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Perché i cani possono valere più delle relazioni umane

By Stefania Romano
Published 23 Aprile 2025
4 Min Read
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I cani come figli, amici e confidenti: un legame unico

Secondo una ricerca condotta dall’Università Eötvös Loránd (ELTE) di Budapest, i cani occupano un posto privilegiato nel nostro universo sociale, tanto da riflettere un misto di intimità emotiva simile a quella tra genitori e figli e la complicità tipica dell’amicizia. I risultati, pubblicati su Scientific Reports, sottolineano che i nostri legami con i cani offrono una combinazione di affetto, prevedibilità e controllo difficilmente replicabile nelle relazioni con altri esseri umani.

 

Enikő Kubinyi, etologa all’ELTE, ha spiegato come questi legami rappresentino un equilibrio tra dipendenza affettiva e gestione diretta, simile al rapporto genitore-bambino ma con minori fonti di conflitto e antagonismo.

 

Maggiore soddisfazione, meno conflitto: le relazioni con i cani battono quelle umane

Nello studio sono stati coinvolti oltre 700 partecipanti, invitati a valutare la qualità dei loro rapporti con il proprio cane, un figlio, un partner romantico, un parente stretto e il miglior amico. I dati rivelano che le relazioni con i cani forniscono più soddisfazione di quelle con amici e parenti e sono quasi equivalenti a quelle con i partner o i figli.

 

Gli intervistati hanno inoltre segnalato che i loro cani garantiscono una maggiore compagnia e nutrimento emotivo, pari a quella ricevuta dai figli, e più rassicurazione rispetto a quella offerta da amici o familiari. Inoltre, il numero di conflitti è nettamente inferiore rispetto a quello che si verifica con partner, figli o parenti.

 

Il potere come chiave della soddisfazione

Uno degli aspetti più interessanti emersi riguarda la struttura di potere nella relazione uomo-cane. A differenza delle dinamiche tra umani, in cui il controllo è condiviso o negoziato, il proprietario del cane esercita un controllo quasi totale sull’animale. Questa asimmetria relazionale sembra contribuire significativamente alla sensazione di appagamento percepita.

 

Kubinyi sottolinea che avere autorità su un altro essere vivente, senza per questo minare il legame affettivo, crea una dimensione relazionale prevedibile, rassicurante e protettiva, in cui il proprietario si sente anche valorizzato e utile.

 

Relazioni complementari, non sostitutive

Un altro risultato interessante della ricerca riguarda l’interconnessione tra le relazioni con gli animali e quelle con altri esseri umani. Contrariamente alle aspettative iniziali, le persone con relazioni umane forti tendevano ad avere anche relazioni canine intense, suggerendo che i cani non compensano una carenza affettiva, ma arricchiscono ulteriormente un tessuto relazionale già solido.

 

Dorottya Ujfalussy, coautrice dello studio, ha evidenziato come la relazione uomo-cane sia un’aggiunta funzionale e non un surrogato delle connessioni sociali umane, evidenziando che il sostegno emotivo offerto dai cani non dipende dalla debolezza dei legami umani, ma si sviluppa in parallelo a essi.

 

I cani come specchio delle nostre esigenze emotive

L’indagine ha messo in luce come le relazioni con i cani si adattino alle esigenze specifiche dei proprietari: alcuni cercano divertimento e compagnia, altri trovano nei cani un’ancora di stabilità e fiducia, mentre altri ancora colmano un bisogno di accudimento.

 

Borbála Turcsán, etologa all’ELTE, ha sottolineato che i cani si modellano sulle necessità dei loro umani, offrendo un sostegno psicologico molteplice e personalizzato, capace di rispondere ai bisogni emotivi più disparati, rendendo così il rapporto profondamente gratificante e resiliente.

 

Fonti autorevoli: Scientific Reports, comunicati dell’Università Eötvös Loránd, dichiarazioni di Enikő Kubinyi, Dorottya Ujfalussy e Borbála Turcsán.

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