Scienze.com
1.5kLike
Google NewsFollow
  • Home
  • News
  • Chi siamo
  • Contatti
Reading: Gli alberi dell’Amazzonia svelano le cicatrici invisibili dell’estrazione dell’oro
Share
Font ResizerAa
Scienze.comScienze.com
Cerca
  • News
  • Chi siamo
  • Contatti
  • Privacy Policy
  • Cambia Preferenze Cookie
Follow US
© Turismo e Ambiente S.r.l. unipersonale P.IVA/C.F. 08875060967 – Milano (MI)
Home » Gli alberi dell’Amazzonia svelano le cicatrici invisibili dell’estrazione dell’oro
Ad PremiereNews

Gli alberi dell’Amazzonia svelano le cicatrici invisibili dell’estrazione dell’oro

By Paola Belli
Published 8 Aprile 2025
3 Min Read
Share

Contents
Tracce di mercurio nei tronchi: un archivio naturale dell’inquinamentoEstrazione dell’oro e mercurio: una pratica devastanteUna nuova frontiera per il monitoraggio ambientaleL’impatto su salute e biodiversitàUn fenomeno globale, non solo amazzonicoServe un cambio di rotta

Tracce di mercurio nei tronchi: un archivio naturale dell’inquinamento

Gli alberi della foresta amazzonica custodiscono molto più che biodiversità: sono veri e propri archivi viventi della storia ambientale della regione. Uno studio recente ha dimostrato che l’accumulo di mercurio nei tessuti degli alberi può rivelare quanto e dove le attività minerarie legate all’estrazione dell’oro stiano devastando l’ambiente. Non si tratta solo di un problema ecologico: il mercurio è una neurotossina pericolosa per l’uomo e gli animali.

Estrazione dell’oro e mercurio: una pratica devastante

In molte zone dell’Amazzonia, soprattutto quelle più isolate, l’oro viene estratto artigianalmente attraverso un metodo rudimentale quanto tossico. Il processo prevede la mescolanza del minerale grezzo con mercurio liquido, che forma un’amalgama con l’oro. Per separare i due elementi, la miscela viene bruciata, rilasciando nell’aria vapori di mercurio estremamente pericolosi. Le emissioni contaminano l’ambiente circostante, penetrando nel suolo, nei corsi d’acqua e, come scoperto di recente, anche nei tronchi degli alberi.

Una nuova frontiera per il monitoraggio ambientale

Secondo i ricercatori, l’analisi degli anelli degli alberi – un po’ come avviene per lo studio del clima passato – permette di ricostruire storicamente i picchi di attività mineraria in una data area. Gli alberi, crescendo, incorporano piccole quantità di mercurio nel loro legno, fungendo da sentinelle silenziose dell’inquinamento. Questa scoperta potrebbe rivoluzionare i metodi di sorveglianza ambientale, permettendo di individuare l’intensificazione di attività estrattive anche in zone remote e difficilmente accessibili.

L’impatto su salute e biodiversità

Il mercurio rilasciato nell’ecosistema amazzonico non resta confinato alla zona di estrazione. Attraverso il ciclo dell’acqua e la catena alimentare, raggiunge pesci, animali selvatici e comunità locali, con effetti devastanti. Il bioaccumulo di mercurio nei pesci è una delle principali minacce per le popolazioni indigene che dipendono dalla pesca per la sopravvivenza. Ma anche il suolo e la vegetazione risultano compromessi, alterando l’equilibrio dell’intero ecosistema pluviale.

Un fenomeno globale, non solo amazzonico

Anche se l’attenzione è rivolta all’Amazzonia, il problema dell’estrazione illegale dell’oro e del relativo inquinamento da mercurio è globale. Dall’Africa all’Asia, molte foreste tropicali subiscono danni simili. Tuttavia, l’Amazzonia resta il simbolo per eccellenza di questo paradosso: una delle zone più ricche di biodiversità del pianeta, minacciata da attività predatrici condotte in nome del profitto.

Serve un cambio di rotta

Per arginare il fenomeno è necessaria una risposta internazionale coordinata, capace di unire tecnologia, tutela ambientale e giustizia sociale. L’uso degli alberi come strumento di monitoraggio è un primo passo importante, ma da solo non basta. È fondamentale potenziare i controlli, offrire alternative economiche sostenibili alle popolazioni locali e incentivare la rigenerazione delle aree colpite. In parallelo, serve una maggiore trasparenza nella filiera dell’oro, affinché i consumatori finali siano consapevoli dell’impatto ambientale dei beni che acquistano.

Share This Article
Facebook Whatsapp Whatsapp LinkedIn Reddit Telegram Threads Copy Link
Share

Subscribe Newsletter

Subscribe to our newsletter to get our newest articles instantly!
Spazio Pubblicitario
Seguici su:
1.5kFollowersLike
Google NewsFollow
Alla Prima PaginaNews

Sfuggire al doomscrolling: ripensare i social per il nostro benessere

By Valeria Mariani
9 Maggio 2025
Ad PremiereNews

Rocket Lab: il razzo Neutron scelto dall’esercito USA per test logistici globali

By Stefania Romano
9 Maggio 2025
Spazio Pubblicitario
Spazio Pubblicitario

Scoperto uno stato quantistico chirale in un materiale topologico

By Mirko Rossi
9 Maggio 2025

I Neanderthal cacciavano a squadre già 200.000 anni fa

By Mirko Rossi
9 Maggio 2025

Stella condannata: distruzione imminente attorno al buco nero Ansky

By Valeria Mariani
9 Maggio 2025

Cambiamento climatico: come peggiora silenziosamente la nostra quotidianità

By Stefania Romano
12 Maggio 2025
Spazio Pubblicitario

Suggeriti per te

Quando finirà la vita sulla Terra? Gli scienziati hanno una data

Ad PremiereNews
9 Maggio 2025

La gravità come indizio: viviamo in una simulazione?

Alla Prima PaginaNews
9 Maggio 2025

Dalle criptovalute ai meme: il web impazzisce per Leone XIV

Ad PremiereNews
9 Maggio 2025

In Antartide un ghiacciaio ruba il ghiaccio al vicino in soli 18 anni

Alla Prima PaginaNewsScelto per te
10 Maggio 2025

Seguici su: 

Scienze.com

© Turismo e Ambiente S.r.l. unipersonale P.IVA/C.F. 08875060967 – Milano (MI)

  • Privacy Policy
  • Chi siamo
  • Contatti
Welcome Back!

Sign in to your account

Username or Email Address
Password

Lost your password?