I livelli di caffeina nel sangue influenzano il metabolismo e il rischio di diabete
Un team di ricercatori del Karolinska Institute, dell’Università di Bristol e dell’Imperial College London ha evidenziato una possibile connessione genetica tra i livelli di caffeina nel sangue, la massa grassa corporea e il rischio di diabete di tipo 2, attraverso uno studio pubblicato nel marzo 2023 su BMJ Medicine (https://bmjmedicine.bmj.com/content/2/1/e000335).
Secondo quanto riportato, le concentrazioni plasmatiche di caffeina geneticamente elevate sono associate a un indice di massa corporea (BMI) inferiore e a una diminuzione della massa grassa totale. Di conseguenza, le persone con un metabolismo più lento della caffeina – quindi con caffeina che persiste più a lungo nel sangue – mostrerebbero un rischio ridotto di sviluppare diabete di tipo 2.
La genetica della caffeina: i geni CYP1A2 e AHR al centro dello studio
L’indagine ha sfruttato un approccio di randomizzazione mendeliana, basandosi su dati genetici di quasi 10.000 individui. I ricercatori si sono focalizzati su variazioni nei geni CYP1A2 e AHR, già noti per determinare la velocità con cui l’organismo degrada la caffeina.
Chi possiede varianti genetiche che rallentano questa degradazione tende ad avere livelli più alti e prolungati di caffeina nel sangue, anche se generalmente consuma meno caffeina. Queste varianti sembrano anche favorire una maggiore termogenesi e ossidazione dei grassi, due processi fondamentali per il metabolismo energetico e il controllo del peso corporeo.
Effetti sul BMI e sul diabete, ma non sulle malattie cardiovascolari
La ricerca ha scoperto che circa il 50% della riduzione del rischio di diabete di tipo 2 derivante da livelli elevati di caffeina nel sangue è mediato da un BMI più basso. Tuttavia, non è stata riscontrata alcuna correlazione significativa tra caffeina e malattie cardiovascolari come ictus, fibrillazione atriale o insufficienza cardiaca.
Questa distinzione è rilevante perché contraddice alcune ipotesi precedenti su un possibile effetto protettivo della caffeina anche sul sistema cardiovascolare.
Possibili implicazioni: bevande caffeinate non caloriche come strategia preventiva
Uno degli spunti più interessanti offerti dallo studio riguarda l’ipotesi che bevande contenenti caffeina ma prive di calorie possano essere utilizzate per ridurre il grasso corporeo e quindi contenere il rischio metabolico. Nonostante questo, gli studiosi sottolineano che sono necessari ulteriori studi randomizzati controllati per verificare l’efficacia di tale strategia sul lungo periodo.
Caffeina e metabolismo: il peso degli effetti metabolici anche se minimi
Anche piccoli effetti metabolici della caffeina, se diffusi su larga scala come nel caso del consumo globale, potrebbero avere impatti sanitari rilevanti. I ricercatori mettono però in guardia: non tutti gli effetti della caffeina sono positivi, e per questo è necessaria una valutazione prudente degli eventuali benefici.