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Australia: non il clima, ma gli umani sterminarono i canguri giganti

By Valeria Mariani
Published 10 Gennaio 2025
5 Min Read
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Un nuovo studio suggerisce che l’estinzione di massa delle specie di canguri giganti e di altri grandi animali australiani, avvenuta circa 40.000 anni fa, sia stata provocata dall’attività umana, piuttosto che da cambiamenti climatici. I denti fossilizzati dei canguri rivelano infatti che queste creature avevano diete flessibili, capaci di adattarsi a variazioni climatiche e ambientali.

Contents
Una scomparsa misteriosa avvenuta 40.000 anni faAdattabilità ai cambiamenti climaticiProve dai denti fossilizzatiI cacciatori umani: i principali sospettatiNuove prospettive grazie alle analisi dentaliUn’ipotesi sempre più chiara

 

Una scomparsa misteriosa avvenuta 40.000 anni fa

Tra 65.000 e 40.000 anni fa, più del 90% delle grandi specie animali dell’Australia si estinse, includendo numerosi canguri giganti, come il maestoso Simothenurus occidentalis. Questa specie, che poteva raggiungere dimensioni impressionanti, era una delle molte ad essere stata spazzata via in questo periodo.

 

Per lungo tempo, gli scienziati hanno attribuito questa scomparsa a due principali fattori: i cambiamenti climatici rapidi e l’arrivo dei primi esseri umani sull’isola, tra 70.000 e 50.000 anni fa. Tuttavia, nuove prove sembrano puntare il dito verso i cacciatori umani, piuttosto che verso le difficoltà climatiche.

 

Adattabilità ai cambiamenti climatici

I canguri australiani si sono evoluti tra 15 e 20 milioni di anni fa, in un’epoca in cui l’Australia era coperta da foreste pluviali. Nel corso del tempo, il continente divenne progressivamente più arido, specialmente a partire da circa 5 milioni di anni fa. Nonostante questi drastici cambiamenti, i canguri non solo sopravvissero, ma si diversificarono, sviluppandosi in una vasta gamma di specie con diverse abitudini alimentari e nicchie ecologiche.

 

Il paleontologo Samuel Arman del Museum and Art Gallery of the Northern Territory di Alice Springs ha sottolineato che i canguri avevano già superato condizioni climatiche estreme nel passato, dimostrando una notevole resilienza ambientale.

 

Prove dai denti fossilizzati

Per verificare se i cambiamenti climatici avessero realmente giocato un ruolo chiave nella scomparsa di queste specie, Arman e il suo team hanno analizzato i denti di 937 canguri, sia antichi che moderni. Attraverso l’osservazione dei segni microscopici di usura sui denti, gli scienziati hanno potuto identificare le tipologie di alimenti consumati da queste creature.

 

Contrariamente alle ipotesi precedenti, secondo cui molte specie di canguri giganti avrebbero avuto diete limitate, lo studio ha rivelato che questi animali erano generalisti alimentari, capaci di consumare una grande varietà di cibi. Questo li avrebbe resi più resistenti ai cambiamenti nella disponibilità di risorse alimentari causati dalle fluttuazioni climatiche.

 

I cacciatori umani: i principali sospettati

Se i canguri giganti erano così adattabili, perché si sono estinti? Secondo i ricercatori, la causa principale potrebbe essere stata l’arrivo degli esseri umani. La caccia intensiva, unita alla possibile distruzione degli habitat attraverso l’uso del fuoco per il controllo del territorio, potrebbe aver avuto un impatto devastante su queste specie.

 

Gli esseri umani, arrivati in Australia tra 70.000 e 50.000 anni fa, avrebbero rapidamente modificato l’ecosistema locale, esercitando una pressione letale su molte specie di grandi dimensioni. Questo modello si riflette anche in altre parti del mondo, come le Americhe e l’Eurasia, dove molte megafaune si estinsero poco dopo l’arrivo dell’uomo.

 

Nuove prospettive grazie alle analisi dentali

Questo studio dimostra quanto sia importante l’analisi delle micro-usure dentali per comprendere la dieta e l’ecologia di antichi animali. In passato, le teorie dietetiche si basavano principalmente sull’osservazione di crani e mascelle fossilizzati. Tuttavia, queste analisi non sempre offrono un quadro completo delle abitudini alimentari di una specie.

 

Gli scienziati propongono di applicare tecniche simili per studiare i denti di altre specie del Pleistocene, al fine di comprendere meglio il ruolo delle diete nelle estinzioni. Questo potrebbe aiutare a distinguere tra le specie che erano veramente specializzate e vulnerabili ai cambiamenti climatici e quelle che, come i canguri giganti, erano probabilmente vittime della pressione umana.

 

Un’ipotesi sempre più chiara

Le nuove scoperte suggeriscono che l’estinzione delle grandi specie australiane circa 40.000 anni fa potrebbe essere stata più una conseguenza dell’attività umana che di un clima mutevole. I denti fossilizzati dei canguri confermano che questi animali non erano schizzinosi nella loro alimentazione, contraddicendo le teorie precedenti.

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