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Un cuore freddo e nubi sparse. La grande macchia rossa di Giove come mai vista prima

By Antonio Lombardi
Published 3 Ottobre 2024
5 Min Read
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Un cuore freddo e nubi sparse. La grande macchia rossa di Giove come mai vista prima

Un cuore freddo e nuvole sparse: la Grande Macchia Rossa di Giove come ‍non​ l’abbiamo⁢ mai vista prima

La Grande ​Macchia Rossa⁢ di Giove è una tempesta di dimensioni colossali, più grande del nostro pianeta. Questa tempesta ha vagato per l’atmosfera gioviana per secoli, e⁢ da ⁢quando è stata‌ osservata, è stata oggetto di studio ⁤continuo. Missioni come Galileo e ‍ Juno, insieme ⁢a osservatori terrestri e spaziali, hanno dedicato tempo e risorse⁣ per analizzarla. Recentemente, il Telescopio Spaziale James‌ Webb (JWST) e il Telescopio ⁢Spaziale Hubble hanno condotto una campagna di osservazione che ha portato a nuove scoperte significative.

Strumenti e metodi‍ di osservazione

Il ruolo del JWST

Il JWST è uno strumento a infrarossi,​ il che significa che⁣ può essere utilizzato per esaminare​ sia la temperatura ​che la composizione chimica ⁤delle nuvole. Le osservazioni del JWST sono⁣ state confrontate con quelle di Hubble, che‍ è in grado ⁤di misurare le nuvole più profonde all’interno del ⁣gigantesco vortice. Questo confronto ha permesso di ottenere una visione tridimensionale ⁣della struttura della tempesta.

Contributo del telescopio Hubble

Il telescopio Hubble ha fornito dati‍ cruciali sulle nuvole più ⁣profonde della Grande Macchia Rossa. Le sue osservazioni hanno⁣ rivelato che, negli strati più profondi, la velocità ⁣del vento raggiunge i 150 metri al secondo (circa 540 chilometri all’ora). Tuttavia, nelle regioni più alte, ⁤questa⁢ velocità diminuisce notevolmente, con ‌il JWST che ha misurato un massimo di 50-70 metri ​al secondo (circa 180-250 chilometri all’ora) ​nella troposfera superiore.

Scoperte‌ principali

Struttura tridimensionale e dinamiche della tempesta

Le osservazioni hanno ‌rivelato che la Grande Macchia Rossa ha una struttura tridimensionale complessa e⁤ sorprendentemente⁤ disomogenea. “La struttura tridimensionale della ⁣temperatura ci racconta molto‌ sulle dinamiche di questo famoso vortice. Vediamo che ‍è freddo ⁢al centro e che questa firma scompare man​ mano che saliamo nell’atmosfera, poiché i⁣ venti che circondano il bordo della tempesta ‍rallentano – la tempesta si indebolisce quando raggiungiamo la bassa stratosfera,” ha spiegato Jake Harkett, dell’Università di Leicester.

Composizione chimica delle nuvole

Il team ha misurato lo spettro della luce proveniente da diverse regioni della⁤ tempesta, rilevando una varietà di sostanze chimiche. Nella troposfera, dove si formano le nuvole, sono stati individuati ammoniaca,⁢ fosfina e acqua. Nella stratosfera, invece, sono stati rilevati metano e vari idrocarburi. “Modellando questi spettri,‌ possiamo vedere che gli aerosol e il gas fosfina sono entrambi arricchiti all’interno del vortice, con gli aerosol che si innalzano fino ad ‍altitudini elevate,” ha aggiunto il Professor Leigh Fletcher, investigatore⁣ principale per queste osservazioni MIRI di Giove.

Implicazioni e sfide future

Conseguenze delle temperature fredde

Le temperature fredde ⁤al centro ⁤della tempesta ⁣hanno importanti conseguenze. ⁤“Le basse temperature fanno sì che i vapori, come l’ammoniaca e​ l’acqua, condensino nel vortice creando nuvole spesse. Abbiamo anche osservato sorprendenti chiazze di aria più calda, situate in alto sopra il vortice principale nella stratosfera, dimostrando che questo vortice⁤ troposferico influenza il movimento dell’aria in alto,” ha spiegato Harkett.

Limitazioni‍ delle osservazioni attuali

Nonostante​ le scoperte‍ significative, ci sono ancora limitazioni nelle⁢ osservazioni. “Quello che non possiamo vedere è cosa sta succedendo più in profondità, sotto queste nuvole​ superiori – questo è qualcosa che ‍solo la missione Juno, o osservazioni terrestri ‍nella gamma ‍dei⁣ centimetri, possono realmente ‌fare. Il JWST vede solo la punta dell’iceberg,” ha concluso Fletcher.

Conclusioni

Le recenti osservazioni della Grande Macchia Rossa di Giove ⁤da parte del JWST e di Hubble hanno​ fornito nuove e preziose informazioni sulla struttura e la dinamica di questa tempesta gigantesca. La combinazione di dati ⁤a infrarossi e visibili ha permesso di ottenere⁤ una visione tridimensionale della tempesta, rivelando dettagli inediti sulla sua composizione chimica e sulle variazioni di temperatura. Tuttavia, rimangono ancora molte domande senza risposta, in ⁤particolare ​riguardo a ciò che ​accade negli strati più profondi della tempesta. Le future missioni⁣ e osservazioni continueranno a svelare i misteri di ​questo affascinante fenomeno atmosferico.

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