Scienze.com
1.5kLike
Google NewsFollow
  • Home
  • News
  • Chi siamo
  • Contatti
Reading: Diminuzione del 73 percento delle popolazioni di fauna selvatica terrestre dal 1970
Share
Font ResizerAa
Scienze.comScienze.com
Cerca
  • News
  • Chi siamo
  • Contatti
  • Privacy Policy
  • Cambia Preferenze Cookie
Follow US
© Turismo e Ambiente S.r.l. unipersonale P.IVA/C.F. 08875060967 – Milano (MI)
Home » Diminuzione del 73 percento delle popolazioni di fauna selvatica terrestre dal 1970
News

Diminuzione del 73 percento delle popolazioni di fauna selvatica terrestre dal 1970

By Giovanna Russo
Published 10 Ottobre 2024
5 Min Read
Share

Diminuzione del 73 percento delle popolazioni di fauna selvatica terrestre dal 1970

Il WWF ha recentemente pubblicato ⁣un rapporto che lancia un allarme‌ chiaro e urgente sulla‌ situazione delle popolazioni di‍ fauna selvatica ⁢nel mondo. Secondo⁤ il Living Planet Report, negli ultimi 50 anni, le dimensioni medie delle popolazioni di animali​ monitorate sono diminuite del 73%. Questo dato, sebbene impressionante, richiede una ​comprensione più approfondita per cogliere⁢ appieno la sua portata. ⁢Non ‍si tratta di una semplice⁣ perdita di specie o di⁣ popolazioni, ma di una riduzione significativa delle dimensioni medie delle popolazioni di vertebrati in tutto il‌ mondo.

Il declino della biodiversità globale un allarme per la fauna selvatica

Il Living Planet Report del WWF, ⁣pubblicato ogni due anni,⁢ offre un’analisi dettagliata dello stato della⁤ biodiversità globale. Utilizzando l’indice del Living Planet sviluppato ⁤dalla Zoological Society of⁢ London, ‌il rapporto monitora quasi 35.000 popolazioni di 5.495⁤ specie ⁤di vertebrati dal 1970 al 2020. I risultati sono allarmanti: le‍ popolazioni⁢ di fauna selvatica sono diminuite in media ‌del 73%. Tuttavia, è fondamentale comprendere che questo dato riflette la variazione delle dimensioni⁤ medie delle ⁤popolazioni, non il numero​ di​ specie o popolazioni perse.

Le cause del declino

Diverse sono⁣ le cause ‍che⁤ hanno‍ portato​ a questo drammatico declino.​ Tra i ⁤principali fattori si annoverano il degrado degli habitat, lo sfruttamento⁤ eccessivo delle risorse naturali, la diffusione di specie invasive, le malattie ‍e i cambiamenti climatici. Un esempio emblematico è⁤ rappresentato⁤ dal pesce leone, originario dell’Indo-Pacifico, che è diventato una​ specie invasiva nell’Oceano Atlantico, in particolare lungo la ‌costa sud-orientale degli⁣ Stati Uniti, nel Mar ‍dei Caraibi e nel Golfo del Messico.

Impatto​ regionale⁤ e resilienza della natura ⁣le aree più colpite

Il declino delle popolazioni di ⁤ fauna selvatica non⁤ è‍ uniforme in tutto il mondo. ⁣Le regioni più ricche di⁢ biodiversità, come l’America Latina e i Caraibi, hanno ‍subito⁣ le perdite più gravi. In queste​ aree, comprese le foreste pluviali dell’Amazzonia, ⁢le⁤ popolazioni⁤ di⁤ vertebrati sono diminuite del 95% in termini di ‌abbondanza relativa dal 1970. ​Tra le ‍minacce ​ben documentate in queste regioni vi‌ sono la deforestazione e l’impatto‌ dei‍ cambiamenti climatici, che ‍colpiscono in modo particolare le aree ⁤tropicali.

La minaccia del‌ fungus chytrid

Un altro fattore⁣ significativo nel declino delle popolazioni in America ⁤Latina e​ nei Caraibi è l’ascesa‌ del fungo chytrid, una malattia infettiva​ che ha devastato ‍le popolazioni di‍ anfibi e causato estinzioni. Le ricerche suggeriscono che i cambiamenti climatici hanno favorito la⁢ diffusione di questa malattia mortale, poiché⁤ le variazioni imprevedibili della temperatura possono influenzare il sistema ‌immunitario degli animali,⁢ rendendoli più vulnerabili.

