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Covid-19 danneggia un importante centro di controllo cerebrale. Scansioni MRI ultra-potenti lo rivelano

By Mirko Rossi
Published 8 Ottobre 2024
5 Min Read
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Covid-19 danneggia un importante centro di controllo cerebrale. Scansioni MRI ultra-potenti lo rivelano

Il tronco encefalico è una parte⁣ fondamentale del cervello che regola numerose funzioni vitali, includendo strutture chiave come ⁣il mesencefalo, il ponte e il ⁤ midollo allungato. Recenti studi hanno rivelato come la COVID-19 possa influenzare il cervello, in particolare il tronco encefalico, e queste scoperte potrebbero spiegare molti ‍dei sintomi persistenti che alcuni pazienti continuano a sperimentare. I ‌dati emergenti indicano che il virus⁢ può danneggiare il tronco encefalico, un centro di controllo essenziale​ per ⁤funzioni corporee come la respirazione⁢ e la pressione ​sanguigna.

Scoperte ⁢rivoluzionarie grazie a ‍scansioni cerebrali avanzate

Nuove tecnologie per una visione più chiara

La possibilità di osservare l’infiammazione nei nuclei del tronco⁣ encefalico in persone vive è stata a lungo un obiettivo irraggiungibile per gli scienziati, a causa delle dimensioni ridotte e della​ posizione complessa di queste strutture. Tuttavia, grazie a scansioni cerebrali avanzate, i ricercatori stanno ora ottenendo una visione più dettagliata di come la COVID-19 possa influenzare il cervello. La Dr. Catarina Rua dell’Università di Cambridge ha spiegato che, in passato, era possibile esaminare il tronco encefalico solo‌ durante le autopsie.

Il⁤ ruolo delle autopsie nei primi giorni della ‍pandemia

Durante le autopsie condotte all’inizio della pandemia, è emerso che il tronco‌ encefalico, che funge da interfaccia tra il cervello e il midollo spinale, potrebbe essere ⁣coinvolto nei casi gravi di COVID-19. Sebbene fosse⁣ evidente la⁣ presenza di infiammazione, per ⁣ottenere‍ una visione più chiara di ciò che accade nei pazienti vivi, ‌le normali apparecchiature di scansione cerebrale ospedaliere ​non erano sufficienti.

La potenza delle nuove⁤ apparecchiature di risonanza magnetica

Magneti ‌più potenti per immagini di qualità superiore

Le macchine per la risonanza ‌magnetica (MRI) utilizzate comunemente ⁤per diagnosticare malattie operano con ‌una forza del campo⁣ magnetico di 1,5 o 3 Tesla (T). In generale, maggiore è la potenza del magnete, migliore è la qualità dell’immagine. Tuttavia, ‍è raro avere​ accesso a macchine con una potenza⁢ superiore a 3T per uso clinico. Il team dietro il nuovo studio ha potuto beneficiare di due scanner⁢ da 7T, situati presso le Università di Cambridge e Oxford, che hanno permesso di​ osservare dettagliatamente i processi infiammatori in diverse parti⁣ del tronco‍ encefalico.

Risultati delle scansioni nei pazienti‌ post-COVID

Lo studio⁤ ha coinvolto 31 pazienti che erano stati ricoverati con COVID-19 all’inizio della pandemia, prima che i vaccini fossero disponibili.​ Molti di questi pazienti hanno riportato sintomi persistenti come⁢ affaticamento, difficoltà respiratorie e dolore toracico. A una media di 6,5 mesi dalla dimissione ospedaliera, le⁢ scansioni hanno⁢ mostrato segni di infiammazione nel midollo allungato, nel ponte e nel mesencefalo, tutte parti cruciali del tronco encefalico coinvolte nella respirazione.

Implicazioni per la salute mentale e fisica

Connessioni tra infiammazione e sintomi persistenti

Le anomalie ⁤osservate ‍nelle parti del cervello associate alla respirazione suggeriscono fortemente che ⁢i sintomi duraturi siano un effetto dell’infiammazione ⁤nel ​tronco encefalico a seguito dell’infezione da COVID-19. Questi effetti⁢ sono più⁢ pronunciati⁣ nei pazienti che hanno avuto​ forme gravi della malattia e vanno oltre gli effetti dell’età e del genere.

Impatto sulla salute mentale

Non sono ‌solo gli ⁤effetti ​fisici della COVID-19 a poter essere spiegati dalle anomalie nel tronco encefalico. La salute mentale è strettamente legata alla salute cerebrale, e i​ pazienti con una ​risposta immunitaria più marcata hanno mostrato livelli più elevati di depressione e ansia. Le modifiche nel tronco encefalico causate ⁤dall’infezione⁣ potrebbero portare‌ a esiti negativi per la salute mentale, data la stretta connessione tra salute fisica e⁣ mentale.

Prospettive‍ future ‍e applicazioni

Conferme e nuove direzioni di ricerca

Sebbene ​il campione di pazienti fosse ridotto, lo studio fornisce una conferma importante di quanto indicato dalle autopsie: l’infiammazione post-COVID ‍può influenzare il‌ tronco encefalico,⁢ con potenziali ⁤effetti a catena su ⁤un’ampia gamma di ‍sistemi corporei. ​L’accesso a scanner così potenti proprio ​nel ⁢culmine della pandemia ha offerto un’opportunità senza precedenti per comprendere ​come il virus possa influenzare‍ il cervello.

Applicazioni per altre malattie

Gli autori suggeriscono ‌che, oltre a continuare la ricerca‍ sulla COVID-19, il loro approccio potrebbe essere applicato a molte altre malattie, come la sclerosi multipla. La collaborazione tra⁢ diversi ricercatori⁣ ha dimostrato di essere estremamente efficace nel⁢ fornire nuove intuizioni in un momento critico. Lo studio è stato pubblicato ⁤sulla rivista Brain.

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