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Nuove scoperte sul fegato permettono di rianimare cervelli di maiali un’ora dopo la morte

By Giovanna Russo
Published 24 Ottobre 2024
5 Min Read
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Nuove scoperte sul fegato permettono di rianimare cervelli di maiali un’ora dopo la morte

Contents
Il Problema ⁣dell’Arresto‌ Cardiaco ‌ImprovvisoUna Sfida GlobaleIl Ruolo Cruciale del TempoLa Scoperta del Fegato come Protettore CerebraleEsperimenti sui⁢ MaialiIl Sistema di Perfusione ⁢NormotermicaImplicazioni ​Future​ e Nuove StrategieBiomarcatori e⁣ Salute CerebraleProspettive per il Futuro

Nuove​ Scoperte ‌sul Ruolo del Fegato nella Rianimazione Cerebrale

La ricerca ⁢scientifica ha recentemente fatto passi da gigante nel campo della rianimazione cerebrale, grazie a un’inaspettata scoperta sul ruolo ‌del fegato. Un⁤ team di scienziati cinesi ⁤ha dimostrato‍ che i cervelli dei ⁢maiali possono ⁢essere ‌riportati in ⁤vita fino a un’ora dopo la morte, utilizzando un sistema⁣ di supporto vitale⁤ che include ‍un fegato⁤ sano.⁤ Questa scoperta potrebbe rivoluzionare il modo in cui affrontiamo ‌l’arresto cardiaco improvviso,‌ una condizione che rappresenta una sfida significativa per la‍ salute pubblica a livello globale.

Il Problema ⁣dell’Arresto‌ Cardiaco ‌Improvviso

Una Sfida Globale

L’arresto cardiaco improvviso ‍(CA) è una condizione in cui‌ il ⁤cuore smette improvvisamente di battere, interrompendo il ‌flusso di sangue⁤ al cervello ⁢e ad⁤ altri⁢ organi vitali. ​Ogni giorno, solo negli‌ Stati Uniti, circa 1.000 persone ne sono colpite.⁤ La rapidità ‌con cui si interviene⁤ è⁤ cruciale, poiché anche pochi ‍minuti senza circolazione sanguigna possono causare danni cerebrali gravi e irreversibili. Nonostante i progressi nelle tecniche di rianimazione e supporto ​vitale, il tasso⁤ di sopravvivenza per chi subisce un CA rimane⁣ basso, oscillando tra l’8% e il ‍23%.

Il Ruolo Cruciale del Tempo

Quando il cuore si ​ferma,⁣ ogni secondo è prezioso.⁤ La‌ mancanza di ossigeno e nutrienti al cervello può portare a danni ‍permanenti in pochi minuti. Le attuali tecniche di rianimazione mirano a ripristinare il flusso sanguigno il più rapidamente possibile, ma spesso ​non sono⁢ sufficienti per garantire⁢ la sopravvivenza senza danni cerebrali significativi. ‍È qui che entra in gioco la nuova scoperta sul ruolo del⁤ fegato, che potrebbe estendere il tempo disponibile per intervenire efficacemente.

La Scoperta del Fegato come Protettore Cerebrale

Esperimenti sui⁢ Maiali

Il team di ricerca, guidato da Xiaoshun He dell’Università Sun Yat-Sen ⁤in Cina, ha condotto‍ esperimenti su 17 maiali tibetani allevati in⁤ laboratorio per comprendere come il fegato possa influenzare il recupero cerebrale⁤ dopo un ⁣arresto cardiaco. Gli animali sono stati sottoposti a ischemia cerebrale per 30 minuti, con‍ alcuni gruppi che hanno subito anche ⁤ischemia epatica. Un⁢ gruppo di controllo non ha subito ischemia. I risultati hanno ⁣mostrato che i cervelli dei maiali con ⁣ischemia sia cerebrale‌ che epatica presentavano ⁢i danni più gravi, ‌mentre il gruppo di‍ controllo mostrava ⁢i danni​ minori.

Il Sistema di Perfusione ⁢Normotermica

Successivamente, i ricercatori hanno tentato di⁤ rianimare ⁤i cervelli utilizzando un sistema di‌ supporto vitale composto da un ‍cuore ‍e polmoni artificiali. Un gruppo di cervelli è stato ⁢collegato anche a⁣ un fegato sano tramite una​ tecnica ‍chiamata perfusione normotermica⁤ (NMP). Questo sistema mantiene gli organi‍ a temperatura normale ⁣e fornisce loro ossigeno e nutrienti per ripristinare ‌la funzionalità cellulare. I risultati sono stati sorprendenti: i cervelli collegati al fegato hanno mostrato⁤ un’attività elettrica continua fino a sei ore dopo⁣ la rianimazione, mentre quelli senza ‌supporto epatico hanno ⁤mostrato un’attività elettrica solo per ‌circa 30 minuti.

Implicazioni ​Future​ e Nuove Strategie

Biomarcatori e⁣ Salute Cerebrale

I⁢ cervelli collegati al​ sistema di perfusione assistito dal fegato hanno mostrato livelli⁤ più ⁤bassi di proteina S100-β, un biomarcatore di danno cerebrale, e le‍ loro cortecce cerebrali e ippocampi apparivano​ più sani. Questo suggerisce che il‌ fegato possa avere un ruolo protettivo ⁤significativo nel ridurre i danni cerebrali post-arresto cardiaco.

Prospettive per il Futuro

I‌ ricercatori hanno anche sperimentato diversi ritardi temporali per il sistema ​assistito⁣ dal fegato, scoprendo che i cervelli⁣ potevano ancora recuperare anche​ dopo 50-60 minuti senza flusso sanguigno, con 50 minuti come tempo ottimale. Questi ‌risultati ⁢aprono la ‍strada a nuove strategie di rianimazione⁤ cardio-polmonare-epatica-cerebrale, che potrebbero migliorare significativamente le possibilità di sopravvivenza e il recupero​ dei pazienti ⁣umani colpiti da arresto cardiaco.

La comprensione del ruolo del fegato nella protezione cerebrale dopo ischemia potrebbe portare a sviluppi rivoluzionari nel trattamento dell’arresto cardiaco. Le intuizioni ottenute da questo e futuri studi hanno il‌ potenziale di migliorare la sopravvivenza e gli esiti per i​ pazienti che sperimentano un arresto‍ cardiaco.

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