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La prima mappa tridimensionale di un’atmosfera esoplanetaria svela un clima mai osservato prima

By Stefano Diaz
Published 19 Febbraio 2025
4 Min Read
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Contents
Un esopianeta dalle condizioni estremeCorrenti di ferro, sodio e idrogeno nell’atmosfera di TylosUna corrente a getto senza paragoniUn passo verso l’osservazione di mondi simili alla Terra

Un gruppo internazionale di astronomi ha ottenuto la prima mappatura 3D dell’atmosfera di un esopianeta, rivelando dinamiche climatiche senza precedenti. L’oggetto di studio è Tylos, noto anche come WASP-121b, un gigante gassoso ultra-caldo che orbita così vicino alla sua stella da completare un’intera rivoluzione in appena 30 ore.

Un esopianeta dalle condizioni estreme

Tylos si trova in rotazione sincrona, il che significa che un lato è costantemente rivolto verso la stella, mentre l’altro è perennemente immerso nell’oscurità. Questa configurazione genera un’enorme differenza di temperatura tra i due emisferi, ma i venti intensi aiutano a ridistribuire il calore. Secondo le analisi, la parte notturna potrebbe persino sperimentare piogge di rubini e zaffiri, a causa della condensazione di elementi pesanti presenti nell’atmosfera.

“L’atmosfera di questo pianeta si comporta in modi che mettono alla prova la nostra comprensione del clima planetario – non solo sulla Terra, ma su qualsiasi altro pianeta conosciuto. Sembra qualcosa tratto dalla fantascienza”, ha dichiarato Julia Victoria Seidel, ricercatrice dell’Osservatorio Europeo Australe (ESO) in Cile.

Correnti di ferro, sodio e idrogeno nell’atmosfera di Tylos

Grazie a questa innovativa mappatura, gli scienziati hanno identificato tre strati atmosferici distinti con composizioni e dinamiche differenti.

  • Lo strato più profondo ospita un vento di ferro che si sposta dal punto più caldo del pianeta verso le regioni laterali.
  • Sopra di esso, un getto di sodio ad altissima velocità ruota nella stessa direzione del pianeta, ma più rapidamente della sua rotazione.
  • Nello strato superiore, l’idrogeno si disperde nello spazio, sovrapponendosi al getto di sodio sottostante.

“Abbiamo scoperto una corrente a getto che trasporta materiale lungo l’equatore, mentre un secondo flusso a quote inferiori sposta gas dalla regione illuminata verso quella in ombra. Questo tipo di fenomeno atmosferico non era mai stato osservato prima”, ha spiegato Seidel, che lavora anche presso il Laboratorio Lagrange dell’Osservatorio della Costa Azzurra in Francia.

Una corrente a getto senza paragoni

La corrente a getto individuata dagli scienziati si estende su metà del pianeta e può accelerare violentemente, sconvolgendo gli strati più alti dell’atmosfera mentre si sposta nella regione esposta alla luce della stella.

“Anche i più potenti uragani del Sistema Solare sembrano deboli in confronto”, ha affermato Seidel.

Gli studiosi hanno analizzato il moto e la composizione dell’atmosfera utilizzando lo strumento ESPRESSO montato sul Very Large Telescope dell’ESO. Oltre alla presenza di idrogeno, sodio e ferro, hanno individuato tracce di titanio in profondità, un elemento mai rilevato prima in questo tipo di pianeta.

Un passo verso l’osservazione di mondi simili alla Terra

“È incredibile che oggi siamo in grado di studiare dettagli atmosferici così specifici di un pianeta a 900 anni luce di distanza”, ha affermato Bibiana Prinoth, dottoranda presso l’Università di Lund in Svezia e co-autrice dello studio.

Secondo il team di ricerca, l’avvento dell’Extremely Large Telescope (ELT) nei prossimi anni consentirà di osservare fenomeni climatici simili anche su esopianeti di dimensioni più ridotte, inclusi quelli potenzialmente abitabili.

 

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