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Scoperta una possibile galassia oscura vicino alla Via Lattea

By Mirko Rossi
Published 19 Aprile 2025
4 Min Read
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Una nube di gas misteriosa potrebbe celare una galassia senza stelle

Un team di astronomi guidati dall’Accademia Cinese delle Scienze ha identificato un oggetto celeste che potrebbe rappresentare la prima galassia oscura mai osservata nell’universo locale, situata a circa 900.000 anni luce dalla Terra, nei pressi della Via Lattea. Questa scoperta è stata resa possibile grazie a immagini ad alta risoluzione raccolte dal Five-hundred-meter Aperture Spherical Telescope (FAST), il più grande radiotelescopio al mondo, situato nel sud della Cina.

 

L’oggetto in questione è un grumo compatto di gas di idrogeno, inizialmente individuato all’interno di una vasta nube osservata per la prima volta negli anni ’60. L’assenza di stelle rilevata da due indagini ottiche suggerisce che questo ammasso potrebbe essere composto principalmente da materia oscura, rendendolo un candidato ideale per una galassia oscura.

 

La controversia tra gli scienziati: galassia oscura o nube di gas?

La possibile identificazione di questo oggetto come una galassia priva di stelle ha generato opinioni contrastanti nella comunità scientifica. L’astronomo Jin-Long Xu ha descritto la scoperta come una svolta fondamentale, affermando che “questa è la prima scoperta di una potenziale galassia oscura nell’universo vicino”.

 

Tuttavia, Tobias Westmeier dell’Università dell’Australia Occidentale esprime scetticismo. Secondo lui, le evidenze a supporto della tesi galattica sono deboli e suggerisce che l’oggetto possa essere semplicemente una nube di gas ai margini della Via Lattea, il cui movimento rotazionale sia stato male interpretato a causa di una stima errata della distanza.

 

La struttura rotante suggerisce una forma a disco

Nonostante le critiche, l’analisi della dinamica del gas di idrogeno ha mostrato una struttura a disco rotante, una caratteristica tipica delle galassie. Il prof. Ming Zhu, coautore dello studio, sottolinea come questo sia l’aspetto più intrigante dell’intera ricerca. Se confermata, questa morfologia rotazionale rafforzerebbe la teoria che il grumo sia effettivamente una galassia oscura.

 

Il ruolo delle galassie oscure nell’evoluzione cosmica

Le galassie oscure, composte quasi interamente di materia oscura e gas, rappresentano un elemento chiave nella teoria della formazione galattica. Alcuni scienziati ipotizzano che esse siano i precursori delle galassie luminose, agendo come mattoni cosmici che si fondono per formare strutture più grandi, o come relitti di galassie che hanno perso le loro stelle in seguito a collisioni o interazioni gravitazionali.

 

Secondo il team cinese, il nuovo candidato potrebbe essere nato proprio da una collisione con gas intergalattico, un’ipotesi coerente con le simulazioni cosmologiche più avanzate. Se ulteriori osservazioni dovessero confermare l’assenza totale di stelle e la distanza stimata, potremmo trovarci di fronte alla prima vera galassia oscura conosciuta.

 

Un passo decisivo verso la comprensione della materia oscura

Identificare e studiare oggetti di questo tipo permetterebbe di perfezionare le simulazioni cosmiche e migliorare la nostra comprensione su come le galassie prendano forma ed evolvano nel tempo. Inoltre, l’analisi della loro struttura e dinamica potrebbe offrire nuovi indizi sulla natura della materia oscura, uno degli enigmi più profondi della fisica moderna.

 

La ricerca, pubblicata il 18 aprile sulla rivista Science Advances, riaccende l’interesse attorno a queste entità elusive che da decenni sfuggono all’osservazione diretta, ma che potrebbero essere cruciali per decifrare l’architettura dell’universo.

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