Un’antica Luna vulcanica, simile alla super attiva Io
Secondo uno studio recente presentato alla 56ª Conferenza delle Scienze Lunari e Planetarie, la Luna primordiale potrebbe aver vissuto un’epoca geologica infernale, molto simile a quella dell’attuale Io, la luna più vulcanicamente attiva del sistema solare, satellite di Giove. Nuove simulazioni e modelli indicano che l’orbita iniziale della Luna, ancora vicina alla giovane Terra, potrebbe aver causato una tale instabilità da innescare un’intensa attività vulcanica, con eruzioni continue per decine di milioni di anni.
Una danza orbitale tra Terra e Sole
All’origine della Luna ci sarebbe un catastrofico impatto tra la Terra e un protopianeta, evento che generò un disco di detriti da cui si formarono sia il nostro pianeta che il suo satellite. All’inizio, Terra e Luna orbitavano molto vicine, ma con il tempo la Luna cominciò ad allontanarsi. A un certo punto, le forze gravitazionali combinate di Terra e Sole crearono un’instabilità orbitale che scompigliò l’interno lunare, causando il rimescolamento e la fusione delle rocce in profondità.
Un’epoca di magma e riformazioni
Secondo il professore Francis Nimmo dell’Università della California a Santa Cruz, questa complessa interazione gravitazionale potrebbe aver prodotto un vero e proprio strato di magma interno, da cui colate laviche fuoriuscivano costantemente. Questo processo avrebbe riempito crateri antichi, rimodellando completamente la superficie lunare circa 4,35 miliardi di anni fa, in un’epoca in cui la Luna sarebbe apparsa come una distesa rovente e parzialmente liquida.
Le prove conservate negli zirconi
Uno degli indizi più solidi di questa ipotesi arriva dallo studio degli zirconi lunari, antichissimi cristalli presenti nelle rocce, resistenti al calore estremo. Questi minerali, sia sulla Terra che sulla Luna, conservano informazioni preziose sulle condizioni geologiche del passato. Tuttavia, se una rifusione della crosta avesse davvero avuto luogo, allora gli zirconi più giovani potrebbero non riflettere l’età reale della Luna, ma piuttosto la data dell’ultima grande attività geologica.
Una superficie in continuo rinnovamento
Il magma lunare, a differenza di quello terrestre, avrebbe avuto una composizione meno viscosa e quindi non avrebbe generato i classici vulcani a cono. Invece, avrebbe filtrato lentamente attraverso fratture nella crosta, formando ampie colate piane e pieghe esterne, simili a quelle che si osservano ancora oggi nei mari lunari. Questa eruzione silenziosa ma costante avrebbe impedito la formazione di un vero e proprio oceano di magma, ma avrebbe comunque riscritto profondamente la geologia della Luna.
Un panorama apocalittico dalla superficie lunare
In quel periodo, la Terra sarebbe apparsa gigantesca nel cielo lunare, coprendo un’area doppia rispetto a oggi. L’orizzonte lunare sarebbe stato illuminato da fiumi di lava incandescente, mentre rarissime ma spettacolari eruzioni avrebbero punteggiato il paesaggio. Secondo Nimmo, questa fase di vulcanismo intenso durò solo alcune decine di milioni di anni, ma lasciò un’impronta indelebile nella storia della geologia lunare.