Vulcani sotto il ghiaccio: l’attività nascosta dell’Antartide
Nonostante appaia come un continente immobile e congelato, l’Antartide è in realtà un territorio geologicamente attivo. In particolare, l’Antartide occidentale e la Terra di Marie Byrd ospitano oltre 130 vulcani, come documentato da uno studio del 2017. Di questi, almeno otto o nove mostrano segni di attività attuale. In epoche più remote, però, le eruzioni furono molto più frequenti e violente: i carotaggi dei ghiacci rivelano la presenza di super-eruzioni durante l’ultima era glaciale, più intense di qualsiasi evento registrato in tempi moderni.
Monte Erebus: il gigante infuocato dell’estremo sud
Tra i vulcani più impressionanti e attivi del continente c’è il Monte Erebus, che si innalza per 3.794 metri sull’Isola di Ross. Attivo da decenni, custodisce uno dei pochissimi laghi di lava permanenti della Terra, osservato in continuo ribollire sin dal 1972. È anche il vulcano attivo più meridionale del pianeta.
Il nome, Erebus, deriva da una divinità della mitologia greca legata all’oscurità. Fu avvistato per la prima volta nel 1841 dall’esploratore britannico Sir James Clark Ross, durante una delle prime spedizioni nella regione.
Un vulcano che sputa oro: un fenomeno straordinario
Uno degli aspetti più straordinari del Monte Erebus è la sua emissione di oro. Le sue esalazioni vulcaniche trasportano microcristalli d’oro puro, con dimensioni inferiori ai 20 micrometri. Ogni giorno, si stima che vengano rilasciati fino a 80 grammi d’oro, per un valore di circa 6.000 dollari. Questa “polvere d’oro” non rimane confinata nei pressi del cratere: è stata rilevata a oltre 1.000 chilometri di distanza, sospinta dai venti freddi dell’Antartide.
Il disastro del volo Air New Zealand 901: tragedia sul Monte Erebus
Il Monte Erebus è tristemente noto anche per una tragedia aerea. Il 28 novembre 1979, il volo turistico Air New Zealand 901, partito da Auckland, si schiantò contro il fianco della montagna. Morirono tutte le 257 persone a bordo. Il volo offriva un’eccezionale opportunità di sorvolare l’Antartide, ma le condizioni meteorologiche e una illusione ottica chiamata “whiteout” contribuirono all’incidente. La luce piatta rese invisibile il vulcano innevato, confondendo il pilota, che scambiò il versante del monte per una distesa piatta di neve.
Il cambiamento climatico e i vulcani: un equilibrio instabile
Le recenti ricerche evidenziano un possibile effetto domino tra scioglimento dei ghiacci e attività vulcanica. Man mano che il riscaldamento globale riduce lo spesso manto ghiacciato dell’Antartide, diminuisce la pressione sulle camere magmatiche. Questo può portare a un aumento delle eruzioni vulcaniche, alimentando ulteriormente lo scioglimento e contribuendo all’innalzamento del livello dei mari. Questo meccanismo di retroazione climatica è al centro di nuove indagini scientifiche e preoccupa molti climatologi.
Fonti autorevoli come Nature, BBC, National Geographic e la NASA hanno documentato gli eventi e i dati descritti, rafforzando la credibilità delle scoperte più recenti sull’intreccio tra vulcani e clima in Antartide.