Elon Musk, al Saudi-U.S. Investment Forum, ha lanciato una visione che scuote le fondamenta dell’economia tradizionale: un futuro in cui il benessere non dipende più dal lavoro, ma è garantito a tutti grazie alla ricchezza prodotta da automazione e intelligenza artificiale. Non si tratta del classico reddito universale di base, ma di qualcosa di molto più ambizioso: un “Reddito Universale Elevato”.
Secondo Musk, l’automazione renderà superfluo il lavoro umano per la sopravvivenza. In questo contesto, l’umanità dovrà affrontare una scelta fondamentale: continuare a legare il valore personale al lavoro o abbracciare una nuova forma di distribuzione della ricchezza, che permetta a tutti di vivere bene, non solo di sopravvivere.
Cos’è il Reddito Universale Elevato
Il concetto di “Universal High Income” segna una svolta rispetto al modello di reddito di base universale (UBI), che fino a oggi veniva proposto come strumento minimo di sostegno. Musk immagina invece un livello di reddito sufficiente per condurre una vita dignitosa, creativa e libera, in una società in cui il tempo non è più merce da vendere, ma spazio per esprimersi.
Questa nuova concezione non nasce da una visione idealista, ma dalla constatazione che robot e IA generativa stanno creando un surplus economico senza precedenti. Se tale ricchezza non viene redistribuita, rischia di concentrarsi nelle mani di pochissimi. Con il Reddito Universale Elevato, invece, la società si trasforma da sistema che amministra la povertà a modello che distribuisce abbondanza.
La differenza tra Basic Income e High Income
Mentre il reddito di base mira a prevenire l’indigenza, l’high income cerca di offrire opportunità reali di sviluppo personale e sociale. Non si tratta solo di evitare che qualcuno finisca per strada, ma di liberare le persone dal vincolo economico, permettendo loro di dedicarsi a ciò che conta: educazione, arte, relazioni, benessere psicologico.
Questo scenario è reso possibile dal fatto che le tecnologie moderne consentono di produrre beni e servizi a costi sempre più bassi, lasciando intravedere un futuro in cui la scarsità non sia più il perno del sistema economico. Ma ciò richiede una rivoluzione culturale oltre che economica: occorre sganciare l’identità individuale dal concetto di lavoro retribuito.
I sostenitori della visione di Musk
Musk non è solo in questa visione. Sam Altman, CEO di OpenAI, ha investito nel progetto Worldcoin, una criptovaluta pensata per distribuire ricchezza in modo diretto e globale. Secondo Altman, l’intelligenza artificiale rappresenta un punto di svolta economico, e il valore generato da questi sistemi deve essere condiviso con tutti.
Anche Mark Zuckerberg ha sostenuto pubblicamente il reddito universale, definendolo una rete di protezione fondamentale per un mondo in rapida trasformazione tecnologica. Richard Branson, fondatore di Virgin, ha definito l’idea “affascinante”, mentre Pierre Omidyar, fondatore di eBay, ha finanziato esperimenti concreti in vari paesi per testarne l’efficacia.
Tutti questi leader convergono su un punto centrale: il modello attuale non è più sostenibile. Serve un nuovo patto sociale, in cui il benessere diventi un diritto condiviso e non il risultato di una competizione per risorse sempre più automatizzate.
Worldcoin: un esperimento globale di redistribuzione
Il progetto Worldcoin, nato da un’idea di Altman, rappresenta una delle applicazioni più concrete del concetto di reddito digitale universale. L’idea è semplice: usare la blockchain per distribuire una criptovaluta a ogni persona sulla Terra, bypassando le strutture bancarie tradizionali.
L’obiettivo è garantire accesso diretto alla ricchezza, in particolare in paesi dove le infrastrutture finanziarie sono assenti o inaffidabili. La tecnologia promette sicurezza, tracciabilità e trasparenza, offrendo un’alternativa concreta ai modelli di welfare nazionali, spesso rigidi e lenti.
Worldcoin è ancora lontano dalla diffusione globale, ma è il segno evidente che il dibattito su nuove forme di reddito sta entrando nella realtà, dalle startup alla politica, dalle criptovalute ai movimenti sociali.
Un’utopia possibile o un’illusione?
Il Reddito Universale Elevato non è più un’utopia riservata ai filosofi o ai visionari. È una possibilità concreta al centro di riflessioni economiche, progetti pilota e visioni industriali. Elon Musk, pur non essendone l’ideatore, ha avuto il merito di rilanciarlo con forza nel dibattito pubblico.
I dubbi restano: quanto costerebbe davvero? Quali sono le implicazioni sociali? Chi lo finanzierà? Ma se l’automazione continuerà a sostituire il lavoro umano, sarà inevitabile ripensare le fondamenta della distribuzione del reddito.
Non si tratta più solo di quando arriverà il futuro, ma di come vogliamo viverlo. E forse la vera domanda, come suggerisce Musk, non è se il modello cambierà, ma quando avremo il coraggio di riscriverlo.