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Attività sociali come il bingo possono ritardare la demenza di cinque anni

By Giovanna Russo
Published 1 Febbraio 2025
4 Min Read
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Contents
Uno studio innovativo sulla demenzaBenefici economici e aspettativa di vitaPerché le attività sociali proteggono il cervelloUn invito a essere più sociali

Gli esseri umani sono profondamente sociali e traggono grandi benefici dalle interazioni con gli altri. Trascorrere il tempo con amici e familiari, partecipare a eventi, unirsi a club e persino impegnarsi in giochi di gruppo può influenzare positivamente la salute mentale e fisica. Secondo il Centers for Disease Control and Prevention (CDC), la socializzazione riduce lo stress, migliora il sonno e abbassa il rischio di malattie cardiache e ictus.

Ora, una ricerca pubblicata su Alzheimer’s & Dementia: The Journal of the Alzheimer’s Association dimostra che attività sociali, come giocare a Bingo, possono ritardare l’insorgere della demenza di circa cinque anni.

Uno studio innovativo sulla demenza

Il professor Bryan James, ricercatore di medicina interna presso il Rush University Medical Center, ha guidato lo studio, il quale conferma che una vita sociale attiva è legata a un declino cognitivo più lento negli anziani.

La ricerca ha analizzato i dati di 1.923 individui, con un’età media di 80 anni, tutti privi di sintomi di demenza al momento dell’iscrizione. Questi partecipanti facevano parte del Rush Memory and Aging Project, un’iniziativa che studia il processo di invecchiamento cerebrale.

Durante il periodo di osservazione, 545 persone hanno sviluppato demenza, mentre 695 hanno mostrato lievi deficit cognitivi. I ricercatori hanno utilizzato un questionario per valutare la frequenza con cui i partecipanti si impegnavano in attività sociali, tra cui:

  • Giocare a Bingo
  • Visitare amici e familiari
  • Partecipare a eventi sportivi
  • Andare al ristorante
  • Effettuare viaggi notturni

I risultati hanno evidenziato che coloro che partecipavano a un maggior numero di interazioni sociali avevano un rischio di demenza ridotto del 38%, mentre il rischio di sviluppare lievi deficit cognitivi era inferiore del 21% rispetto a chi aveva una vita sociale meno attiva.

Benefici economici e aspettativa di vita

Secondo lo studio, ritardare la demenza di cinque anni potrebbe ridurre il costo delle cure fino al 40% per ogni individuo a rischio e aumentare l’aspettativa di vita di circa tre anni.

L’impatto economico della demenza è significativo, poiché le spese mediche e l’assistenza continuativa possono rappresentare un carico finanziario elevato sia per le famiglie che per i sistemi sanitari.

Perché le attività sociali proteggono il cervello

Gli studiosi ritengono che le interazioni sociali aiutino a rafforzare i circuiti neurali, contrastando il deterioramento cerebrale legato all’invecchiamento. Conversare, giocare e partecipare a eventi attiva le aree del cervello responsabili della memoria e del pensiero critico.

Il professor James ha spiegato che la socializzazione spinge le persone anziane a partecipare a scambi interpersonali complessi, mantenendo così attivi i meccanismi cognitivi secondo il principio del “usalo o perdilo”.

Gli autori dello studio sottolineano che saranno necessarie ulteriori ricerche per comprendere appieno il legame tra attività sociali e declino cognitivo. Tuttavia, i dati suggeriscono già un’importante connessione tra socializzazione e salute mentale.

Un invito a essere più sociali

Anche se la ricerca deve ancora approfondire alcuni aspetti, una cosa è certa: mantenersi attivi socialmente porta benefici tangibili. Che si tratti di giocare a Bingo, uscire con gli amici o partecipare a eventi, ogni occasione di socializzazione può rappresentare un valido aiuto per la salute cerebrale.

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