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Conservazione nei Rangeley Lakes: 78.000 acri per la fauna selvatica

By Giovanna Russo
Published 15 Aprile 2025
4 Min Read
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Contents
Un progetto strategico tra Maine e New HampshireTra trote fario, linci e orsi: un corridoio ecologico vitaleRipristino ecologico e ingegneria verdeUn investimento per il futuro della biodiversitàUn tassello mancante nel mosaico appalachiano

Un progetto strategico tra Maine e New Hampshire

Tra le foreste incontaminate della regione dei Rangeley Lakes, nel cuore del Maine occidentale, prende forma un ambizioso progetto di restauro ambientale che mira a collegare oltre 78.000 acri di territorio boschivo a una rete di più di mezzo milione di acri già tutelati che si estende fino al New Hampshire. Il piano, annunciato il 18 marzo, rappresenta uno dei più rilevanti interventi di conservazione paesaggistica del Nordest statunitense, con l’obiettivo di proteggere habitat critici per la trota fario, ampliare i corridoi ecologici per la fauna migratoria e contenere l’espansione edilizia.

L’accordo è frutto della collaborazione tra Rangeley Lakes Heritage Trust, Forest Society of Maine, Northeast Wilderness Trust e The Nature Conservancy, insieme alla Wagner Forest Management, gestore delle proprietà della Bayroot LLC.

Tra trote fario, linci e orsi: un corridoio ecologico vitale

Il progetto prevede la conservazione attiva di circa 62.000 acri, dove continuerà una gestione forestale sostenibile. Saranno tuttavia implementate fasce protettive di 30 metri attorno ai ruscelli che ospitano le popolazioni di trota fario, specie ittica che necessita di fiumi collegati, acque fredde e ossigenate e fondali ghiaiosi per riprodursi. Alcuni esemplari compiono oltre 80 chilometri per tornare ai luoghi di nascita.

Questa area diventerà anche un rifugio climatico per specie vulnerabili come la lince canadese, l’alce e numerosi uccelli, grazie alla struttura forestale continua e ai microclimi umidi creati dai corsi d’acqua, ritenuti ideali per il cosiddetto “climate corridor“, una via di fuga naturale verso nord per la fauna minacciata dai cambiamenti climatici, come illustrato dalla scienziata Meade Krosby dell’Università di Washington.

Ripristino ecologico e ingegneria verde

Per favorire la connessione dei corsi d’acqua, verranno sostituiti i tubi di drenaggio con ponti a fondo aperto, già testati con successo nel bacino del fiume Kennebago. Inoltre, il progetto include interventi chiamati “chop and drop“, ovvero il rilascio di tronchi e rami nei corsi d’acqua per ricreare tortuosità, ridurre la velocità della corrente e ripristinare habitat di deposizione delle uova.

Queste modifiche permettono anche la formazione di piscine e rapide, fondamentali per la sopravvivenza della fauna acquatica, e stimolano la biodiversità bentonica: insetti, larve e macroinvertebrati che costituiscono il nutrimento principale per le trote.

Un investimento per il futuro della biodiversità

Il finanziamento del progetto si basa su donazioni private, con l’obiettivo di raccogliere 62 milioni di dollari entro maggio 2026. I promotori hanno anche richiesto fondi federali attraverso il North American Wetlands Conservation Act, con l’aspettativa che questi coprano almeno il 10% dei costi totali.

Il presidente di Wagner Forest Management, Dan Hudnut, ha sottolineato che il mantenimento delle foreste lavorative non solo favorisce l’economia locale, ma offre benefici ambientali multipli: dalla qualità dell’acqua alla mitigazione climatica, fino alle opportunità ricreative.

Un tassello mancante nel mosaico appalachiano

Secondo Mark Berry di The Nature Conservancy, quest’area rappresenta una “lacuna fondamentale” nell’infrastruttura ecologica dell’intero corridio appalachiano. La possibilità di movimento libero per le specie attraverso un paesaggio forestale quasi integro è cruciale per l’adattamento ecologico su scala continentale, in un’epoca di grande instabilità climatica e ambientale.

Fonti autorevoli che hanno trattato l’argomento includono Inside Climate News, Trout Unlimited, The Nature Conservancy, University of Washington Climate Impacts Group e Forest Society of Maine.

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