Una corsa allo spazio mai così affollata
Lunedì 28 Aprile 2025, in sole 24 ore, sono stati lanciati ben 87 satelliti in orbita terrestre, segnando una delle giornate più intense della storia recente per l’inserimento di nuovi oggetti nello spazio. Tre colossi, tra cui la Cina, SpaceX e Amazon, hanno contribuito a questo traguardo che solleva entusiasmi ma anche profonde preoccupazioni sul futuro della gestione dello spazio orbitale.
La Cina, attraverso la propria rete Xingwang, ha collocato 10 nuovi satelliti come parte del proprio piano di espansione dell’internet orbitale. All’orizzonte c’è anche Qianfan, un progetto parallelo che mira a lanciare 15.000 satelliti. SpaceX ha aggiunto 50 nuovi satelliti alla propria costellazione Starlink e un ulteriore lancio da 23 satelliti si è aggiunto oggi, 29 aprile. Starlink è destinata a diventare la più imponente rete di satelliti della storia, con un obiettivo dichiarato di 12.000 unità e una possibile espansione fino a 34.000. Non da meno, Amazon, con il suo Project Kuiper, ha lanciato 27 nuovi satelliti, puntando a un totale finale di 3.236 satelliti in orbita bassa.
I benefici delle megacostellazioni: connessione universale
Il principale vantaggio delle megacostellazioni satellitari è l’accesso globale a internet. In un mondo sempre più digitalizzato, l’inclusione connettiva rappresenta un fattore essenziale per l’equità sociale, economica e culturale. Nelle aree rurali, isolate o prive di infrastrutture avanzate, l’internet satellitare può sostituire le reti in fibra ancora inesistenti, offrendo una banda larga affidabile.
Oltre all’inclusione digitale, queste reti sono fondamentali per missioni scientifiche remote, dal monitoraggio climatico alle operazioni oceanografiche, fino alle comunicazioni di emergenza in caso di catastrofi naturali. L’UNESCO e l’ITU (International Telecommunication Union) hanno ribadito in più occasioni che la connettività universale è un pilastro fondamentale per lo sviluppo sostenibile.
Effetti collaterali: cielo inquinato e rischi orbitali
Tuttavia, le megacostellazioni hanno un rovescio della medaglia. Il primo è l’inquinamento luminoso. Gli scienziati, in particolare gli astronomi, hanno lanciato l’allarme sull’impatto che la riflessione solare dei satelliti ha sulle osservazioni celesti. L’aumento delle scie luminose nei cieli notturni compromette gli strumenti scientifici, fino a oscurare oggetti cosmici distanti, come documentato anche dal National Optical Astronomy Observatory (NOAO) statunitense.
Il secondo e più preoccupante problema riguarda i detriti spaziali. L’Ufficio delle Nazioni Unite per gli Affari dello Spazio Extra-atmosferico (UNOOSA) riporta che oltre 14.900 oggetti artificiali sono attualmente in orbita, con Starlink che ne rappresenta quasi la metà. Un accumulo che alimenta lo spettro della Sindrome di Kessler: una reazione a catena di collisioni che potrebbe rendere inutilizzabili intere fasce orbitali.
Una zona grigia normativa: chi controlla il cielo?
Il quadro giuridico attuale è anacronistico. Il Trattato sullo spazio extra-atmosferico del 1967, redatto in piena Guerra Fredda, non è attrezzato per regolamentare la nuova era dei giganti tecnologici privati. Aziende come SpaceX o Amazon possono lanciare migliaia di satelliti senza reali vincoli globali, grazie alla mancanza di un diritto spaziale aggiornato.
La gestione dell’accesso a internet da parte di attori privati introduce inoltre delicate implicazioni geopolitiche. L’uso del sistema Starlink in Ucraina, sostenuto dal Dipartimento della Difesa USA, o la proposta di Elon Musk di offrirlo all’Iran durante le proteste del 2022, sono casi che mettono in luce la capacità delle corporation di influenzare eventi internazionali grazie al controllo delle reti satellitari. Un potere che, secondo analisti di The Atlantic e MIT Technology Review, potrebbe diventare uno strumento di egemonia globale.
Fonti autorevoli
- UNOOSA: Register of Objects Launched into Outer Space, unoosa.org
- MIT Technology Review: “How Starlink is changing geopolitics in real time”, technologyreview.com
- The Atlantic: “Who owns the sky?”, theatlantic.com
- Nature Astronomy: “The astronomical impact of satellite megaconstellations”, nature.com