Situazione in altre regioni

Anche in Africa, un altro ⁤centro ⁤di biodiversità, le⁣ popolazioni⁢ di fauna selvatica hanno registrato un calo medio⁢ del 76%. In Nord America e in Europa, il declino è​ stato meno marcato, ma ciò potrebbe essere ⁤dovuto al​ fatto che queste regioni hanno “esportato” il​ loro impatto ambientale in‌ altre parti del ⁤mondo. Inoltre, il degrado degli habitat aveva già avuto un impatto significativo in queste aree negli anni‌ ’70.

Segnali⁤ di speranza

Nonostante il quadro generale sia preoccupante, il rapporto⁣ del WWF evidenzia anche alcuni segnali ‍positivi. ​Alcune popolazioni ‍di⁣ fauna selvatica si sono stabilizzate o addirittura sono cresciute negli ultimi decenni. Ad‌ esempio, una⁢ sottopopolazione di gorilla di montagna nelle montagne Virunga ⁤dell’Africa orientale è aumentata ‍del 3% ogni anno tra​ il 2010 e il‌ 2016. Inoltre, le popolazioni di bisonti dell’Europa centrale ⁣ sono passate da zero a 6.800 tra il 1970 e il 2020.

Il rapporto del WWF rappresenta un monito urgente: il declino delle popolazioni di fauna ‌selvatica è un ⁣segnale ⁢chiaro che la natura sta perdendo la sua⁤ resilienza. Quando la natura è compromessa, diventa più vulnerabile ⁣ai cambiamenti​ climatici e ⁢si avvicina a punti di non ritorno pericolosi e ⁤irreversibili. Se questo accade in troppe aree del pianeta, minaccia l’aria che respiriamo, l’acqua che beviamo e il cibo che mangiamo.

Share This Article
Facebook Whatsapp Whatsapp LinkedIn Reddit Telegram Threads Copy Link
Share

Subscribe Newsletter

Subscribe to our newsletter to get our newest articles instantly!
Spazio Pubblicitario
Seguici su:
1.5kFollowersLike
Google NewsFollow
Alla Prima PaginaNews

La gravità come indizio: viviamo in una simulazione?

By Valeria Mariani
9 Maggio 2025
Ad PremiereNews

Dalle criptovalute ai meme: il web impazzisce per Leone XIV

By Stefania Romano
9 Maggio 2025
Spazio Pubblicitario
Spazio Pubblicitario

Quando finirà la vita sulla Terra? Gli scienziati hanno una data

By Mirko Rossi
9 Maggio 2025

In Antartide un ghiacciaio ruba il ghiaccio al vicino in soli 18 anni

By Mirko Rossi
10 Maggio 2025

Come vivere senza gas: cucinare, pulire e riscaldare con l’elettricità

By Valeria Mariani
9 Maggio 2025

Come hanno fatto le rane a sopravvivere all’estinzione dei dinosauri

By Stefania Romano
10 Maggio 2025
Spazio Pubblicitario

Suggeriti per te

Uomo incornato da un bisonte a Yellowstone: cosa è successo davvero

Ad PremiereNewsScelto per te
12 Maggio 2025

Robert Fergus torna in Meta: guiderà il laboratorio Fair sull’intelligenza artificiale

Alla Prima PaginaNews
9 Maggio 2025

Buchi neri, fine della singolarità? Nuovi scenari dalla gravità quantistica

Ad PremiereNews
9 Maggio 2025

Caffeina e rischio diabete: scoperto legame genetico con il grasso corporeo

Alla Prima PaginaNewsScelto per te
10 Maggio 2025

Seguici su: 

Scienze.com

© Turismo e Ambiente S.r.l. unipersonale P.IVA/C.F. 08875060967 – Milano (MI)

  • Privacy Policy
  • Chi siamo
  • Contatti
Welcome Back!

Sign in to your account

Username or Email Address
Password

Lost your password?