Scienze.com
1.5kLike
Google NewsFollow
  • Home
  • News
  • Chi siamo
  • Contatti
Reading: Una proteina del tardigrado riduce i danni da radiazioni nei topi: nuova speranza per la ricerca oncologica
Share
Font ResizerAa
Scienze.comScienze.com
Cerca
  • News
  • Chi siamo
  • Contatti
  • Privacy Policy
  • Cambia Preferenze Cookie
Follow US
© Turismo e Ambiente S.r.l. unipersonale P.IVA/C.F. 08875060967 – Milano (MI)
Home » Una proteina del tardigrado riduce i danni da radiazioni nei topi: nuova speranza per la ricerca oncologica
Alla Prima PaginaNews

Una proteina del tardigrado riduce i danni da radiazioni nei topi: nuova speranza per la ricerca oncologica

By Paola Belli
Published 26 Marzo 2025
4 Min Read
Share

Una scoperta sorprendente arriva dall’Università dell’Iowa, dove un team di scienziati ha osservato come una particolare proteina prodotta dai tardigradi riesca a diminuire i danni provocati dalle radiazioni sul DNA nei topi da laboratorio. Lo studio, pubblicato il 26 Febbraio su Nature Biomedical Engineering, apre nuove prospettive per il trattamento dei pazienti sottoposti a radioterapia.

 

Le radiazioni utilizzate durante la cura di tumori, come quelli alla testa, al collo o alla prostata, attaccano non solo le cellule cancerogene ma anche i tessuti sani circostanti, generando dolori intensi, lesioni alla bocca e alla gola, e nel caso di tumori prostatici, persino sanguinamento rettale. Secondo James Byrne, oncologo radioterapista presso l’Università dell’Iowa a Iowa City, questi effetti collaterali possono diventare talmente debilitanti da spingere i pazienti ad interrompere le cure prima che il tumore sia sotto controllo.

 

I tardigradi, minuscoli organismi acquatici che non superano il millimetro di lunghezza, sono noti per la loro incredibile resistenza: sopravvivono a condizioni estreme, comprese temperature estreme, mancanza d’acqua e persino esposizione allo spazio aperto. Questi straordinari esseri viventi producono una proteina, denominata Dsup (Damage suppressor), capace di legarsi al loro DNA e proteggerlo dagli effetti distruttivi delle radiazioni.

 

L’intuizione di Byrne e del ricercatore biomedico Giovanni Traverso, maturata durante la loro collaborazione al MIT, è stata quella di sfruttare questa stessa proteina per proteggere le cellule dei mammiferi. Il loro obiettivo era rendere i topi da laboratorio in grado di produrre autonomamente la proteina Dsup, aumentando così la loro capacità di resistere ai danni cellulari indotti dalle radiazioni.

 

Per riuscirci, il gruppo di ricerca ha utilizzato delle nanoparticelle lipidiche, microscopiche strutture costituite da grassi, progettate per trasportare molecole come l’mRNA, che contiene le istruzioni genetiche per sintetizzare la proteina Dsup. Queste nanoparticelle sono state veicolate direttamente nelle cellule delle mucose orali e rettali dei topi, ovvero nei punti più vulnerabili durante la radioterapia.

 

I risultati sono stati notevoli. Gli animali modificati per produrre la proteina Dsup hanno mostrato una riduzione significativa dei danni genetici rispetto a quelli non trattati. A confermare l’importanza di questa scoperta è Zachary Morris, oncologo dell’Università del Wisconsin-Madison, il quale sottolinea come ricerche nate da osservazioni biologiche di base possano, con il giusto supporto tecnologico, tradursi in risultati di immediato interesse per la medicina umana.

 

Gli studiosi, tuttavia, procedono con estrema cautela. Prima di estendere gli studi sull’uomo, intendono valutare attentamente la sicurezza del sistema, considerando che l’mRNA dei tardigradi è estraneo al corpo umano e potrebbe generare reazioni indesiderate. Le prossime fasi di ricerca mirano a individuare metodi più adatti per somministrare questa terapia ai pazienti, come ad esempio attraverso l’utilizzo di idrogel.

 

Byrne, infine, spiega che il progetto nasce dalla volontà di sfruttare ciò che la natura ha già ottimizzato, con l’ambizione di offrire un aiuto concreto alla cura dei malati oncologici, migliorando la loro qualità di vita durante e dopo i trattamenti.

Share This Article
Facebook Whatsapp Whatsapp LinkedIn Reddit Telegram Threads Copy Link
Share

Subscribe Newsletter

Subscribe to our newsletter to get our newest articles instantly!
Spazio Pubblicitario
Seguici su:
1.5kFollowersLike
Google NewsFollow
Alla Prima PaginaNews

La gravità come indizio: viviamo in una simulazione?

By Valeria Mariani
9 Maggio 2025
Ad PremiereNews

Dalle criptovalute ai meme: il web impazzisce per Leone XIV

By Stefania Romano
9 Maggio 2025
Spazio Pubblicitario
Spazio Pubblicitario

Quando finirà la vita sulla Terra? Gli scienziati hanno una data

By Mirko Rossi
9 Maggio 2025

In Antartide un ghiacciaio ruba il ghiaccio al vicino in soli 18 anni

By Mirko Rossi
10 Maggio 2025

Come vivere senza gas: cucinare, pulire e riscaldare con l’elettricità

By Valeria Mariani
9 Maggio 2025

Come hanno fatto le rane a sopravvivere all’estinzione dei dinosauri

By Stefania Romano
10 Maggio 2025
Spazio Pubblicitario

Suggeriti per te

Uomo incornato da un bisonte a Yellowstone: cosa è successo davvero

Ad PremiereNewsScelto per te
12 Maggio 2025

Robert Fergus torna in Meta: guiderà il laboratorio Fair sull’intelligenza artificiale

Alla Prima PaginaNews
9 Maggio 2025

Buchi neri, fine della singolarità? Nuovi scenari dalla gravità quantistica

Ad PremiereNews
9 Maggio 2025

Caffeina e rischio diabete: scoperto legame genetico con il grasso corporeo

Alla Prima PaginaNewsScelto per te
10 Maggio 2025

Seguici su: 

Scienze.com

© Turismo e Ambiente S.r.l. unipersonale P.IVA/C.F. 08875060967 – Milano (MI)

  • Privacy Policy
  • Chi siamo
  • Contatti
Welcome Back!

Sign in to your account

Username or Email Address
Password

Lost your password?