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Sensazionale scoperta: il pescecane pelle ruvida nei Caraibi

By Sabrina Verdi
Published 8 Gennaio 2025
3 Min Read
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Un raro avvistamento subacqueo

Nel cuore del Mar dei Caraibi, al largo di Little Cayman, la tecnologia subacquea ha svelato un capitolo affascinante dell’ecosistema marino. Per la prima volta, un team di ricercatori ha catturato immagini in movimento del pescecane pelle ruvida (Centroscymnus owstonii), una specie misteriosa finora conosciuta principalmente attraverso esemplari morti recuperati accidentalmente.

 

Il 13 agosto 2023, durante una spedizione mirata, è stato utilizzato un sistema video subacqueo remoto con esca profonda, noto come dBRUVS. Posizionato a una profondità di 1.054 metri, il dispositivo ha attirato l’attenzione di un esemplare di pescecane ruvido con 500 grammi di sardine come esca. Questo evento segna una pietra miliare per la ricerca scientifica: è la prima volta che la presenza di questa specie viene documentata nelle Grandi Antille, ampliando il suo raggio di distribuzione geografica.

 

Un residente globale dalle abitudini misteriose

Il pescecane pelle ruvida è originario delle acque che circondano il Giappone, ma la sua distribuzione globale appare discontinua. Questi squali, di dimensioni relativamente contenute (circa 120 cm di lunghezza), hanno attirato l’interesse dei biologi marini per via della loro elusività e delle difficoltà di studio. Gran parte delle informazioni disponibili deriva da esemplari catturati incidentalmente durante la pesca in profondità.

 

Il filmato ottenuto al largo di Little Cayman ha fornito un’opportunità unica: inizialmente è stato avvistato un solo esemplare, ma successivamente la telecamera ha registrato la presenza contemporanea di due individui. Complessivamente, i ricercatori hanno osservato 54 passaggi di questi squali davanti all’obiettivo, accumulando quasi 11 minuti di registrazione.

 

Tecnologia al servizio della scoperta

L’utilizzo del sistema dBRUVS si è rivelato fondamentale per ottenere queste immagini inedite. Questo metodo non invasivo consente di esplorare le profondità oceaniche senza interferire con l’ambiente naturale, offrendo una finestra privilegiata sulla biodiversità marina. Come sottolineato dagli autori dello studio, pubblicato nel Journal of Fish Biology, tali tecnologie rappresentano strumenti indispensabili per ampliare le conoscenze sulla biologia degli squali di profondità.

 

Implicazioni scientifiche e ambientali

Questa scoperta non solo arricchisce il patrimonio scientifico delle Isole Cayman, ma evidenzia l’importanza di studiare gli ambienti marini profondi. Le specie che abitano queste aree remote offrono spunti unici per comprendere l’evoluzione, l’adattamento e le interazioni ecologiche in ecosistemi estremi. Inoltre, queste osservazioni sottolineano l’urgenza di proteggere tali habitat da minacce come la pesca industriale e il cambiamento climatico, che potrebbero alterare irreversibilmente questi fragili equilibri.

 

Le profondità del Mar dei Caraibi continuano a stupire, rivelandosi un laboratorio naturale di straordinaria ricchezza. L’avvistamento del pescecane pelle ruvida rappresenta un passo avanti significativo nella comprensione delle complesse dinamiche della vita sotto le onde, aprendo la strada a future esplorazioni.

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