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Premio Ig Nobel smentisce le presunte zone blu. Dove le persone vivono eccezionalmente a lungo

By Sabrina Verdi
Published 24 Settembre 2024
5 Min Read
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Premio Ig Nobel smentisce le presunte zone blu. Dove le persone vivono eccezionalmente a lungo

Premio Ig Nobel smentisce le presunte zone blu. Dove le persone vivono eccezionalmente a lungo

Le “blue ⁤zones” sono aree geografiche dove si ritiene che le persone vivano molto più a lungo della media. Tuttavia, una ⁤recente ricerca premiata con l’Ig Nobel potrebbe mettere in discussione questa idea. Secondo ​lo studio, errori amministrativi,⁤ frodi ⁣pensionistiche e la ⁢mancanza di certificati‍ di nascita spiegano l’apparente‍ longevità eccezionale di queste zone.

La ricerca dietro ‌le “blue zones”

Origine e popolarità delle⁣ “blue zones”

Le “blue zones” sono state identificate come regioni del mondo dove la popolazione sembra avere⁣ una ​vita media significativamente più lunga. Tra queste aree ⁣figurano la Sardegna in Italia, Okinawa in Giappone, Loma‍ Linda in California, Nicoya ‌in Costa Rica e Ikaria in Grecia. L’idea⁢ ha guadagnato popolarità grazie a studi che hanno analizzato vari fattori come le abitudini di vita, le connessioni sociali, i⁢ biomarcatori e le variazioni ​genomiche degli abitanti di queste zone. L’obiettivo era scoprire i segreti della longevità.

Il contributo dell’Ig Nobel Prize

L’Ig Nobel Prize è un premio satirico assegnato annualmente ⁣a ​ricerche ⁤scientifiche che “fanno ridere, e poi pensare”. Nato nel 1991, celebra approcci insoliti e immaginativi⁢ alla ‍ricerca. Quest’anno, il Dr. Saul Justin ⁣Newman del Centre for Longitudinal Studies dell’UCL ha vinto il primo Ig Nobel ‍per la Demografia grazie al suo‌ lavoro sui ‍dati delle persone più anziane del mondo. Secondo ‌ Newman, i modelli di estrema longevità e supercentenari (persone di 110 anni o più) sono probabilmente il risultato di una⁣ cattiva gestione dei dati, errori amministrativi e frodi pensionistiche.

Le scoperte di Newman

Fattori che influenzano la longevità apparente

Nel‌ suo nuovo ⁢studio preprint, ancora in ⁣attesa di revisione paritaria, Newman ⁣dimostra che i tassi più alti di longevità ​sono previsti da ‍tre fattori principali: alta povertà, mancanza di certificati di ​nascita‍ e un numero ridotto di novantenni. La povertà, in questo contesto, porta a ⁤una maggiore pressione per commettere frodi pensionistiche. Allo‌ stesso ⁤tempo, ​l’introduzione specifica dei certificati di ‍nascita è associata a una diminuzione del 69-82% nel numero di supercentenari ‌registrati.

Critiche ai dati esistenti

Newman ha⁢ anche messo⁣ in⁢ discussione casi apparentemente validati di persone più anziane del mondo, incluso l’uomo ⁤più anziano del mondo, che sembra avere tre date di nascita diverse.‌ “Errori sostanziali sono⁣ stati recentemente scoperti ⁣in ogni ‘Blue Zone’”, scrive‌ Newman. Nel 1997, trentamila cittadini ⁤italiani risultavano percepire la pensione pur essendo deceduti. Nel 2008, il 42% dei costaricani di ​99 anni o più‌ aveva dichiarato un’età errata nel censimento del 2000 e, dopo una correzione limitata degli errori, la Blue⁣ Zone di Nicoya si è ridotta ‌del 90% e l’aspettativa di vita‍ in età⁣ avanzata è crollata da leader mondiale​ a “quasi in fondo alla classifica”.

Implicazioni delle scoperte

Rivalutazione delle diete e degli stili di vita

Anche l’analisi delle presunte ragioni della longevità estrema si è⁤ rivelata piuttosto sospetta. Ad esempio, una dieta a base di‌ verdure e patate dolci è ⁤stata‌ identificata come un potenziale fattore per gli abitanti della blue zone di Okinawa. Tuttavia, il governo​ giapponese ha dichiarato che gli abitanti di Okinawa consumano ⁤il minor numero di verdure e patate dolci del paese e hanno anche gli indici di massa corporea ⁢più alti.

Debunking di altre ricerche

Newman ‍ha precedentemente smentito altre affermazioni riguardanti⁢ l’età estrema. Ad esempio, ha⁢ confutato uno studio del 2016 che suggeriva un ⁢limite definito alla durata della vita⁣ umana. Poi, nel 2018, ha smentito un altro studio ‍che sosteneva l’opposto, dimostrando che i modelli nei ‍dati sull’età avanzata sono probabilmente causati da errori.

Conclusioni

Le scoperte⁤ di Newman mettono in discussione l’idea che le “blue zones” siano luoghi dove le persone vivono eccezionalmente a lungo grazie a fattori specifici di stile di vita‌ o genetici. ⁤Invece, suggeriscono che errori amministrativi, frodi pensionistiche e la mancanza di certificati di nascita siano le vere cause dell’apparente longevità. Questo‌ studio invita a una rivalutazione critica⁣ dei dati e delle conclusioni precedenti, sottolineando l’importanza di una gestione accurata e trasparente dei dati demografici.

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