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Scoperta in Nuova Zelanda la balena dal becco dentellato, sfuggita all’uomo

By Valeria Mariani
Published 29 Aprile 2025
4 Min Read
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Un incontro senza precedenti con il misterioso zifio dentispatolati

Nel luglio 2024, sulle coste della Nuova Zelanda, un evento straordinario ha catturato l’attenzione del mondo scientifico: un esemplare maschio adulto di zifio dentispatolati, una balena dal becco dentellato mai osservata in natura, si è spiaggiato permettendo, per la prima volta, di studiare da vicino una specie rimasta per secoli invisibile all’occhio umano.

 

Un gruppo di studiosi dell’Università di Otago, insieme al biologo Alexander Werth del Hampden-Sydney College in Virginia, si è immediatamente mobilitato. L’approccio è stato particolarmente rispettoso, dato che per i Māori, popolo indigeno di Aotearoa, l’animale rappresenta un parente sacro. I leader Māori hanno accettato la dissezione a patto che occhi e cervello dell’animale, considerati elementi spiritualmente significativi, rimanessero intatti.

 

Un tuffo nelle profondità: l’habitat inaccessibile delle balene dal becco

Le balene dal becco, spesso definite “sottomarini viventi”, popolano le abissali profondità dell’oceano, arrivando a immergersi anche fino a 1,8 miglia di profondità (circa 2,9 chilometri). L’ambiente che abitano è talmente inospitale e remoto da essere paragonato allo spazio cosmico: buio perpetuo, temperature gelide e una pressione estrema dominano il loro mondo.

 

Proprio questa esistenza nascosta rende la scoperta ancora più eccezionale. Secondo quanto descritto da Werth, questi cetacei possiedono un corpo adattato a condizioni estreme, grazie anche alla presenza nel loro grasso di una notevole quantità di esteri della cera, sostanze che immagazzinano energia e proteggono dal freddo estremo.

 

Una specie dai tratti unici: denti seghettati e stomaci pluricamerali

Lo zifio dentispatolati si distingue per i suoi denti dentellati, che sporgono dalla mandibola maschile centrale e che danno il nome alla specie. Il loro corpo è aerodinamico, costruito per immergersi alla ricerca di calamari e pesci nelle profondità marine.

 

Analizzando l’esemplare spiaggiato, gli scienziati hanno scoperto che possedeva circa una dozzina di camere gastriche, un adattamento straordinario per la digestione in un ambiente dove il cibo è raro e difficile da raggiungere. L’animale era sorprendentemente in buona salute: non mostrava segni di malnutrizione o malattia, anche se presentava una mandibola fratturata e un dente rotto, probabilmente dovuti a scontri territoriali o a una collisione accidentale con un’imbarcazione.

 

La lunga vita segreta di un gigante invisibile

Nonostante il poco che si sa su questi animali, gli esperti ritengono che possano vivere ben oltre gli 80 anni, una longevità paragonabile a quella umana. Non è ancora chiaro se gli zifii dentispatolati compiano migrazioni simili a quelle di altre balene, ma è evidente che prediligano ambienti profondi come quelli delle fosse oceaniche che lambiscono le coste della Nuova Zelanda.

 

Come sottolineato anche da Werth, la scoperta di questo esemplare conferma quanto il nostro pianeta rimanga ancora in parte sconosciuto. In un’epoca di tecnologie avanzatissime, un gigante degli abissi è riuscito a vivere lontano dallo sguardo umano, ricordandoci l’incredibile vastità e mistero del nostro mondo sommerso.

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