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Due enormi canyon scavati sulla Luna in dieci minuti: la scoperta rivoluzionaria di Nature Communications

By Giovanna Russo
Published 6 Febbraio 2025
4 Min Read
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Contents
Due cicatrici imponenti sul volto della LunaUn evento cosmico di proporzioni titanicheUn’area chiave per le future missioni lunari

Un impatto catastrofico avvenuto circa 3,8 miliardi di anni fa ha inciso due profondissime gole sulla superficie lunare in un tempo record di appena dieci minuti. È quanto emerge da una ricerca guidata da David Kring, del Lunar and Planetary Institute negli Stati Uniti, pubblicata oggi su Nature Communications.

Grazie a nuove simulazioni e modelli basati su immagini della NASA, gli scienziati hanno calcolato che le particelle espulse dall’impatto—ejecta—si sono propagate a una velocità compresa tra 0,95 e 1,28 km al secondo, modellando il paesaggio lunare con una rapidità impressionante.

Due cicatrici imponenti sul volto della Luna

Le due enormi gole si trovano nel cratere Schrödinger, situato vicino al polo sud lunare, non lontano dalla zona in cui è atterrato il lander cinese Chang’e 6 e da una delle possibili destinazioni della futura missione Artemis III della NASA.

Questi canyon lunari, noti come Vallis Schrödinger e Vallis Planck, hanno dimensioni paragonabili a quelle del Grand Canyon dell’Arizona, ma a differenza di quest’ultimo—modellato in milioni di anni dall’azione erosiva del fiume Colorado—sono stati scavati in pochi minuti dalla violenza dell’impatto.

Le misurazioni effettuate mostrano che:

  • Vallis Schrödinger si estende per 270 km con una profondità di 2,7 km
  • Vallis Planck è lunga 280 km e profonda 3,5 km

Per confronto, il Grand Canyon terrestre ha una lunghezza di circa 450 km, ma con una profondità media di 1,6 km, inferiore rispetto a quella dei canyon lunari.

Un evento cosmico di proporzioni titaniche

L’impatto che ha generato questi canyon sarebbe avvenuto con un’energia equivalente a 130 volte quella di tutte le testate nucleari presenti sulla Terra. Questo fenomeno ha generato un’esplosione talmente potente da espellere detriti a raggiera, creando non solo le gole principali, ma anche una serie di crepacci secondari attorno al bacino di Schrödinger.

Lo studio ha ricostruito la dinamica dell’evento partendo dall’analisi di immagini satellitari per modellare la traiettoria degli ejecta e stimare con precisione il tempo necessario per la formazione delle gole. Il risultato ha sorpreso gli scienziati: il processo è avvenuto in meno di dieci minuti, una tempistica straordinariamente breve per un paesaggio di tale imponenza.

Un’area chiave per le future missioni lunari

Il bacino Polo Sud-Aitken, dove si trova il cratere Schrödinger, è una delle regioni più affascinanti della Luna. Con i suoi 2.400 km di diametro, è uno dei bacini d’impatto più grandi del Sistema Solare e un obiettivo scientifico di grande interesse per l’esplorazione spaziale.

Proprio qui, nel giugno 2024, è atterrato il lander cinese Chang’e 6, e la zona potrebbe essere una delle prossime mete della missione Artemis III, che porterà la prima donna e la prima persona di colore sulla superficie lunare.

Lo studio di David Kring e del suo team contribuisce a rafforzare l’importanza di quest’area, fornendo nuove informazioni sulla geologia lunare e sulle dinamiche degli impatti cosmici, eventi che hanno plasmato non solo la Luna, ma anche la Terra primordiale.

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