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Ad PremiereNews

L’India posticipa al 2027 il volo umano del programma Gaganyaan

By Mirko Rossi
Published 9 Maggio 2025
4 Min Read
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Il programma spaziale indiano con equipaggio slitta di altri cinque anni

L’India ha aggiornato ufficialmente la tabella di marcia del programma Gaganyaan, il progetto nazionale per portare per la prima volta astronauti nello spazio con mezzi propri. Durante una conferenza stampa tenutasi Martedì 6 Maggio, il ministro dell’Unione per la Scienza e la Tecnologia, Jitendra Singh, ha confermato che il primo volo con equipaggio è ora previsto per il primo trimestre del 2027, spostando ulteriormente una scadenza inizialmente fissata al 2022.

 

Tre missioni senza astronauti precederanno il volo storico

La roadmap aggiornata prevede che il volo umano, indicato come missione H1, sarà anticipato da tre lanci di prova senza equipaggio. Queste missioni avranno l’obiettivo di validare il razzo vettore, i moduli abitabili e le infrastrutture terrestri. La prima, G1, è attesa per il quarto trimestre del 2025, e trasporterà un robot semi-umanoide chiamato Vyomitra (in sanscrito, “amico dello spazio”). Le successive due missioni, G2 e G3, saranno lanciate nel corso del 2026, portando anch’esse a bordo Vyomitra per raccogliere dati fondamentali per garantire la sicurezza della futura missione abitata.

 

I primi astronauti indiani: formazione quasi completa

Il ministro Singh ha inoltre annunciato che quattro astronauti sono stati ufficialmente selezionati nel Febbraio 2024. Si tratta di Prasanth Balakrishnan Nair, Ajit Krishnan, Angad Pratap e Shubhanshu Shukla, tutti ex piloti collaudatori dell’Aeronautica Militare Indiana. Il piano attuale prevede che vengano lanciati in coppia sulle missioni H1 e H2, rendendo così l’India il quarto paese al mondo, dopo Stati Uniti, Russia e Cina, a realizzare un volo orbitale con equipaggio interamente con mezzi nazionali.

 

Dettagli tecnici: razzo HLVM3 e infrastrutture quasi pronte

Il vettore scelto per la missione è il Human-rated Launch Vehicle Mark-3 (HLVM3), una versione potenziata e adattata del razzo LVM3. Il razzo, alto 43,5 metri, sarà dotato di due booster a combustibile solido e una nuova torre di espulsione per la rapida separazione della capsula in caso di emergenza. Singh ha riferito che il 90% delle infrastrutture di supporto a terra sono già completate, inclusi il centro di controllo missione, le interfacce della rampa di lancio e le contingenze per l’evacuazione degli astronauti.

 

I moduli dell’equipaggio e di servizio sono già costruiti e stanno affrontando le fasi finali di integrazione e collaudo. Tutti gli stadi propulsivi sono stati qualificati. Singh ha sottolineato l’attenzione meticolosa alla sicurezza: “C’è in gioco la vita umana, e dobbiamo essere certi di ogni dettaglio prima di procedere,” ha dichiarato.

 

Durata e profilo della missione orbitale

Il piano per le missioni H1 e H2 prevede che gli astronauti vengano lanciati in orbita terrestre bassa per circa tre giorni, prima di effettuare un ammaraggio controllato al termine del volo. Questo traguardo, se raggiunto nei tempi previsti, rappresenterà un passo storico per l’India nello scenario spaziale internazionale, consolidando la posizione dell’ISRO tra le principali agenzie spaziali del mondo.

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