiche della Luna.

 

La mancanza di dati nell’infrarosso vicino impedisce per ora una conferma definitiva, ma l’ipotesi lunare è considerata plausibile dal team di ricerca. Questo significa che 2024 PT5 potrebbe essere un frammento della superficie lunare scagliato nello spazio da un evento di impatto violento.

 

Il caso di Kamo‘oalewa e il cratere Giordano Bruno

Lo studio va oltre 2024 PT5 e analizza anche altri oggetti noti come quasi-satelliti, tra cui (469219) Kamo‘oalewa, un asteroide di circa 50 metri di diametro che segue un’orbita simile a quella della Terra. La sua composizione spettrale indica una possibile origine basaltica lunare, suggerendo che potrebbe essersi staccato dalla Luna durante la formazione del cratere Giordano Bruno, largo 22 chilometri, avvenuta tra 1 e 10 milioni di anni fa.

 

Simulazioni: l’impatto lunare può generare mini-lune terrestri

Attraverso complesse simulazioni, il team ha dimostrato che le eiezioni da impatti sulla Luna possono produrre oggetti che successivamente diventano TBO (temporarily bound objects), ovvero corpi temporaneamente legati alla Terra. I risultati mostrano che circa il 20% di questi frammenti può essere classificato come mini-luna.

 

Gli studiosi hanno scoperto che i frammenti con velocità appena superiori alla velocità di fuga lunare hanno la più alta probabilità di rimanere legati temporaneamente al sistema Terra-Luna. In particolare, la frazione massima di TBO ritardati può raggiungere lo 0,56, un valore significativo considerando la complessità delle interazioni gravitazionali nel sistema solare interno.

 

Cosa ci raccontano queste mini-lune sul sistema Terra-Luna

Il potenziale scambio di materiale tra la Terra e la Luna non è solo un fatto curioso: può fornire indizi preziosi sulla dinamica degli impatti, sulla formazione dei crateri e sui processi evolutivi del nostro satellite. Stabilire con precisione l’origine delle mini-lune, distinguendo tra quelle di provenienza asteroidale e quelle di origine lunare, aprirà nuove prospettive nello studio della storia geologica del sistema Terra-Luna.

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