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Tagli alla ricerca climatica negli Stati Uniti: la sicurezza pubblica a rischio

By Stefania Romano
Published 23 Febbraio 2025
7 Min Read
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A poche settimane dall’insediamento della nuova amministrazione Trump, i drastici licenziamenti di scienziati e i blocchi ai finanziamenti per la ricerca stanno minacciando la sicurezza pubblica negli Stati Uniti. Le riduzioni di budget a enti chiave come il National Weather Service e la Federal Emergency Management Agency (FEMA) potrebbero compromettere la capacità del governo di proteggere la popolazione durante eventi climatici estremi. Inoltre, i fondi sempre più limitati destinati alla ricerca sul cambiamento climatico rischiano di lasciare il paese impreparato di fronte a pericoli in crescita, avvertono gli esperti.

 

Caos alla FEMA: licenziamenti e rallentamenti nella gestione dei disastri

Negli ultimi mesi, la Federal Emergency Management Agency ha visto una riduzione drastica del personale, con oltre 1.000 dipendenti licenziati su un totale di 25.000 lavoratori. Tra coloro che hanno perso il lavoro figurano anche veterani con anni di esperienza, compresi specialisti che gestivano il National Flood Insurance Program, fondamentale per la prevenzione e la gestione dei disastri naturali.

 

Questi tagli massicci rischiano di avere conseguenze gravi: tempi di risposta più lenti in caso di emergenza, ritardi nei pagamenti per i risarcimenti, meno fondi per rafforzare le infrastrutture contro eventi climatici estremi. Anche l’aggiornamento delle mappe delle inondazioni, essenziale per valutare il rischio idrogeologico e stabilire le tariffe assicurative, potrebbe subire ritardi pericolosi.

 

L’amministrazione Trump ha già annunciato l’intenzione di ridimensionare la FEMA, spostare i fondi federali ai singoli stati e privatizzare il National Flood Insurance Program, strategie previste nel controverso Project 2025. Questo piano, fortemente voluto dai repubblicani, include anche la dismissione del National Weather Service e lo smantellamento dell’Ufficio per l’Efficienza Energetica e le Energie Rinnovabili.

 

National Weather Service: a rischio licenziamenti e privatizzazione

Anche il National Weather Service (NWS), che fa capo alla National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA), si trova a fronteggiare pesanti tagli e possibili licenziamenti. Secondo il Boston Globe, centinaia di meteorologi potrebbero perdere il lavoro, mettendo a rischio la capacità di prevedere eventi climatici estremi e fornire allarmi tempestivi alla popolazione.

 

Secondo Bradley Colman, ex meteorologo della NOAA e presidente dell’American Meteorological Society, questi tagli potrebbero portare a una situazione pericolosa: “Se non ci saranno abbastanza esperti nei momenti critici, la sicurezza pubblica sarà compromessa”.

 

Il Project 2025 prevede di trasformare il National Weather Service in un servizio privato, sostenendo che le previsioni fornite da aziende come AccuWeather sarebbero più affidabili. Tuttavia, gran parte delle società meteorologiche private si basa proprio sui dati elaborati dal NWS e dalla NOAA, rendendo questa scelta rischiosa e potenzialmente controproducente.

 

Nonostante il supporto bipartisan che ha sempre caratterizzato il National Weather Service, l’amministrazione Trump sembra decisa a ridurne drasticamente le competenze e i fondi. Eppure, secondo uno studio recente, ogni dollaro investito nel NWS genera 73 dollari di valore pubblico, dimostrando che il taglio di questi fondi potrebbe essere un errore strategico.

 

Ricerca scientifica sotto attacco: meno fondi e meno personale

Non sono solo la meteorologia e la prevenzione dei disastri a subire pesanti riduzioni di bilancio. L’amministrazione ha anche deciso di bloccare i finanziamenti per la ricerca scientifica, colpendo in particolare i National Institutes of Health (NIH) e la National Science Foundation (NSF).

 

Nel 2024, i NIH hanno investito 35 miliardi di dollari in sovvenzioni per la ricerca. Tuttavia, una nuova direttiva dell’Office of Management and Budget (OMB) sta cercando di tagliare drasticamente questi fondi, ignorando persino un recente blocco imposto da un giudice federale. Russ Vought, direttore dell’OMB e ideatore del Project 2025, ha dichiarato apertamente di voler indebolire gli enti scientifici federali, privandoli delle risorse necessarie per svolgere il proprio lavoro.

 

Anche la National Science Foundation ha perso oltre il 10% del personale, con ulteriori licenziamenti previsti nei prossimi mesi. Questo scenario potrebbe avere effetti devastanti sul sistema educativo statunitense, portando alla chiusura di programmi di ricerca e all’interruzione della formazione di migliaia di studenti.

 

Il National Science Board aveva già segnalato in passato l’importanza di investire nella ricerca sugli uragani, stimando che un aumento di 300 milioni di dollari annui avrebbe potuto ridurre significativamente i danni causati da questi eventi estremi. Con l’attuale riduzione dei fondi, la capacità degli Stati Uniti di affrontare emergenze climatiche si riduce drasticamente.

 

La rimozione delle pagine web sul clima: un attacco alla trasparenza

Oltre ai tagli al budget, l’amministrazione Trump ha avviato una rimozione sistematica di contenuti legati al cambiamento climatico dai siti governativi. All’Environmental Protection Agency (EPA), molte pagine web contenenti dati sulle emissioni di gas serra e sugli effetti del riscaldamento globale sono state eliminate o nascoste in sezioni difficili da trovare.

 

La stessa strategia potrebbe presto colpire la NOAA, anche se per il momento siti fondamentali come climate.gov e il Climate Prediction Center rimangono attivi. Tuttavia, molti ricercatori temono che la cancellazione di dati cruciali possa compromettere anni di studi sul clima.

 

Un futuro incerto per la scienza negli Stati Uniti

La strategia dell’amministrazione Trump sembra puntare a indebolire la ricerca scientifica, riducendo i fondi e licenziando esperti in settori chiave come la meteorologia, la prevenzione dei disastri e la salute pubblica. Se questi tagli dovessero continuare, gli Stati Uniti potrebbero trovarsi impreparati di fronte ai crescenti pericoli legati al cambiamento climatico.

 

Come ha dichiarato il direttore del programma NSF, Raleigh Martin, “La scienza è l’oca che depone le uova d’oro. Ma oggi, quella stessa oca viene strangolata, e con essa scompare il nostro futuro”.

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