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Componente chiave della decolorazione dei capelli trovato sulla luna più grande di Plutone

By Mirko Rossi
Published 1 Ottobre 2024
5 Min Read
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Componente chiave della decolorazione dei capelli trovato sulla luna più grande di Plutone

Contents
Scoperte iniziali di New HorizonsOsservazioni preliminariNuove scoperte con il JWSTLa chimica sorprendente di CharonLa scoperta del perossido di idrogenoPossibili cause delle trasformazioni chimicheImplicazioni per altri corpi della Cintura di KuiperPubblicazione dello studio

Charon, la più grande delle cinque lune di Plutone, è stata oggetto di studio durante il passaggio della sonda New Horizons della NASA nel 2015. Questo incontro rapido ha rivelato molte informazioni, tra cui una macchia scura sul polo nord chiamata Mordor Macula. Recentemente, gli scienziati planetari hanno condotto ulteriori studi utilizzando il James Webb Space Telescope (JWST), scoprendo nuovi e affascinanti dettagli sulla chimica superficiale di questa lontana luna.

Scoperte iniziali di New Horizons

Osservazioni preliminari

Durante il suo passaggio, New Horizons ha rilevato la presenza di ghiaccio d’acqua, sostanze contenenti ammoniaca e persino alcuni composti organici sulla superficie di Charon. Questi risultati indicavano una chimica interessante in un mondo che si pensava fosse un relitto congelato del primo Sistema Solare. La sonda ha anche individuato alcuni ejecta luminosi attorno ai crateri sulla superficie, suggerendo che del materiale fosse fuoriuscito dal sottosuolo. Tuttavia, la composizione di questo materiale è rimasta sconosciuta fino ad ora.

Nuove scoperte con il JWST

Il James Webb Space Telescope ha condotto una ricerca approfondita nell’infrarosso della superficie di Charon, confermando la presenza di ghiaccio d’acqua e degli altri composti interessanti precedentemente individuati da New Horizons. Inoltre, ha rilevato la presenza di un sottile strato di anidride carbonica. Gli scienziati ritengono che l’anidride carbonica provenga da depositi sotterranei esistenti da miliardi di anni, sin dalla formazione di Charon. Questi depositi sono ora sulla superficie a causa degli impatti di asteroidi, e gli ejecta luminosi attorno ai crateri sono ritenuti essere proprio questo materiale.

La chimica sorprendente di Charon

La scoperta del perossido di idrogeno

Oltre all’anidride carbonica, il team ha scoperto la presenza di perossido di idrogeno. Questo composto chimico, comunemente utilizzato per decolorare i capelli o come disinfettante, indica che sulla superficie di Charon avviene una chimica molto interessante. Il perossido di idrogeno è una molecola simile all’acqua, ma con un atomo di ossigeno in più – la sua formula chimica è H2O2. La presenza di perossido di idrogeno suggerisce che il ghiaccio d’acqua sulla superficie di Charon stia subendo delle trasformazioni.

Possibili cause delle trasformazioni chimiche

Le possibili cause di queste trasformazioni includono la luce solare, che, sebbene debole a quella distanza, ha comunque un impatto. Inoltre, il vento solare, il flusso di particelle elettricamente cariche rilasciate dal Sole, colpisce la superficie di Charon. Anche i raggi cosmici galattici, che sono particelle ad alta energia provenienti dallo spazio profondo, contribuiscono a queste trasformazioni chimiche.

Implicazioni per altri corpi della Cintura di Kuiper

Queste scoperte indicano che Charon è un mondo intrigante, influenzato non solo da Plutone, ma anche da fenomeni lontani. Altri corpi nella Cintura di Kuiper, dove risiedono Plutone e Charon, potrebbero essere influenzati in modo simile. La ricerca suggerisce che la chimica superficiale di questi corpi potrebbe essere molto più complessa di quanto si pensasse in precedenza.

Pubblicazione dello studio

Lo studio che ha portato a queste scoperte è stato pubblicato su Nature Communications, una delle riviste scientifiche più prestigiose. Questo lavoro rappresenta un passo avanti significativo nella comprensione della chimica superficiale dei corpi celesti nella Cintura di Kuiper e apre nuove prospettive per future ricerche.

le recenti scoperte su Charon, la più grande luna di Plutone, hanno rivelato una chimica superficiale sorprendentemente complessa. Grazie alle osservazioni del James Webb Space Telescope, gli scienziati hanno confermato la presenza di anidride carbonica e perossido di idrogeno, suggerendo che il ghiaccio d’acqua sulla superficie di Charon stia subendo trasformazioni chimiche. Queste scoperte non solo arricchiscono la nostra comprensione di Charon, ma potrebbero anche avere implicazioni per altri corpi nella Cintura di Kuiper.

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