
La leggenda narra che, dopo essere approdato sul Monte Ararat in Turchia al termine del diluvio, Noè e la sua famiglia decisero di celebrare la fine delle piogge preparando un piatto simile a una pappa con gli ingredienti rimasti sulla barca. Fu così che nacque l’ashure (pronunciato ah-shoo-ray), noto anche come “budino di Noè”.
Si ritiene che le persone dell’antichità iniziassero a consumare l’ashure come modo per commemorare l’atterraggio dell’arca, e questa tradizione si è mantenuta fino ai giorni nostri. In Turchia, ad esempio, viene celebrato durante Ashura, il decimo giorno del mese islamico di Muharram, con la preparazione del budino di Noè per familiari, amici e vicini.
Tuttavia, l’ashure non è un piatto esclusivo della Turchia o di una singola religione. Sebbene possa avere nomi diversi, l’ashure è consumato anche in luoghi come l’Armenia e i Balcani, e viene preparato da alcuni per segnare festività ebraiche e cristiane.
Nonostante la sua popolarità abbia superato i secoli, la ricetta specifica dell’ashure non si è certamente cristallizzata. È vero che si basa principalmente su grano e spesso include fagioli bianchi e ceci, il che non sembra particolarmente dolce.
Tuttavia, le persone aggiungono di solito una vasta gamma di frutta secca, frutta e spezie – come albicocche, semi di melograno, fichi, pistacchi e cannella – per creare un dessert dolce e corposo. Ciò che si trova in una ciotola di ashure può variare da regione a regione e persino da persona a persona.
Sebbene i suoi ingredienti principali possano sembrare non convenzionali per chi non è a conoscenza, c’è molto di più in questo antico dessert che semplicemente soddisfare il proprio palato. Sebbene possa essere trovato nei ristoranti, spesso, nel suo cuore, l’ashure è preparato per essere condiviso all’interno della comunità, unendo le persone indipendentemente dalle loro credenze.
Come ha detto Suna Çağaptay, professore di storia dell’architettura e archeologia all’Università Bahçeşehir di Istanbul: “Mi è piaciuto come l’ashure o le sue leggere varianti simboleggino la dolcezza, la commemorazione, i nuovi inizi e così via. Penso che pochissime ricette abbiano il potere dell’ashure: ampiamente conosciuto, con riferimenti biblici e musulmani, e che ci indirizza a pensare lungo linee simili”.